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Tour Guatemala: I Figli dei Maya- Speciale Single e Amici

Tour Guatemala: I Figli dei Maya- Speciale Single e Amici

Tour Guatemala I Figli dei Maya- Speciale Single e Amici

Immerso tra le maestose montagne e le foreste lussureggianti dell’America centrale, il Tour Guatemala è un viaggio incantevole nella natura primordiale e nella terra dei Maya. Un’esperienza che sfida i confini del tempo, svelando antiche rovine archeologiche intrise di mistero e spiritualità. Attraverso la selva tropicale si dipana la storia di una civiltà enigmatica, mentre vulcani spettacolari sorgono come guardiani dell’antica terra. Le acque cristalline dei laghi e delle sorgenti termali offrono rifugio e rinascita, mentre mercati vibranti e colorati rivelano l’anima culturale del popolo guatemalteco. Un incontro con la natura selvaggia e la saggezza ancestrale dei Maya che lascia un’impronta indelebile nel cuore dei viaggiatori.

Tour Guatemala – La Natura primordiale e la Terra dei Maya

Il tour Guatemala, nella Terra dei Maya, Speciale Single e Amici. ha una durata di 11 giorni e 9notti. – Le Partenze sono Giornaliere. Se interessati ad avere un pacchetto personalizzato sulla base delle Vostre esigenze inviate una richiesta scrivendo a: direzione@barbirottiviaggi.it

Quote a partire da:€5.600,00 a persona

Riepilogo dei servizi inclusi

Routing aereo: è possibile prevedere partenze e arrivi per e da altri aeroporti. 

DataVoloPartenza dahArrivo ahBagaglio
1° GiornoIbRoma Fiumicino07.50Madrid10.25 
1° GiornoIbMadrid12.10Città del Guatemala16.45Ora locale
10° GiornoIbCittà del Guatemala18.00Madrid13.25Dell’11° Giorno
11° GiornoIbMadrid15.50Roma Fiumicino18.20 

Soggiorno:

LocalitàHotelArrivoPartenzaNottiBaseNote
AntiguaVilla Colonial1° Giorno3° Giorno2Hb4 stelle
San Antonio PalopòVilla Santa Caterina Atitlàn3° Giorno4° Giorno1Hb3 stelle
Città del GuatemalaBarcelo Premium4° Giorno5° Giorno1Hb4 stelle
LivingstonVilla Caribe5° Giorno6° Giorno1Hb4 stelle
FloresVilla Maya6° Giorno8° Giorno21Hb+1Fb4 stelle
CobanPark Hotel8° Giorno9° Giorno1Hb3 stelle
Città del GuatemalaBarcelo Premium9° Giorno10° Giorno1Hb4 stelle

Legenda: Bb= Prima Colazione Hb= Mezza Pensione – Fb= Pensione Completa – 

Tips: N.b. su richiesta è possibile prevedere lo Stop Over, consigliato di 3/4 notti, a New York

oppure estensione nel mar dei Caraibi.

Altri servizi inclusi

  • Assicurazione Top Booking Barbirotti: che include: Coperture spese Medico/Bagaglio e Annullamento
  • 11°/ Giorno: Trasferimento aeroporto di Città del Guatemala ad Antigua con autista parlante spagnolo
  • 2°-9° Giorno: Tour su base private con autista/guida parlante italiano come da programma a seguire.
  • 10° Giorno: Trasferimento hotel / aeroporto di Città del Guatemala con autista parlante spagnolo

Valutazione personale dell’Agenzia Barbirotti relativa a questa proposta di Viaggio. Classificazione: Alta–Media–Bassa.
Servizi in generale: Alti + Sostenibilità: Media. (vedi Faq https://www.barbirottiviaggi.it/faq/).

I 5 perché scegliere questo Viaggio

  • Perché è una vacanza ideale per gruppi di Amici ma anche Single alla ricerca di Esplorazioni.
  • Per la Natura incontaminata del Guatemala e per i paesaggi primordiali
  • Per visitare il sito Archeologico di Tikal: Patrimonio Unesco
  • Per soggiornare lungo la costa del Lago Atitlàn: il sentiero del Paradiso.
  • Perché è una Vacanza Barbirotti Viaggi.

Bibliografia consigliata

  • “Il tempo comincia a Xibalbà” di Luis Lion
  • “Mulatta Senza Nome” di Miguel Angel Asturias
  • “L’Atzeco” di Gary Jennings

Filmografia consigliata

  • “Frida” di Julie Taymor
  • “Apocalypto” di Mel Gibson

Programma dettagliato

Tour del Guatemala– 09 notti/10 giorni. Su base privata con guida parlante italiano. Partenze giornaliere

1° Giorno: Italia/Città del Guatemala/Antigua

All’aeroporto di Guatemala City sarete accolti dal vostro autista (che parla in lingua spagnola), che vi accompagnerà alla città coloniale di Antigua. Sistemazione in hotel.

2° Giorno: Antigua

Al mattino, ci immergeremo nell’incantevole atmosfera di Antigua, una città coloniale dichiarata “patrimonio culturale” dall’Unesco. Attraversare le sue strade acciottolate, fiancheggiate da bouganville e affiancate da muri dai colori vivaci e balconi caratteristici, ci farà sentire come viaggiatori nel tempo, in una città che risplende ancora con l’energia di un’epoca passata. I tesori di Antigua si sveleranno davanti a noi: il Central Park, la maestosa Cattedrale di San José, il misterioso Convento, l’elegante Chiesa di La Merced e il suggestivo San Francisco Museum. Successivamente, avremo l’opportunità di scoprire l’arte del caffè guatemalteco presso il Roof Centro Culturale, seguendo il percorso affascinante dal seme alla tazza. Infine, torneremo in hotel portando con noi ricordi indelebili di questa avventura unica.

3° Giorno: Antigua/Lago Atitlan

All’alba, ci sposteremo da Antigua verso uno dei gioielli naturali più straordinari, il Lago Atitlán, considerato tra i laghi più belli del mondo. La nostra destinazione è Panajachel, da cui ci imbarcheremo su una motolancia privata per un’esplorazione unica attraverso le acque serene del lago. Lungo il percorso, l’orizzonte sarà dominato dalla maestosità di tre vulcani imponenti: San Pedro, Atitlán e Tolimán. Una giornata dedicata interamente alla scoperta di Santiago Atitlán, celebre per le sue creazioni artigianali e per la profonda devozione al Santo Maximón. Nel pomeriggio, ci lasceremo avvolgere dalla magia di San Antonio Palopò, un borgo incantevole noto per la coltivazione del mais e la produzione di ceramiche pregiate. Al termine di questa esperienza unica, ci rifugeremo in un’accogliente dimora sulle rive del lago, un’oasi di tranquillità e meraviglia.

4° Giorno: Lago Atitlan/Chichicastenango/Città del Guatemala

All’alba, ci avventureremo verso Chichicastenango, un luogo unico nell’Universo, in cui i giorni di Giovedì e Domenica si anima uno dei mercati più rinomati e vivaci di tutto il Centro e Sud America. Qui, tra strade dai contorni decadenti e un fascino inconfondibile, le raccomandazioni sono chiare: la serata è meglio trascorsa all’interno dopo le nove, non per paura, ma per rispetto delle strade che mostrano i segni del tempo. Durante il giorno e soprattutto durante l’effervescenza del mercato, Chichicastenango si risveglia in tutta la sua gloria, sprigionando sapori, fragranze e colori in ogni angolo. I “campesinos” giungono da ogni angolo del Guatemala, offrendo le loro creazioni e tesori. Un momento di particolare risonanza è la visita alla Chiesa di San Tommaso, luogo in cui i Maya-Quiché custodiscono e onorano le tradizioni ancestrali. Nel pomeriggio, il viaggio ci condurrà a Città del Guatemala, dove troveremo rifugio in un accogliente hotel, cullati dalle memorie di questa giornata avvolta in autenticità e scoperta.

5° Giorno: Città del Guatemala/Livingston

All’alba, intraprenderemo un viaggio verso le meraviglie dei Caraibi guatemaltechi. Esploreremo il sito archeologico di Quirigua, un gioiello unico incastonato nella più vasta piantagione di banane dell’America Centrale. Quirigua, dichiarato “Patrimonio culturale” dall’UNESCO, rivaleggia con la grandezza delle civiltà passate e ospita la più alta stele del Mondo Maya, testimone silenzioso di una storia millenaria. La nostra avventura ci condurrà poi a Livingston, un luogo intriso della ricca cultura afro-caraibica. Qui, radicate nelle tradizioni portate dalle prime anime giunte sulle navi africane nel tardo XVII secolo, queste influenze si esprimono ancora oggi in ogni aspetto della vita. Vivremo la serenità di un pittoresco villaggio di pescatori, mentre i colori e i ritmi della cultura afro-caraibica avvolgono i nostri sensi. E, alla fine di questa emozionante giornata, troveremo rifugio in un accogliente hotel, custodendo con noi le storie di terre lontane e cuori generosi.

6° Giorno: Livingston/Flores

All’arrivo del nuovo giorno, ci lasceremo cullare dalle onde mentre ci imbarchiamo in una barca per un’avventura lungo il Rio Dulce, solcando le acque del Mar dei Caraibi per circa mezz’ora. Il nostro viaggio ci porterà alla cooperativa Ak Tenamit, un luogo dove le acque termali ci accoglieranno per un ristoratore bagno. Successivamente, ci inoltreremo nella storia visitando il maestoso Castello di San Felipe de Lara, un’antica fortezza eretta per proteggere i tesori destinati alla Spagna dai temibili pirati. Oltre al suo ruolo difensivo, il castello ha ospitato storie di reclusione e segreti. Continueremo poi il nostro cammino, dirigendoci verso la pittoresca Flores, dove troveremo il nostro rifugio nell’abbraccio di un confortevole hotel, pronto a cullarci nelle sue comode amenità e a raccontarci nuove avventure.

7° Giorno: Flores

All’arrivo di un nuovo giorno, ci prepareremo per un affascinante trasferimento verso il cuore del Parco Nazionale Tikal, un luogo prezioso dichiarato “Patrimonio Naturale e Culturale dell’Umanità” dall’UNESCO. Confinato entro un vasto e incontaminato paradiso naturale, questa città maestosa dei Maya si erge come un’icona di grandezza e mistero, annoverata giustamente tra i siti archeologici più imponenti al mondo. Accompagnati da una guida esperta, intraprenderemo un tour a piedi attraverso le piazze, i monumenti e i templi che portano con sé l’eco di un passato millenario. I panorami mozzafiato che si apriranno ai “Mirador” ci ripagheranno ampiamente della fatica di scalare le antiche scale. Questo luogo affascinante è un connubio di storia e natura, con i suoi resti archeologici immergenti nella foresta pluviale, che offre rifugio a esotici uccelli e una miriade di creature selvatiche. Un momento di ristoro ci attende con un picnic all’interno del parco, in una pausa-snack circondata da autenticità. Al termine di questa straordinaria avventura, torneremo al nostro accogliente hotel, portando con noi le emozioni e i tesori di una giornata indimenticabile.

8° Giorno: Flores/Coban

All’alba, daremo inizio a una nuova avventura, lasciando Flores alle spalle e dirigendoci verso la suggestiva regione di Verapaz. La nostra prima tappa sarà a Candelaria, un luogo avvolto dal mistero, dove esploreremo un intricato complesso di grotte sotterranee. Questo labirinto sotterraneo, il più esteso dell’America Latina con i suoi 30 km, si nasconde ai piedi della maestosa Sierra de Chama, offrendoci un’esperienza unica e affascinante. Terminata questa scoperta sotterranea, il nostro viaggio ci guiderà verso la pittoresca città di Coban. Qui, avremo l’opportunità di visitare la Chiesa del Calvario, un luogo in cui la cultura Maya-Kekchi ancora celebra cerimonie per gli Dei pre-ispanici, unendo tradizioni millenarie e spiritualità profonda. Alla fine di questa giornata straordinaria, troveremo riposo e rifugio in un confortevole hotel, pronti a sognare nuove avventure in terre lontane.

9° Giorno: Coban/Città del Guatemala

Al sorgere del sole, partiremo da Coban per raggiungere il suggestivo Biotopo di Quetzal. In un’immersione totale nell’ecosistema forestale, avremo l’opportunità di esplorare l’habitat in cui risiede il leggendario Quetzal, icona nazionale del Guatemala e ispirazione per la valuta locale. Dopo questa affascinante visita, intraprenderemo un viaggio che ci porterà attraverso la foresta pluviale di Baja Verapaz e la calda valle semi-desertica di Motagua, offrendoci un’anteprima di paesaggi straordinari. La regione di Zacapa ci darà il benvenuto, nota per la produzione del rinomato Rhum. Infine, arriveremo a Città del Guatemala, dove troveremo ospitalità in un confortevole hotel, pronti a riflettere sulle avventure vissute.

10° Giorno: Città del Guatemala/Italia

Ci prepareremo per un trasferimento verso l’aeroporto, in vista del nostro volo di rientro. Nel caso in cui il volo sia previsto nel pomeriggio, potremo sfruttare il tempo a disposizione per immergerci nell’arte e nella cultura locale visitando il Museo Ixchel del Traje Indigena. In alternativa, nei pressi dell’aeroporto, troveremo un grazioso mercato di prodotti artigianali, perfetto per gli ultimi souvenir in quetzal. E perché non concludere questa straordinaria avventura gastronomica nel ristorante adiacente, Don Emiliano? Qui potremo deliziare il palato con autentici piatti guatemaltechi, gustando succhi di frutta fresca, carni squisite e il miglior “guacamole” che il Guatemala ha da offrire. Un’esperienza culinaria gioiosa e genuina, un modo ideale per salutare con allegria questa terra magica prima di fare ritorno in Italia.

Quota include

Nel pacchetto sono inclusi:

  • Trasferimenti dettagliati nel programma.
  • Servizio esclusivo di guida/autista di madrelingua italiana.
  • Pernottamento in strutture alberghiere come specificato.
  • Mezza pensione per soddisfare i vostri gusti.
  • Pranzo esclusivo presso il maestoso Tikal.
  • Accesso privilegiato ai principali monumenti di Antigua Guatemala, Finca de Café la Azotea, Quiriguá, Castillo de San Felipe, Tikal, Cuevas de Candelaria e Biotopo del Quetzal.
  • Viaggio su imbarcazione privata (“lancha privada”) per l’esplorazione di Santiago Atitlan e per il pittoresco tragitto da Rio Dulce a Livingston (andata e ritorno).

Quota non include

Tuttavia, la quota non copre:

  • Spese di carattere personale, per garantire la vostra flessibilità.
  • Bevande per accompagnare i vostri pasti.
  • Pasti che non siano specificatamente menzionati nel programma.
  • Possibili mance per il personale locale che rende speciale il vostro viaggio.

Note

Questo tour offre una prospettiva completa del Guatemala, un equilibrato connubio di storia, natura e tradizioni. Il percorso, sebbene coinvolgente, è concepito per regalare un’esperienza profonda, grazie ai frequenti spostamenti terrestri che ci avvicineranno a una natura spettacolare e insolita per i nostri occhi. Gli hotel, sebbene possano occasionalmente presentare alcune lacune, sono le migliori opzioni a disposizione e assicurano il nostro comfort. La vita notturna, a parte il vibrante scenario di Antigua, è piuttosto tranquilla. Vi consigliamo di prestare attenzione a Guatemala City, evitando uscite dopo le 20:00. In generale, vi suggeriamo di frequentare le zone turistiche e di rientrare in hotel prima delle 21:00, poiché il ritmo della vita si adatta all’alternarsi delle ore di luce. Qui regna un’eterna primavera, caratterizzata da un clima temperato e variazioni di temperatura nel corso della giornata.
Il Guatemala si rivela un territorio per veri intenditori e viaggiatori avventurosi, capaci di apprezzare la natura incontaminata e la semplicità intrinseca del suo popolo. Queste anime umili, accoglienti e sempre pronte a tendere la mano agli stranieri, contribuiscono a rendere questa terra unica nel suo genere.

Visitando il Guatemala

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Consigli di viaggio

Dettagli pratici da tenere a mente:

  • FUSO ORARIO: L’ora locale è spostata indietro di 7 ore rispetto all’orario universale, e di 8 ore durante l’ora legale.
  • DOCUMENTI : Assicuratevi di avere un passaporto in corso di validità con almeno 6 mesi di durata residua.
  • PROCEDURE D’INGRESSO: All’arrivo, la compagnia aerea fornirà una carta turistica da compilare e presentare alla dogana durante il volo di andata.
  • LINGUE PARLATE: La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma l’inglese è ampiamente diffuso, e ci sono persone che comprendono o parlano anche l’italiano.
  • VALUTA LOCALE: La valuta è il Quetzal, suddiviso in 100 centavos.
  • ORARI BANCHE E NEGOZI: Le banche operano generalmente dalle 08:30 alle 13:00, dal lunedì al venerdì, alcune estendono l’orario fino alle 17:00. I negozi sono aperti dalle 09:00 alle 20:00.
  • CORRENTE ELETTRICA: La tensione elettrica è di 110 volt, quindi è opportuno disporre di un adattatore per le prese di tipo americano.
  • COMUNICAZIONI TELEFONICHE: Le chiamate a lunga distanza possono risultare costose, potrebbe essere conveniente far addebitare il costo al destinatario. Per chiamare dall’Italia al Guatemala, componete il prefisso internazionale 00502, seguito dal prefisso della città (502 per Guatemala City e 9 per le altre località) e quindi dal numero dell’abbonato. Viceversa, per telefonare dall’estero in Italia, digitate il prefisso internazionale 0039, seguito dal prefisso della città e dal numero dell’abbonato.

CONDIZIONI METEOROLOGICHE

Il clima varia notevolmente in base al periodo dell’anno e all’altitudine. Durante la stagione delle piogge, da maggio a fine ottobre, brevi ma intensi temporali sono frequenti, seguiti da ampie schiarite. Nella stagione secca, al contrario, il clima è caldo e le piogge sono scarse. Le temperature possono toccare i 37°C lungo la costa, ma nelle regioni montane sopra i 1500 metri, l’escursione termica è significativa e può persino scendere sotto lo zero. Nelle zone note come “tierras templadas” tra gli 800 e i 1500 metri, potrete godervi la celebre “primavera eterna”. Il periodo migliore per visitare il Guatemala è la stagione secca, da fine novembre a inizio aprile.

ABBIGLIAMENTO

Indossate abbigliamento leggero durante tutto l’anno, ma portate con voi pantaloni lunghi per proteggervi dagli insetti. Le scarpe comode sono un must, così come il costume da bagno. Un paio di maglioni e una giacca a vento leggera potrebbero rivelarsi utili, soprattutto se prevedete escursioni in montagna.

VACCINAZIONI E SALUTE

Anche se non sono richieste vaccinazioni, vi consigliamo di portare disinfettanti intestinali, antibiotici, repellenti per insetti e creme solari. In alcune regioni umide a bassa altitudine, coprire la pelle con indumenti e utilizzare un efficace repellente antizanzare sarà saggio. Ricordate che vari fattori, come i bruschi cambiamenti climatici, l’altitudine e l’adattamento a nuove abitudini e alimentazione, influiscono sulla vostra salute durante il viaggio. Ecco alcuni consigli utili:

  • Evitate gli eccessi, come l’esposizione al sole e il consumo eccessivo di cibo e alcol.
  • Limitate il consumo di cibi grassi, poiché possono rallentare l’adattamento del corpo.
  • Prestate attenzione ai cambi di altitudine, dando tempo all’organismo di adattarsi gradualmente.
  • Proteggetevi dal sole con creme solari ad alta protezione, cappelli e occhiali da sole per evitare scottature.
  • Bevete solo bevande in bottiglia e limitate il consumo di ghiaccio, verdure crude e gelati fatti in casa, per evitare problemi di salute.

SICUREZZA

Per garantire il vostro benessere e proteggervi da possibili furti o situazioni rischiose, è consigliabile adottare massima cautela durante gli spostamenti, soprattutto in autobus. Le raccomandazioni di sicurezza sono particolarmente rilevanti nelle vicinanze delle festività di fine anno. Alcune precauzioni da seguire includono la chiusura delle portiere e dei finestrini, l’evitare spostamenti notturni dopo le 18:00, la riduzione nell’uso di gioielli e di ingenti somme di denaro, e il preferire strade illuminate a vicoli bui o zone deserte. Per ulteriori precauzioni, è consigliabile lasciare gli originali dei documenti in custodia in hotel. Fuori da Città del Guatemala, è importante adottare la massima vigilanza. Inoltre, si raccomanda di ottenere il consenso dei genitori o delle persone circostanti prima di avvicinarsi, fotografare o filmare i bambini.

MANCE

Nella cultura locale è comune lasciare una mancia a chiunque offra un servizio. Nei ristoranti e negli hotel, il servizio non è incluso nel conto e si consiglia di aggiungere una mancia pari al 15% circa.

GUIDARE IN GUATEMALA

Se desiderate noleggiare un’auto, tenete presente i seguenti requisiti:

  • Età minima di 25 anni
  • Passaporto, patente di guida valida e patente internazionale
  • Carta di credito internazionale come garanzia
    Le principali strade guatemalteche, chiamate “carreteras”, sono generalmente ben mantenute, mentre le strade più piccole sono denominate “caminos”. La benzina viene misurata in litri, e il tipo più comune è la “Magna Sin”. Le stazioni di servizio non sono self-service e si accettano pagamenti in contanti.

TRASPORTO DA E PER L’AEROPORTO

L’aeroporto internazionale La Aurora, unico nel paese, si trova nella Zona 13 di Città del Guatemala, a 8 km dal centro. È possibile raggiungere il centro con l’autobus numero 5 o in taxi.

FESTIVITÀ

Durante la Settimana Santa, il Paese si anima di festeggiamenti ricchi e coinvolgenti. Questo periodo festivo è celebrato in tutto il territorio con cerimonie religiose arricchite da rituali e credenze popolari. Altre celebrazioni da non perdere includono Ognissanti, l’1 novembre, quando a Santiago Sacatepequez si alzano in volo enormi aquiloni multicolori come simboli di affetto per gli spiriti dei defunti.

SHOPPING

L’artigianato guatemalteco sfoggia una miriade di colori e ricchezze che sono difficili da descrivere. Dai tessuti dai toni vivaci alle borse cucite e ricamate a mano, dai cesti agli intrecci di sisal e fibra di palma, alla straordinaria varietà di maschere di legno intagliate per rituali religiosi. Tra le scatole dipinte con vivacità e gli animali scolpiti dipinti in strati di vernice, l’artigianato guatemalteco incanta. Le ceramiche provenienti da comunità come Villa Chinautla e San Luis Jilotepeque Rabinal, così come le ceramiche vetrate di Totonicapan, riflettono la ricchezza della cultura. Gioielli in argento, collane e statuine di giada, realizzate con maestria a Santiago Sacatepéquez, risplendono. Nei mercati abbondano anche giocattoli di legno per i bambini, bambole avvolte in colorate coperte e costumi locali. I celebri aquiloni (barriletes) di Santiago Sacatepéquez, fatti a mano in carta e bambù per la festa di Ognissanti, sono vere opere d’arte.

Tessuti in Guatemala sono una passione: il paese, nonostante le dimensioni ridotte, vanta oltre 500 costumi tradizionali unici, arricchiti da simboli antichi. Le tessitrici utilizzano telai da cintura per creare stoffe dai colori e disegni tramandati da generazioni. Dai coloratissimi huipiles, tuniche senza maniche in lana e cotone, alle fajas, fusciacche tessute dai colori vivaci, e alle coperte fabbricate a San Antonio Aguascalientes, l’arte tessile sorprende. Rebozos, scialli con disegni floreali, si trovano a Chichicastenango, mentre a Totonicapan le donne tessono spesse stoffe di lana con telai a pedale. Boleri ricamati in tonalità e motivi ispirati allo stile spagnolo rappresentano una prelibatezza. La pratica dell’arte del “regateo,” ovvero la negoziazione, è essenziale per acquistare capolavori artigianali a prezzi incredibili.

GASTRONOMIA

La cucina guatemalteca è caratterizzata da semplicità e autenticità, con ingredienti base come mais, frijoles, chili e arroz, anche se meno elaborata rispetto a quella messicana. Tra i piatti tipici troviamo il bistec, il manzo alla griglia o fritto, il pollo asado, le cotolette di maiale, le tortillas ripiene di verdure, carne e salsa di chili, e prelibatezze di pesce e crostacei lungo la costa. Importate dal Messico, le specialità come le “tortillas” (cialde di granturco), i “tacos” (cialde ripiene di carne, verdure e formaggio) e il “guacamole” (a base di avocado, peperoncino, cipolla e pomodoro) deliziano il palato. Le bevande includono la cerveza, seguita dal rinomato rum Zacapa Centenario e dall’aguardiente, un distillato dalla canna da zucchero, che completano l’esperienza culinaria guatemalteca.

CITTÀ DEL GUATEMALA: Un Affascinante Mosaico Urbano

Situata su un altipiano circondato da pittoresche colline e dominato da quattro vulcani – Agua, Pacaya e, più distanti, Fuego e Acatenango – sorge maestosa Città del Guatemala, la capitale del paese, a un’altitudine di 1500 metri.
Questa città è un vero caleidoscopio di contrasti: case coloniali, basse e imponenti, si mescolano con moderni grattacieli, mentre quartieri residenziali si immergono nel verde di rigogliosi giardini. Intorno, si estende una periferia senza fine, tipica delle grandi città sudamericane. Fiera ospite di ben cinque università, un’Accademia delle Scienze, un Conservatorio, biblioteche e musei, Città del Guatemala pulsa con un’attività culturale e artistica vivace, concentrata principalmente nel Centro Civico e nel Centro Culturale Miguel Angel Asturias.

Tra i musei che si stagliano in questa città, spiccano il Museo Ixchel, dove sono custodite preziose collezioni di costumi tradizionali guatemaltechi, e il Museo Nazionale di Archeologia ed Etnologia, che accoglie autentici capolavori dell’arte maya. Inoltre, il Museo dei Popoli Vuh è celebre per le sue ceramiche pre-ispaniche, offrendo uno sguardo avvincente nel passato dell’antica civiltà.

La grandiosità e la varietà di Città del Guatemala possono sorprendere, considerando che essa è ubicata in un paese relativamente piccolo e periferico. Tuttavia, la città ha prosperato grazie al suo ruolo di centro commerciale in una regione agricola fertile. Negli ultimi anni, ha subito uno sviluppo accelerato, trasformandosi da centro industriale e finanziario in una metropoli moderna e dinamica, con uno sguardo risoluto verso il futuro.

Come spostarsi in Guatemala

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Autobus

Benché talvolta sgangherati, i mezzi pubblici garantiscono un valido servizio di spostamento, con ampia disponibilità e tariffe economiche. Tuttavia, è da tenere presente che essi terminano le loro corse alle 22:00, in coincidenza con lo spegnimento dei semafori.

Ruleteros

Questi minibus sono operativi dalle 22:00 alle 04:00, coprendo il periodo in cui gli autobus non sono attivi. Basta un semplice cenno per farli fermare.

Taxi

I taxi non rappresentano un costo eccessivo e sono una comoda opzione di trasporto.

CUORE COLONIALE E VITA CITTADINA

La Zona 1 incarna il cuore coloniale della città, con particolare rilevanza nelle strade 6 e 8, ricche di locali vivaci e negozi attraenti. Queste arterie si intersecano con ampie avenidas alberate, dove spuntano i principali monumenti cittadini.

Le vie sono animate da insegne pubblicitarie, banchi di frutta tropicale dai colori accesi, venditori indigeni che offrono una vasta gamma di prodotti artigianali, e vivaci autobus con nomi esotici come Esmeralda, La Fe, Fuente del Norte, Mi alma, La Preciosa e Estrellita del Sur.

PLAZA MAYOR E PALAZZO NAZIONALE

La Plaza Mayor costituisce il fulcro del centro storico, circondata da importanti monumenti tra cui il Palacio Nacional, la Cattedrale Metropolitana, il Portale del Commercio e il Parco Centenario. A breve distanza si trovano la Biblioteca Nazionale, l’Emeroteca e l’Archivio Generale del Centro America.

Il Palazzo Nazionale, realizzato in pietra verde di Zacapa, rappresenta un’eccellente espressione dell’architettura guatemalteca. La sua struttura eclettica fonde elementi coloniali con influenze francesi e neoclassiche. Costruito tra il 1939 e il 1943, ospita gli uffici governativi e presenta pregevoli opere d’arte, tra cui murales di Alfredo Gálvez Suárez, vetrate di Julio Urruela Vásquez e decorazioni di artisti quali Rodolfo Galeotti Torres e Carlos Rigait. Il Palazzo Nazionale è un’icona dell’arte guatemalteca degli anni ’40 e offre l’opportunità di ammirare queste opere in un contesto suggestivo. L’orario di visita è dalle 08:00 alle 16:00.

Chiese in Guatemala

Nel cuore della città, un’abbondanza di chiese cattoliche offre una splendida rappresentazione dell’architettura neoclassica. All’interno di queste chiese, spaziando dal XVI al XIX secolo, si possono ammirare opere d’arte di grande valore. Tra le più notevoli per la loro ricchezza artistica si annoverano la Cattedrale Metropolitana, la Chiesa della Merced, Capuchinas, San Francisco, Santo Domingo e Santa Rosa.

Di particolare interesse è il Cerrito del Carmen, un autentico gioiello storico che ospita il primo tempio costruito nella Valle de La Ernúta, da cui prende il suo nome. Inaugurata nel 1620, questa chiesa vanta al suo interno un pregevole tabernacolo, esemplare dell’arte coloniale più raffinata.

Istituzioni Culturali

A pochi passi, di fronte al Parco Centenario, si trovano la Biblioteca Nazionale, l’Emeroteca e l’Archivio Generale di Centro America. Queste istituzioni custodiscono una preziosa documentazione scritta sul Guatemala e il Centro America, comprendente anche i documenti del governo dell’antico Reyno de Coathemala (Regno del Guatemala) (1524/1821), della Federación Centroamericana (Federazione Centroamericana) (1821/1848) e della Repubblica del Guatemala (dal 1848 fino ad oggi). Questo patrimonio rappresenta un tesoro inestimabile per i ricercatori. Gli orari di visita sono tutti i giorni dalle 08:30 alle 16:30.

Mercato Centrale

Situato nella 9a Avenida, tra calle 6 e 8, nella parte posteriore della Cattedrale Metropolitana, il Mercato Centrale offre una vasta gamma di prodotti artigianali provenienti da tutto il paese: ceramica, tessili, cuoio, legno, argento e latta, oltre a beni di consumo di base. Aperto tutti i giorni dalle 06:00 alle 18:00.

Mappa in Bassorilievo della Repubblica del Guatemala
A 2 km a nord della Plaza Mayor, nel Parque Minerva, si trova un’opera unica al mondo: la mappa in bassorilievo della Repubblica del Guatemala. Costruita nel 1904 da Francisco Vela Irrisari, questa mappa dettagliata illustra la varietà di rilievi del paese. Coprendo un’area di circa 1.800 metri quadrati, è realizzata in pietra e cemento, con un sistema idraulico che simula le correnti idrografiche attraverso tubature in piombo. L’orario di visita è tutti i giorni dalle 08:00 alle 17:00.

Centro Culturale Miguel Angel Asturias

Progettato dall’ingegnere e artista Efraín Recinos, il Centro Culturale Miguel Angel Asturias è un complesso culturale situato nel Centro Civico della città. Ospita il Gran Teatro (per le opere) con 2.068 posti a sedere, il Teatro de Cámara, il Teatro al Aire Libre (Teatro all’Aria Aperta), spazi per prove, laboratori e conferenze, oltre a un museo di armi antiche.

Centri Commerciali

Città del Guatemala, la vibrante metropoli centroamericana, è un autentico paradiso dello shopping, offrendo una varietà di negozi che vanno dai prestigiosi marchi internazionali agli affascinanti prodotti di alta qualità a livello nazionale.

Il Grande Centro Commerciale “Los Próceres”, posizionato strategicamente vicino alle principali arterie cittadine, vanta oltre 140 negozi che riuniscono migliaia di prodotti diversi sotto un unico tetto.

Galerías La Pradera, situato nella zona 10, si estende su un’area di oltre 18.000 metri quadrati, offrendo uno spazio ampio e accattivante per lo shopping.

Il Centro Commerciale Peri Roosevelt, con i suoi 97 negozi, è un vero e proprio emporio che soddisfa ogni tipo di esigenza. L’area di 18.000 metri quadrati accoglie nei fine settimana circa 15.000 visitatori al giorno, dimostrando la sua vivace attività commerciale.

Esperienze di Shopping

Per un’esperienza di shopping più autentica, il Mercado de Artesania in 11a Avenida, Zona 13, offre una vasta gamma di prodotti artigianali. Gli orari di apertura sono dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 13:00, e la domenica dalle 09:00 alle 13:00.

Gli amanti del lusso troveranno negozi esclusivi lungo l’Avenida della Riforma.

Gastronomia

Nel panorama culinario, alcune opzioni imperdibili includono:

  • El Parador, un ambiente straordinariamente elegante, celebre per le succulente bistecche e i gamberetti preparati in mille modi diversi.
  • El Gran Pavo, in 13a calle 4-41, Zona 1, offre una festa di sapori messicani e un’atmosfera festosa serale.
  • Los Antojitos Reforma, situato in Avenida La Riforma 15-02, Zona 9, è rinomato per la cucina guatemalcheca autentica.

Vita Notturna

La Zona Vivente, posizionata nella Zona 10 della città, è il cuore pulsante dell’intrattenimento notturno. Qui si trovano i locali notturni più esclusivi, bar, discoteche, ristoranti e boutique, oltre a gallerie d’arte che ospitano e mettono in vendita opere d’arte appartenenti alle nuove correnti artistiche guatemalteche.

Curiosità

Guatemala City, edificata su terreno vulcanico, è soggetta a fenomeni misteriosi come le voragini naturali. Negli anni recenti si sono verificati diversi casi, talvolta mortali. Nel maggio 2010, ad esempio, si è aperto un enorme cratere all’incrocio di due strade nel centro della capitale, inghiottendo un edificio di tre piani e una casa adiacente, con esito fatale per una persona.

Avventure nei Dintorni di Città del Guatemala

Scoprire le Meraviglie Naturali

Un’emozionante avventura fuori Città del Guatemala è una visita al Lago di Amatitlan, che si estende a circa 27 chilometri dalla capitale attraverso l’autostrada Interamericana. Con una superficie di circa 15 chilometri quadrati, questo lago rappresenta la caratteristica distintiva del Dipartimento del Guatemala. Una particolarità da non perdere è la teleferica che consente di raggiungere il Parco delle Nazioni Unite, offrendo una spettacolare vista panoramica aerea del lago e delle sue circostanti zone. Dal lago, è possibile salire a bordo di barche a motore o a remi per navigare le sue acque e ammirare la bellezza del paesaggio circostante.

Esperienze Culturali nel Parco Nazioni Unite

A nord del Lago Amatitlan, sorge il Parco Nazioni Unite, un’oasi di divertimento e natura. Questo parco offre spazi ricreativi, boschi e viste panoramiche mozzafiato. Al suo interno, è possibile immergersi nelle riproduzioni di alcuni dei monumenti architettonici più celebri del Guatemala. Tra le sue attrazioni, troverete una piazza coloniale, una fedele ricostruzione della piazza centrale di Tikal e case tradizionali dell’altopiano guatemalteco. Un’opportunità unica per vivere in anteprima l’arte e la storia di questa affascinante regione.

Esplorare oltre i confini di Città del Guatemala offre un’ampia gamma di esperienze, dalla natura allo svago culturale, tutte a portata di mano.

Antigua: Il Fascino di un Passato Glorioso

A soli 45 chilometri dalla capitale sorge Antigua, un luogo intriso di storia e fascino. Nel lontano 27 luglio 1524, Don Pedro de Alvarado, il conquistatore del Guatemala, fondò la prima città di Santiago de Los Caballeros nei pressi di Iximché, l’antica capitale dei Cakchinqueles, dopo aver sconfitto le popolazioni Maya dell’altopiano. Tuttavia, il destino riservava cambiamenti: a causa di una rivolta degli Indios, la capitale fu spostata ad Almolonga il 22 novembre 1527, quando Don Pedro si trovava in Spagna.

Tuttavia, la nuova città subì una rapida rovina. Appena quattordici anni dopo la sua fondazione, un terremoto devastante distrusse il maestoso Palacio de Los Conquistadores, commissionato da Dona Beatriz, che nel frattempo era diventata Capitano Generale dopo la morte di Don Pedro in una spedizione in Messico. Anche la vedova di Alvarado, chiamata Sin Ventura, perse la vita in quella terribile notte. Sopravvissuti al cataclisma, guidati dal vescovo Francisco Marroquin e da Don Francisco de la Cueva, trovarono un rifugio nella vicina valle dei Panchoy. Qui nacque la terza Santiago de Los Caballeros, ribattezzata poi Antigua Guatemala, in onore del patrono dei Conquistadores.

L’Antigua che conosciamo oggi, circondata dai vulcani de Agua, de Fuego e Acatenango, non è stata immune dagli eventi naturali. Terremoti, tra cui quelli del 1654, 1689 e il terribile sisma di S. Marta nel 1773 con la piena del fiume Pensativo, hanno segnato la sua storia. La città fu devastata e la capitale fu nuovamente spostata, questa volta nella valle dell’Eremo, oggi Città del Guatemala.

Tuttavia, l’ostinazione umana ha prevale. Antigua, con le sue Chiese ferite e conventi in rovina, ha continuato a risplendere attorno ai palazzi e monumenti che sono rimasti coraggiosamente in piedi. Attraverso un impegno incessante, la città è stata ricostruita secondo criteri antisismici, rispettando l’originale piano urbanistico tracciato da G.B. Antonelli nel XVI secolo.

L’importanza di Antigua ha raggiunto risonanza globale: nel 1965 è stata proclamata Monumento delle Americhe dal VII Congresso di Geografia e Storia, mentre nel 1979 l’UNESCO l’ha riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità. Ogni angolo di questa affascinante città racchiude una storia millenaria che continua a incantare i visitatori di tutto il mondo.

Allontanandosi dalla maestosa arteria della Panamericana e seguendo una strada polverosa, si inizia a risalire la collina di Manchén. Lassù, svetta una grande croce di granito eretta nel 1961, affiancata dalla statua equestre di Santiago che sovrasta il simbolo dei tre vulcani. In basso si distende Antigua, con le sue strade rettilinee, le abitazioni a basso profilo e i campanili innumerevoli emergenti tra le vie. I vulcani, ancora avvolti dalle nubi, sembrano addormentati, come se proteggessero le creazioni umane. In questo paese, i segni contrastanti di violenza e tranquillità si fondono in un’armonia sorprendente. Qui, le rovine dei santuari dei popoli conquistati, come i templi Maya, convivono con quelle dei conquistatori, come le chiese di Antigua stessa.

Scendendo verso la piana, l’obiettivo si sposta verso la Piazza Mayor, il cuore e il centro geografico della città. Con la sua struttura quadrangolare, ospita un vasto giardino centrale dove piante tropicali convivono con specie provenienti da zone europee e asiatiche. Ovunque si trovano rose dai colori variegati lungo i vialetti che si diramano dalla Fontana delle Sirene, un’opera in pietra lavica eretta nel 1739 da Diego de Porres, un architetto che ha lasciato un’impronta indelebile sulla città. La piazza è delimitata da maestosi edifici.

Il Palacio del Muy Noble Ayuntamiento, del 1743, si innalza con doppio ordine di arcate, una facciata in pietra e possenti colonne scanalate. Ospita ora il Municipio cittadino. Accanto ad esso si trova la Casa di José de Pineda Iberna, un tempo centro culturale ispanoamericano e oggi Museo del Libro. Questa costruzione bassa presenta un portico arioso con colonne di legno su una base di pietra lavica.

Sul lato opposto all’Ayuntamiento si erge il Palacio de los Capitanes Generales dei Reino de Goathemala, risalente al 1769 e attribuito a Diez de Navarro. Con ventisei arcate a doppio ordine sormontate da tre edicole, di cui quella centrale presenta lo stemma della Corona di Spagna. Giallo e bianco si alternano al grigio della pietra, creando uno straordinario effetto policromatico. Il quarto lato è dominato dalla facciata bianca della Cattedrale, riedificata nel corso dei secoli fino alle attuali forme risalenti al XIX secolo. Qui, le immense rovine della costruzione precedente a tre navate si stagliano accanto al Palazzo dell’Arcivescovado.

Lungo la strada che costeggia il lato destro della Cattedrale sorge il Palazzo dell’Università di San Carlo Borromeo, fondata per decreto di Carlo II nel 1676 e che divenne la terza più importante dell’America spagnola. Oggi ospita il Museo dell’Arte Coloniale, con opere degne di nota come le grandi tele di Thomas de Merlo raffiguranti le storie di Cristo, i dipinti di A. Fuente Guzman e il ciclo di San Francesco realizzato da Cristobal De Villalpando. Particolarmente singolare è un’aula universitaria di epoca coloniale con sculture lignee di studenti impegnati in una discussione accademica.

L’escursione attraverso la città si trasforma ora in un vero e proprio pellegrinaggio. Tra queste strade lastricate e lungo queste abitazioni dallo stile vagamente andaluso, con facciate multicolori, dove porte, grate e finestre finemente decorate sembrano celare enigmatici segreti (come la dimora di Dona Eleonora de Alvarado, la casa de Los Leones, le dimore Popenoe, Landivar, Diaz del Castillos, la casa de Los Nazarenos), l’anima si avvia in un dolce cammino di via crucis, preparandosi ad affrontare le numerose rovine di chiese e conventi che, nei secoli passati, hanno irradiato splendore. E poi c’è la Recolleccion, con il vasto giardino al centro delle massicce mura, in parte in rovina, che testimonia il maestoso progetto unito alla forza dei terremoti.

Santa Chiara si erge con i suoi chiostri barocchi color giallo ocra attorno al cortile principale, caratterizzato da un prato geometrico, una fontana centrale e magnifiche rose, insieme alle vivaci bougainvillee che si arrampicano. E poi c’è San Francesco, una chiesa dal bianco croce latina, con altari di legno dorato e pietra lavica, un tempo la più grande ad Antigua. Nella navata laterale, circondato da ex voto, si trova il sepolcro del Beato Pedro de Betancourt.

La Merced, con una facciata superlativamente decorata in stucchi policromi, con colonne tortili e volute, statue di santi nelle nicchie e l’immagine centrale della Vergine Incoronata. Un labirinto di chiostri, cortili e giardini, in mezzo al silenzio e alle rovine, conduce infine alla corte circolare dove si affacciano le 18 celle delle religiose: il Convento de Las Capuchinas, la chiesa di Nuestra Senora del Pilar de Zaragoza, sempre nel segno di Diego de Porres. Una fontana monumentale, tra possenti colonne che si restringono verso l’alto, e una grande cupola a lesene che si eleva.

Tuttavia, come poter ricordare tutti questi luoghi “sacri” che sembrano moltiplicarsi tra le rovine e le ricostruzioni: Santa Cruz, Santa Rosa, la Candelaria, Espiritu Santo, Los Remedios, Escuela de Cristo, Nuestra Senora de Belen e altri nomi ancora, altri luoghi, altre stazioni.

D’altra parte, dopo la conquista, i religiosi si diffusero capillarmente nelle Americhe. Qual strumento poteva essere più sottile e potente della religione per diffondere la propria cultura, i costumi, la civiltà e il potere? La Chiesa rappresentò per secoli il vero braccio operante della Cattolicissima Spagna.

Un giro attraverso i mercati e le botteghe artigianali, una visita alle dimore della giada, e poi si ritorna lungo Calle Santa Catalina. Le automobili sono rare, mentre i turisti si muovono silenziosi e furtivi. Improvvisamente, come spesso accade nei tropici, la sera scende e il sole si ritira dietro il grande vulcano. Nella piazza, sotto i portici e tra i giardini, la luce si fa sempre più tenue, le prime luci artificiali si mescolano alla luce naturale che rifiuta di svanire. Forse i santi, gli dei, e persino gli uomini, possono concedersi una pausa, una sacra pausa per il pasto, prima di addormentarsi.

Celebrazioni Festive

Semana Santa: Maestosi carri addobbati, con le raffigurazioni della Vergine e del Figlio, portati solennemente dai penitenti. Nella Domenica delle Palme, Cristo entra a Gerusalemme tra la gioiosa folla. Il Venerdì, il corteo parte dalla Merced, accompagnato da incensi e melodie. Centinaia di persone, vestite con tuniche porpora, e il carro del Cristo, carico della Croce, attraversano lente le vie, coperte la notte precedente da elaborati tappeti di fiori e segatura. A mezzogiorno avviene la crocifissione, mentre alle 16:30 si svolge la processione con il Cristo morto, che riposa in una bara di vetro.

Il Sabato è dedicato alla processione dell’Addolorata e, a mezzanotte, in tutte le chiese si celebra una messa solenne, ponendo fine alle cerimonie.

La grandiosità di questo evento ha pochi paragoni nel mondo, trovandosi equiparata solo da Siviglia.

10 COSE DA FARE AD ANTIGUA

Parque Central (Parco Centrale)

Un luogo d’eccellenza per osservare il vibrante ritmo della vita cittadina. La piazza, in linea con la tradizione delle città coloniali, da sempre rappresenta il cuore pulsante delle attività urbane. Questa tradizione si perpetua oggi, dove la cultura maya si intreccia con l’incontro di turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Il Parque Central è ora un’oasi arricchita da rigogliosi alberi e panchine accoglienti, ma la sua importanza va oltre. Essendo il fulcro centrale, è oggetto di costante sorveglianza da parte della polizia turistica di Antigua, garantendo così una sicurezza ininterrotta in ogni momento della giornata. L’accesso è libero.

Arco di Santa Catalina

Un autentico punto di riferimento di Antigua e un regalo per gli occhi dei fotografi. In origine, questo edificio situato sul lato ovest dell’arco era un convento di suore; oggi, invece, è stato trasformato in un hotel/ristorante di indiscutibile bellezza. L’aumento del numero di suore portò all’acquisto di un’altra proprietà di fronte a quella originale. La necessità di garantire il passaggio sicuro delle suore in isolamento dal convento alla scuola religiosa dall’altro lato della strada diede origine alla costruzione dell’arco. La strada si trasforma in zona pedonale solo nei fine settimana, offrendo l’occasione perfetta per catturare l’istantanea ideale. L’ingresso è gratuito.

Cerro de la Cruz (La collina della Croce)

Un luogo magico che offre la possibilità di ammirare l’intera Antigua e i suoi tre vulcani, Agua, Acatenango e Fuego. Qui, ci si può semplicemente sedere e contemplare questa meravigliosa terra che si estende davanti a noi, dominata dalla potenza vulcanica della natura. Le giornate con ottima visibilità sono ideali, per assicurarsi che persino il Volcan Agua sia chiaramente visibile. Si consiglia di visitare durante le ore diurne, poiché i sentieri sono sorvegliati; è bene evitare le ore notturne o quelle con minori controlli.
Costo: Gratuito (a meno che non si opti per una guida).

Santo Domingo del Cerro

Una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, caratterizzata dalle opere di Efrain Recinos, soprannominato il Picasso guatemalteco da alcuni. La tenuta appartiene all’hotel di lusso Santo Domingo, ma la visita ai giardini adornati da queste opere d’arte, tra voliere e suggestivi sentieri, è completamente gratuita. La strada per raggiungerla risale la collina ed è lunga e ripida, ma è ben asfaltata. Se non si dispone di un veicolo proprio, l’Hotel Santo Domingo offre un servizio navetta gratuito ogni ora. Chiuso il lunedì.
Costo: Gratuito.

Chiesa di San Francisco

In mezzo alle numerose chiese e rovine di Antigua, spicca la Chiesa di San Francisco, che è non solo una delle più antiche, ma anche una delle più affascinanti. Costruita nel lontano 1542, ospita la tomba di Santo Hermano Pedro de San Josè, un missionario spagnolo che inizialmente fu sindaco e successivamente, dopo la sua morte, fu venerato e poi canonizzato. La visita a questa chiesa comprende l’esplorazione delle rovine del monastero, la scoperta dei reperti personali di Hermano Pedro all’interno di un museo e l’ammirazione di una collezione di doni offerti dai fedeli in ringraziamento per aver ascoltato le loro preghiere. Nella parte posteriore delle rovine si trova anche l'”albero degli innamorati”, dove coppie di innamorati incidono le loro dichiarazioni d’amore sul tronco dell’albero, simboleggiando un amore eterno. Costo dell’ingresso: Q40.

Mercati Artigianali

Immersi nella vivace atmosfera dei mercati artigianali, si possono trovare una miriade di oggetti, ciascuno evocante i colori e la tradizione dei Maya. I mercati di Antigua costituiscono una vera delizia per gli occhi e offrono artigianato di alta qualità a prezzi tra i più vantaggiosi di tutta l’America Centrale.

Mercato Nim’Pot

Questo mercato, situato nelle vicinanze dell’arco di Santa Catalina, è un’ampia e ricca fonte di oggetti dell’artigianato guatemalteco. Sebbene qui i prezzi siano fissi e la pratica della contrattazione sia assente (seppur divertente), è comunque un luogo ideale per fare acquisti sicuri e autentici.

Mercato

Mercati a Antigua offrono un’esperienza unica e coinvolgente, ciascuno con la sua atmosfera caratteristica. Vicino alle suggestive rovine di El Carmen, si trova un mercato che opera tutti i giorni, ma durante il fine settimana si anima ulteriormente con bancarelle e venditori di artigianato. Qui, la contrattazione è una pratica consolidata: puoi iniziare proponendo la metà del prezzo e poi negoziare fino a raggiungere un accordo, il che spesso significa un leggero rialzo rispetto alla tua offerta iniziale. Questo è il modo giusto per ottenere il miglior affare.

Mercado de Artesanias

Se sei alla ricerca di autentici artigiani, il luogo da visitare è il Mercado de Artesanias, che prende il nome proprio dagli artigiani che lo popolano. Qui troverai numerose bancarelle gestite dagli stessi artigiani, garantendo una qualità elevata ma anche prezzi corrispondenti. Anche in questo caso, la contrattazione è possibile. Se il prezzo non ti convince, non esitare a allontanarti. Di solito, se mostrano interesse a venderti qualcosa, ti richiameranno e saranno disposti a negoziare nuovamente.

Mercato centrale

Il Mercato Centrale merita un capitolo a parte. Questo mercato è un autentico caos, un luogo dove puoi trovare ogni cosa, dal cibo agli oggetti. È l’ambiente ideale per chi ama scattare foto in contesti caotici e particolari, catturando la vera vita locale in azione. Qui troverai frutta, verdura, animali e tutto ciò che fa parte di questo vivace e caleidoscopico mondo. Il mercato è notevolmente pulito e sicuro, aperto tutti i giorni dalle 7 del mattino alle 14. I giorni più affollati sono il lunedì, il giovedì e il sabato. È consigliabile visitarlo durante le ore mattutine, quando la presenza della polizia è più prominente e le bancarelle sono ben fornite. Nel pomeriggio, l’attività tende a diminuire e le bancarelle iniziano a chiudere.

Shopping

Antigua si distingue come il cuore pulsante della produzione di gioielli in giada, un’opportunità da non perdere per gli amanti degli ornamenti preziosi. Potrai soddisfare la tua passione presso la Jades Factory – ubicata in Apartada 213, 4a Calle Oriente 34 – un emporio che unisce un negozio di gioielli a un laboratorio creativo, dove potrai apprezzare il processo di creazione di queste magnifiche opere.

Ristoranti da non perdere

Se sei alla ricerca di esperienze culinarie memorabili, Antigua ti aspetta con una scelta di ristoranti di prima classe.

La Fonda de la Calle Real – situata in 5a Avenida Norte 5 – è un vero gioiello gastronomico. Qui potrai deliziarti con succulente bistecche, gustoso pollo e fresche insalate che soddisferanno il tuo palato in ogni dettaglio.

Per un’esperienza autentica e raffinata, non puoi non fare tappa da Dona Luisa Xicotenacatal, ubicato in 4a Calle Oriente 12. Questo luogo incantevole offre un’ampia varietà di prelibatezze, dalle appetitose polpette alle succulente bistecche, coronate da irresistibili dolci. Inoltre, non dimenticare di goderti un’ottima tazza di caffè di Antigua, un vero e proprio capolavoro per gli amanti del buon caffè.

Che tu sia un appassionato di gioielli unici o un intenditore della cucina, Antigua ti aspetta con le sue straordinarie offerte di shopping e delizie gastronomiche.

CHICHICASTENANGO

Tornando da Panajachel, la strada ci guida nuovamente attraverso Los Encuentros e, oltrepassando la Panamericana, ci conduce per 17 chilometri fino a raggiungere uno dei villaggi più rinomati della regione, un autentico gioiello incastonato nel cuore del Quichè: Chichicastenango, che in lingua nahuati dei Maya-Quiché significa “luogo delle ortiche”. Questa comunità indigena, la più numerosa in Guatemala, è circondata da un’aura di autenticità, con la sua iconica chiesa bianca di Santo Tomás, che svetta luminosa nel paesaggio.

La domenica, questa cittadina si anima con un mercato vivace e vibrante, un’occasione unica per immergersi nelle tradizioni locali e partecipare alle funzioni religiose. Tuttavia, vale la pena dedicare del tempo qui che vada oltre la semplice esperienza di mercato. Rallentare il passo e passeggiare tra le verdi colline che abbracciano Chichicastenango permette di abbracciare la quiete serena della chiesa di San Tomaso e di entrare in profondità nella ricca cultura e nella civiltà dei Maya e degli indigeni.

Il nucleo centrale della città è in gran parte dedicato al mercato permanente, dove si trovano bancarelle e prodotti di ogni tipo. Lungo i bordi di questo vivace mercato si ergono due importanti chiese. La chiesa principale, nota come chiesa bianca, è la maestosa chiesa di Santo Tomás. Durante i giorni di mercato, l’accesso avviene attraverso le entrate laterali, poiché i gradini che conducono alla porta principale sono considerati sacri e vengono utilizzati per bruciare incenso come segno di devozione. Accanto a questa, c’è la chiesa del Calvario, formando insieme un’atmosfera di significato e spiritualità in questa affascinante destinazione.

Santo Tomás: Di fronte alla chiesa si erge una bellissima e lineare struttura risalente al XVI secolo. A prima vista, questa costruzione evoca un’atmosfera simile a quella di una medina araba o di un vivace souk, principalmente grazie ai suoi colori vivaci e all’organizzazione delle merci. Anche l’arte della contrattazione assume una sfumatura levantina, sebbene con toni più sobri. Una scalinata con venti gradini (simbolo dei giorni di un mese nel calendario Maya) conduce all’arco centrale della facciata, che viene avvolto da una folla multicolore. Venditori di rose, gladioli, agapanto e gazanie si mescolano a turisti di diverse nazionalità, lucidascarpe e, soprattutto, fedeli che portano bracieri rudimentali riempiti di incenso di copal, oscillanti verso i punti cardinali. Il fumo inebria e favorisce un legame più diretto con il divino.

Un fuoco considerevole arde dall’alba al tramonto sul gradino leggermente più largo, dove una donna si inginocchia, si fa il segno della croce e sparge grani di resina di copal. I due rituali, indigeno e cristiano, si intrecciano armoniosamente. Fu proprio qui che il frate domenicano Francisco Ximenez riscoprì il Popol Vuh, il Libro del Consiglio, simbolo dell’apice della spiritualità maya pre e post-colombiana. Nei primi anni successivi alla conquista, il clero cattolico, con grande destrezza, permise la prosecuzione dei riti e delle credenze indigene, unendo la vecchia Fede alla nuova sotto l’ala tollerante della Santa Romana Chiesa.

Dopo la messa, i popoli indigeni posano le candele votive – ognuna di un colore diverso, simboleggiante una grazia specifica – insieme a petali di rose e foglie su uno dei “altari” sistemati sul pavimento della chiesa. Ogni offerta corrisponde a una situazione o richiesta precisa: dalla fertilità delle donne alla protezione durante il viaggio nell’aldilà, dalle malattie alle catastrofi e da un raccolto abbondante ad altre preoccupazioni. La settima stazione è dedicata a vari Santi, mentre la nona rappresenta la Croce di Cristo.

Salendo una stretta scala a chiocciola si raggiunge il campanile e le tre cupole che sovrastano la navata. In basso si trova il cimitero multicolore, mentre di fronte si erge la cappella del Calvario (rivolta a ovest, simboleggiante la morte in contrasto alla direzione orientale di Santo Tomás, che rappresenta la vita). Una scalinata con diciotto gradini rappresenta i mesi del calendario solare Maya. Già il percorso per raggiungerla è affascinante di per sé. Lungo il lato orientale della piazza si trova un murale, di solito coperto durante i giorni di mercato, che illustra come la popolazione indigena abbia percepito la guerra civile in questa zona.

Anche in questa chiesa, i Maya partecipano a rituali sacrificali: alcuni cercano un marito sobrio e generoso, altri implorano aiuto. L’ingresso è libero, tuttavia non è consentito filmare né fotografare (chiedere il permesso è consigliabile, anche se di solito non ben accolto). È meglio essere accompagnati da un locale. Questa chiesa è anch’essa ricca di oggetti sacrificali, tra cui fiori, bottiglie di liquore e Coca-Cola, aghi di pino e migliaia di candele accese. Questo rituale, aperto anche ai turisti in cerca di fortuna, ha un costo di $7!

Costituisce il nucleo centrale del villaggio e l’epicentro dell’attività commerciale dei “Maxenos”, il termine con cui vengono chiamati gli abitanti di Chichicastenango, derivato da “Max”, che significa Tommaso nella lingua Quiché. Ogni giovedì e domenica, i venditori affollano la piazza principale per partecipare a un mercato indigeno impressionante che ha mantenuto intatte le sue caratteristiche attraverso i secoli.

A sud della piazza, trova posizione il Museo Regionale Rossbach, dove vengono esposti manufatti in ceramica e una collezione di pezzi di giada provenienti da varie regioni del paese. Questi oggetti appartenevano a Idelfonso Rossbach, un sacerdote locale per molti anni, che riceveva doni preziosi dai residenti di Chichicastenango come segno di rispetto e gratitudine. L’edificio che ospita il museo è un’attrazione in sé, con la sua struttura rettangolare risalente al XIX secolo, un portico anteriore con colonne di legno e una terrazza in stile spagnolo. All’interno, troviamo un vestibolo centrale e due sale espositive.

Il santuario Pascual Abaj, d’altro canto, è un luogo di grande rilevanza nella religiosità indigena. Qui si trova un antico idolo di pietra, considerato millenario dagli abitanti del luogo. I chuchkajaues, figure spirituali locali, conducono rituali di preghiera e ringraziamento davanti all’idolo. Durante queste cerimonie, vengono offerti candele, incenso, cibo, sigarette, Coca-Cola e liquori. In alcune occasioni rare, viene sacrificato un pollo per favorire la fertilità della terra. Di solito, gli officianti non si disturbano dalla presenza dei turisti, ma è buona norma chiedere il permesso prima di fotografare e comportarsi con rispetto per la sacralità del luogo e dei riti.

Chichicastenango è un connubio affascinante tra artigianato e tradizione, che conferisce al luogo un’atmosfera sia commerciale che mistica. Nel comune del Quiché, il tempo sembra scorrere tra tessuti dai colori sgargianti, profumo di incenso e le caratteristiche sonorità dell’idioma quiché. Il mercato, che si svolge due volte alla settimana il giovedì e la domenica, è il più intenso, famoso e pittoresco di tutto il Guatemala e persino dell’intera area del Centro America.

Questo mercato rappresenta un evento di notevole rilevanza economica e socio-culturale per i venditori provenienti da oltre ottanta comunità rurali, tra cui Ixil, Mam, Kaqchikel, e altre, da tutta la nazione. Essi allestiscono le loro cabine mobili nella piazza principale e nelle vie adiacenti, la sera precedente o durante la stessa mattinata. La zona è animata dalle donne e dagli uomini Maya vestiti con i loro tradizionali costumi “traje”, mentre i diversi dialetti risuonano nell’aria e l’aroma dei cibi in cottura si mescola al profumo dei petardi artigianali lanciati occasionalmente in aria, oltre all’incenso bruciato in abbondanza dagli stand di fiori sulle scale e nella navata della chiesa quattrocentesca di Santo Tomás. L’ampia varietà di merci esposte, apparentemente in modo caotico ma suddivise per categorie, spazia dall’artigianato tradizionale (ceramiche, scatole di legno, amache, candele, incensi, machete, coltelli, cinture, ecc.) a souvenir industriali di ogni tipo.

Nel cuore della cultura Maya, spiccano due tesori in particolare: le maschere in legno intagliato, indossate dai ballerini durante le festose danze tradizionali, e i pregiati prodotti tessili che riflettono l’arte e l’identità locale. Tra questi si annoverano gli abiti a tunica senza maniche, noti come ‘huipiles’, oltre a camicette, gonne, copriletti, cuscini, tovaglie, tappeti e arazzi, tutti decorati con vibranti motivi tradizionali.

Nel contesto di un autentico mercato, la negoziazione diventa un’abitudine, sia per i turisti che per i venditori, necessaria per raggiungere un accordo soddisfacente sul prezzo finale. Mentre una sezione del mercato è appositamente dedicata ai visitatori, offrendo prodotti artigianali tipici della regione, tra cui le icone maschere indigene, flauti in legno e gioielli fatti a mano, così come i vibranti tessuti guatemaltechi, l’altra metà del mercato mantiene il suo ruolo tradizionale con la vendita di frutta, verdura, uova, fiori e persino animali.

Questo mercato autentico si divide quasi a metà, offrendo una prospettiva unica. È un luogo da esplorare con calma, dove immergersi nell’atmosfera e nei colori della cultura Maya e scoprire l’arte della contrattazione per ottenere il giusto affare, senza fretta.

Cobán

Situata a 215 km a est di Città del Guatemala, nella regione dell’Alta Verapaz nel centro-nord del Guatemala, si erge maestosa la città di Cobán. Con un’altitudine di 1.300 metri sopra il livello del mare, questa cittadina vanta un clima fresco durante tutto l’anno, offrendo un rifugio ideale per gli amanti della natura e dell’esplorazione.

Cobán costituisce la base perfetta da cui iniziare la scoperta delle meraviglie naturali della regione. Tra le attrazioni da non perdere nel cuore della città, spicca il Templo El Calvario, una chiesa storica il cui restauro accurato ha restituito la sua splendida facciata. L’accesso avviene attraverso una scala in pietra ripida, offrendo una vista eccezionale che domina l’intera città di Cobán. Questo luogo sacro è di grande importanza per la popolazione indigena.

Nel cuore di Cobán sorge anche la Finca Santa Margarita, una piantagione di caffè che accoglie visite guidate. Queste offrono un’immersione nella storia e nelle tecniche di coltivazione e lavorazione del caffè, culminando in degustazioni che delizieranno i sensi.

Una gemma naturalistica da esplorare è il Biotopo Mario Dary Rivera, noto anche come Biotopo del Quetzal. Questa riserva rappresenta un polmone vitale per l’America Centrale, un’oasi di natura che lotta per sopravvivere di fronte all’abbattimento continuo delle aree circostanti. Qui, una lussureggiante vegetazione e cascate incantevoli si riflettono in stagni di acqua cristallina, offrendo rifugi per la flora e la fauna locali, tra cui le sfuggenti scimmie ragno e gli affascinanti ocelot.

Due sentieri, Sendero los Helechos e Sendero los Musgos, si snodano attraverso il Biotopo, regalando panorami mozzafiato e incantevoli cascate. Prepararsi con repellente per le zanzare, pantaloni leggeri e giacche a vento a maniche lunghe è consigliato per godersi appieno l’esperienza senza distrazioni.

Al termine di un’avventura nella natura, la Riserva offre servizi igienici, acqua potabile, piscina e un negozio per gli acquisti essenziali. Attraversando l’autostrada di fronte al parco, si trova un ristorante dove è possibile assaporare piatti tipici della regione, completando così un’esperienza immersiva.

Infine, una tappa imprescindibile è Semuc Champey, tradotto come “acqua sacra” nella lingua maya locale. Questo affascinante gioiello naturale si estende su una vasta area di foreste tropicali, cascate e piscine calcaree. L’attrazione principale è un ponte naturale di calcare che sovrasta il fiume Cahabón, offrendo uno spettacolo mozzafiato. Per visitare Semuc Champey nel miglior modo possibile, consigliamo un tour guidato da Cobán, che solitamente include una visita alle Grotte di Lanquin. Situato a 5,5 miglia dal villaggio di Lanquín, nel comune di Alta Verapaz, questo angolo di paradiso naturale è un’esperienza da vivere a pieno, e il percorso da Cobán riserva un’avventura a sé.

Parco nazionale Tikal

Sull’isola centrale del lago de Peten Itzà si erge il pittoresco centro di Flores, un’isola di dimensioni ridotte. La cittadina si sviluppa intorno a una piccola piazza centrale, caratterizzata da edifici dai tetti rossi. La parte moderna della città si erge sui resti degli antichi edifici maya. Dotata di un aeroporto immerso nella foresta, Flores funge da punto di collegamento per l’accesso al sito archeologico di Tikal.

Tre millenni fa, un gruppo di popolazioni dalle origini avvolte nel mistero iniziò a insediarsi in quella che all’epoca era una rigogliosa valle nel cuore delle Americhe, non lontano dall’Oceano Atlantico e sulla parte meridionale della penisola dello Yucatan. Nel corso di pochi secoli, i loro discendenti trasformarono quella regione in una delle civiltà più avanzate del continente. Il nome tramandato a noi per questa zona è Tikal, che divenne il fulcro della vita politica, amministrativa e possibilmente economica dell’impero Maya. Oggi, Tikal si trova immersa nella fitta giungla tropicale e ogni anno gli archeologi devono affrontare una lotta contro le innumerevoli forze della natura per preservare i templi che testimoniano quel glorioso passato. Nessun’altra rovina ha conservato la propria affascinante aura in modo simile. Se solo per le sue dimensioni colossali, Tikal rimane l’emblema definitivo della civiltà Maya. Tuttavia, le ragioni dell’abbandono di Tikal, avvenuto circa mille anni fa, rimangono un mistero irrisolto.

Fu nel 1697 che gli spagnoli finalmente occuparono l’ultimo angolo di questa terra, il Peten. Tuttavia, già da secoli la città (così come molte delle altre circostanti) era stata lasciata alla giungla e aveva quasi perso ogni traccia. Nel 1848, una spedizione condotta da due spagnoli “scoprì” nuovamente la città nella giungla. Trent’anni dopo giunsero i primi archeologi, i quali si trovarono a fronteggiare un paesaggio prevalentemente selvaggio. Passarono decenni prima che i templi principali fossero liberati dall’abbraccio mortale degli alberi. Le prime analisi posizionarono la Grande Plaza agli albori dell’era cristiana, e oggi si concorda che le prime costruzioni di Tikal, così come le vediamo oggi, risalgano all’anno 150 avanti Cristo (anche se l’edificio noto come “Mundo Perdido”, potrebbe addirittura essere più antico di 500 anni).

L’estensione esatta di Tikal rimane ancora avvolta nel mistero. Diverse mappe della città sono state create, ma la realtà sottostante la giungla è ancora sconosciuta. Gli edifici sembrano estendersi senza soluzione di continuità per chilometri in tutte le direzioni, il che ha portato alcuni archeologi a suggerire che Tikal potesse essere una metropoli delle dimensioni dell’antica Roma, se non addirittura più grande.

Il parco archeologico attuale si estende su una superficie di circa mille chilometri quadrati, tuttavia, solo venti chilometri quadrati del nucleo centrale sono stati attentamente mappati. All’interno di questa “area centrale” sono stati identificati oltre tremila edifici, tra templi, palazzi, residenze, santuari e centinaia di monumenti in pietra, tra cui le famose “stele” che hanno contribuito a decifrare l’alfabeto Maya. La complessità aumenta ulteriormente se si considera la presenza di strati sovrapposti: come Roma o Firenze, Tikal è stata costantemente ricostruita su se stessa nel corso dei secoli. La Grande Plaza, il punto più visitato, ospita il Primo Tempio, eretto nel 700 d.C. Come molti altri edifici, è possibile scalare la ripida scalinata fino alla cima. Questi templi, insieme agli altri nella piazza, rappresentano lo stile classico di Tikal, caratterizzato dalla forma piramidale a terrazze, con una scalinata centrale sormontata da una cappella di blocchi compatti e piccoli templi con archi Maya, adornati con abbondanti geroglifici. La vista dalla sommità, che si erge a sessanta metri di altezza, potrebbe risultare deludente: niente altro che la giungla. Tuttavia, la piazza acquista una prospettiva naturale e si può facilmente immaginare l’imponenza di queste costruzioni nel passato. L’Acropoli settentrionale rappresenta uno dei complessi edifici dell’area, ma la parte visibile rappresenta solo la punta dell’iceberg. All’interno di un intricato dedalo di camere sotterranee sono state scoperte numerose stele di grande interesse storico, ciascuna ricca di iscrizioni che narrano la storia millenaria di questa città. Da qui si completa il giro della piazza con l’Acropoli Centrale, un palazzo a cinque piani e gli altri due templi, e ciò costituisce solo una porzione della piazza centrale.

Un’altra straordinaria meraviglia di Tikal è rappresentata dal Quarto Tempio, il quale è ancor più celato all’interno della giungla e in parte ancora sepolto da essa. La “scalata” a questo tempio richiede l’uso di rami e radici come appigli. Con i suoi settanta metri di altezza, è stato a lungo (fino agli anni Trenta) l’edificio più alto delle Americhe. Tuttavia, persino dalla sommità di questo tempio, la vista è limitata: si stagliano solo le cime degli alberi, un’ulteriore testimonianza della densità della giungla nel Peten. A Tikal si trovano anche il Tempio delle Iscrizioni, la Plaza dei Sette Templi e così via. E’ possibile trascorrere settimane percorrendo i sentieri attraverso la giungla. Nonostante il numero crescente di visitatori, la vastità della città è tale che spesso ci si ritrova soli tra gli alberi. In questi momenti, Tikal rivela appieno il suo fascino di città perduta e sorge spontanea la domanda, già posta da numerosi archeologi che hanno esplorato questi luoghi, riguardo al destino delle centinaia di migliaia di persone che un tempo abitavano tra questi templi, un mistero che rimane uno dei grandi enigmi del pianeta.

Note pratiche

Il clima in zona è costantemente mite o addirittura caldo, senza preoccuparsi di temperature basse. Tuttavia, si consiglia di evitare la stagione delle piogge, che va da giugno a ottobre. Le stagioni ideali per visitare sono probabilmente la primavera e l’inverno, soprattutto tra febbraio e maggio, quando la siccità raggiunge il suo apice. Durante gli altri mesi, è consigliabile portare con sé del repellente per insetti.

L’Affascinante Giungla

Spesso, a causa della straordinaria bellezza di Tikal, la giungla circostante passa in secondo piano, ma in realtà essa rappresenta una delle giungle più interessanti del nostro pianeta. Il Guatemala non ha subito gli stessi drammi di deforestazione e sovrappopolazione di altre regioni del mondo, ed è relativamente immune dagli incendi che affliggono l’Amazzonia e il Borneo. Gli imponenti cedri spagnoli (noti come “ceibas”), i maestosi mahogany, le eleganti palme e gli alberi di “zapote” formano un contesto maestoso per la città fantasma dei Maya. Tra i loro rami, è possibile avvistare circa duecento specie di uccelli, tra cui numerosi pappagalli e pavoni. Nel tardo pomeriggio, le scimmie ragno si fanno vedere in branchi. Intorno a Tikal, i giaguari e perfino i puma abbondano, ma fortunatamente non costituiscono una minaccia per gli esseri umani. Tra i serpenti, il serpente corallo e il fer-de-lance (o “barba amarilla”) sono particolarmente noti per la loro velenosità, insieme a molte altre specie di serpenti inoffensivi. Una passeggiata nella giungla non è una semplice opzione, ma un’esperienza obbligatoria: anche per raggiungere le rovine più vicine, è necessario percorrere almeno un chilometro nella giungla, e di sera è possibile imbattersi in vari animali. Le rovine più remote richiedono camminate ancor più estese, offrendo quindi maggiori opportunità di incontri ravvicinati con la fauna locale.

Una Curiosità: Il quarto episodio di Star Wars è stato girato proprio qui, nell’Episodio IV (1977), con il campo dei ribelli situato nel territorio di Tikal.

Punti di Partenza, Orari ed Edifici Principali

• Le città più prossime a Tikal sono Flores e Santa Elena, situate a soli 30 km di distanza. Tuttavia, il parco è facilmente raggiungibile anche dal Messico e dal Belize, solitamente attraversando comunque queste due località guatemalteche. C’è persino chi intraprende un avventuroso trekking di diversi giorni per raggiungere il sito!
• Tikal ospita oltre 3.000 edifici, ma sono le maestose piramidi a rendere il sito famoso. La loro impressionante altezza ed eleganza, unite al loro stato di conservazione impeccabile, catturano l’attenzione di tutti i visitatori.
• L’istante più suggestivo per giungere a Tikal è all’alba, quando la nebbia si dirada gradualmente e le cime delle piramidi brillano sotto la luce del mattino. Un’esperienza emozionante e unica!
• Le scimmie urlatrici non rappresentano alcun pericolo. Né queste affascinanti creature né gli altri abitanti della foresta circostante saranno un disturbo mentre esplorate il sito archeologico. L’importante è comportarsi in maniera rispettosa e seguire le indicazioni fornite.

Cuevas de la Candelaria

L’ingresso ai Cuevas de la Candelaria avviene attraverso il Complesso Turistico omonimo, la scelta di coloro che avviarono le prime esplorazioni scientifiche nel 1972. Questo punto di accesso, situato a 25 chilometri da Chisec in direzione del Petén, si caratterizza per un percorso incantevole attraverso lussureggianti aree verdi e una formazione rocciosa sul letto del fiume. Da qui inizia una tratta navigabile che richiede circa 30 minuti di entusiasmante attraversamento sotterraneo.

Ancora più impressionante è l’ingresso che si raggiunge dalla stessa comunità di La Candelaria e Muchilhá, poco prima di giungere al complesso turistico. Guide locali accompagnano i visitatori attraverso un’incredibile formazione calcarea. L’entrata si erge imponente fino a 60 metri di altezza, per poi condurci in una discesa immersa nella vegetazione lussureggiante. Maestose stalattiti si dipanano in un vasto spazio, formando volte gigantesche, mentre una fenditura nel soffitto lascia filtrare la luce a fiumi.

In queste caverne, i Maya Q’eqchi’es celebrano i loro rituali sacri sotto la luce tremolante delle torce, conferendo un’aura di misticismo a questo tempio naturale dalle dimensioni drammatiche. Questo vasto spazio si snoda in grotte esplorabili, la più ampia delle quali conduce fino al fiume, in un percorso di piscine di pietra che culminano in una placida distesa di acque cristalline. Qui, la vegetazione fa capolino all’esterno, restituendo la vita al paesaggio. Grazie alla luce naturale che filtra, le grotte sono accessibili a tutti i visitatori. Tuttavia, svelare i misteri più profondi delle caverne richiede la guida esperta e l’equipaggiamento adeguato, un’opzione che può risultare leggermente più dispendiosa. Solo in questo modo è possibile esplorare le straordinarie forme scolpite dalla luce, dalla roccia e dall’acqua nell’intimità della terra.

Esplorazioni Aggiuntive sul Sito

Le grotte di B’omb’il Pek, un’escursione di mezza giornata, sono facilmente raggiungibili nei pressi di Chisec, persino a piedi. Il nome deriva da una pietra dipinta, poiché all’interno si trovano affascinanti disegni pre-ispanici. Queste pitture rupestri trasformano la visita in un’esperienza veramente mistica.

Le Lagune di Sepalau, immerse nel cuore della foresta tropicale, si presentano con il loro turchese vivido. Un sentiero interattivo conduce dalla comunità di Sepalau fino alle lagune, offrendo un’opportunità di esplorazione immersiva.

Il lago Atitlan

Nel cuore dell’altopiano, a un’altitudine di 2000 metri, si staglia in una dimensione quasi surreale lo specchio d’acqua incantato del Lago Atitlan, catturando sfumature di verde-azzurro e celeste dai riflessi del cielo all’alba. Addormentato sotto l’ombra di tre vulcani maestosi, il lago è una vera e propria attrazione, affascinante per la sua straordinaria bellezza naturale e le sue acque cristalline che offrono un terreno fertile per una vasta gamma di attività sportive come nuoto, regate, immersioni subacquee, windsurf e sci d’acqua. Una ricca varietà di fauna, sia nell’acqua che fuori, arricchisce l’esperienza, con numerose specie di pesci e uccelli che animano il paesaggio.

Questo lago, il più grande del suo genere, è considerato da molti uno dei gioielli d’acqua più belli del pianeta. La sua superficie azzurra e cristallina, incorniciata da uno spettacolare paesaggio, cattura l’immaginazione e si intreccia con l’atmosfera e il folklore tipici della regione. Atitlan, una parola maya che significa “il luogo dove l’arcobaleno prende i suoi colori”, evoca l’immagine di uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi. È spesso definito “il lago dei 7 colori” per via delle sue sfumature cangianti.

Situato a oltre 1500 metri di altitudine e circondato da tre vulcani maestosi e dodici pittoreschi villaggi, ciascuno dedicato a uno dei 12 apostoli, il Lago Atitlan è un’opera d’arte geologica. Grazie alla sua origine vulcanica, il lago ospita sorgenti termali in vari punti, e detiene il titolo di lago più profondo di tutta l’America Centrale, con una profondità massima di 340 metri. Questo tesoro naturale si trova a circa 2 ore di auto da Città del Guatemala e a 50 km da Antigua. Una volta raggiunta la zona, è possibile esplorare il lago in barca e visitare i pittoreschi villaggi lungo la riva, dove è possibile ammirare gli abitanti locali vestiti con abiti tradizionali.

Gli “Atitecos”, gli abitanti del luogo, credevano che il mondo fosse composto da anelli concentrici di villaggi e montagne che si irradiavano dal Lago Atitlan, considerato l’Ombelico del Mondo dalle antiche popolazioni Maya e dai loro discendenti, i Tzutujil. Ancora oggi, Maximon, il dio venerato come colui che liberò il villaggio dalla malattia, è oggetto di riverenza.

Il Lago Atitlan è un autentico baluardo della cultura Maya, erede di quell’antico impero fondamentale per la comprensione della storia dell’America Centrale e del Sud America. L’eredità Maya è tangibile in ogni città e villaggio, nelle tradizioni, nelle usanze e negli abiti tipici ancora indossati con orgoglio da uomini e donne.

San Antonio Palopó (Sant’Antonio da Padova): Un Affascinante Rifugio Maya

Incuneato lungo la sponda orientale del Lago Atitlan, ai piedi della scoscesa montagna dell’altopiano, sorge il villaggio indigeno Maya Kakchiquel di San Antonio Palopó. Questa località, situata nel dipartimento di Sololà nella regione sud-occidentale del Guatemala, si erge a un’altitudine di 1.590 metri. Abitata da nativi Kakchiquel o Cakchiquel, un sottogruppo etnico Maya, San Antonio Palopó possiede radici che affondano nell’epoca precolombiana. Ufficialmente riconosciuto come paesino nel 1570 e successivamente come comune nel 1872, questo villaggio offre uno sguardo autentico sulla cultura e la storia Maya.

Sovrastando il villaggio si erge una chiesetta bianca, raggiungibile attraverso una ripida salita dalla darsena. Da questo punto elevato, si può ammirare uno spettacolare panorama del Lago Atitlán con i tre vulcani che ne fanno da sfondo. Nonostante gli influssi culturali spagnoli, San Antonio Palopó ha conservato la sua autenticità, evidente nell’abbigliamento tradizionale della comunità Kakchiquel, nell’economia basata sull’agricoltura di sussistenza e nell’artigianato tessile e ceramico destinato all’esportazione.

Pur essendo privo di infrastrutture turistiche sviluppate, San Antonio Palopó incanta i visitatori con le sue stradine ripide e tranquille, molto diverse dall’animato paesino di Panajachel. Il villaggio è abitato da indigeni Kakchiquel che indossano con orgoglio i loro costumi tradizionali. Le donne sfoggiano camicie rosse a righe, nastro in testa dello stesso colore e gonne blu di cotone, mentre gli uomini indossano camicie rigate sopra pantaloni con un lembo di lana avvolto intorno ai fianchi, richiamando lo stile dell’antico popolo Maya.

Maestri tessitori Kakchiquel continuano a tramandare l’arte secolare dell’elaborazione dei tessuti, creando una varietà di cinture, sciarpe, scialli, tovaglie e tovaglioli colorati. L’isolamento geografico di San Antonio Palopó è stato spezzato solo nel 1980, quando è stata costruita una strada asfaltata. Questo villaggio pittoresco si trova a 117 km a est dalla capitale Città del Guatemala ed è raggiungibile attraverso sentieri o in barca dal lago. A nord-ovest, la strada asfaltata conduce ai vicini villaggi di Santa Catarina Palopó (a 5 km) e Panajachel (a 10 km), fino al capoluogo provinciale Sololá (a 18 km).

Vicino a San Antonio Palopó, il suggestivo villaggio di “Agua Escondida” (Acqua Nascosta) merita una visita per la sua bellezza naturale, aggiungendo un tocco magico a un viaggio nell’antica cultura e bellezza di questa regione.

Panajachel: Un Incantevole Crocevia Culturale

Fondato nel XVI secolo lungo la sponda nord-est del Lago Atitlán, a un’altitudine di quasi 1.600 metri nell’altopiano montuoso del Guatemala, Panajachel è un vivace villaggio che si erge come il cuore turisticamente più sviluppato della regione. Con una ricca offerta di strutture alberghiere e opportunità sportive, Panajachel è diventato il punto di partenza ideale per esplorare i pittoreschi paesini abitati da diverse comunità etniche nei dintorni del lago Atitlán.

Situato nel dipartimento di Sololá, a 108 km dalla capitale Città del Guatemala, il villaggio, sebbene originariamente caratterizzato da strade polverose, è cresciuto fino a diventare un centro turistico vivace e accogliente. Le sue strade più famose includono la commerciale Calle Principal, che conduce al mercato e alla Chiesa cattolica, e la suggestiva Calle Santander, una via turistica fiancheggiata da bar, ristoranti, negozi e bancarelle di artigianato locale, tra cui abiti, cappelli e borse in lana lavorata a mano. Questa strada conduce direttamente alle rive del lago Atitlán.

Tra gli edifici storici di rilievo, spiccano la Chiesa di San Francesco d’Assisi, Patrono della città, che presenta uno stile architettonico coloniale spagnolo caratteristico del Guatemala, e Casa Cakchiquel. Quest’ultima, situata in una tranquilla strada laterale, un tempo albergo di lusso frequentato da personaggi illustri, è ora un Centro Culturale. Qui si trova il primo e unico Museo e galleria espositiva che ospita una pregevole collezione di fotografie d’epoca (1860-1970), testimonianza autorevole della storia e delle popolazioni Maya locali. La struttura ospita anche un negozio di commercio equo e solidale, dove è possibile acquistare manufatti artigianali realizzati da cooperative di donne Maya provenienti da diversi distretti del Guatemala. Tra i prodotti offerti, si trovano cesti e capi di abbigliamento autentici realizzati a mano, con tessuti tinti naturalmente.

Nel centro di Panajachel si trova La Galeria, uno spazio espositivo artistico e culturale che, attivo dagli anni ’70, è uno dei più antichi e storici del Centro America.

A nord di Panajachel, nella periferia, si estende la meravigliosa Reserva Natural Atitlán, una ex piantagione di caffè trasformata in un rifugio naturale che ospita scimmie ragno, coati, uccelli e farfalle. Percorsi naturalistici tra cascate, ponti sospesi e zip-line tra gli alberi permettono agli avventurieri di immergersi nella bellezza della natura.

Sul pendio ombreggiato, a breve distanza a piedi da Panajachel, si trova il Giardino delle erbe medicinali tradizionali Maya, un’esperienza guidata da indigeni locali. Questo progetto sociale della Fondazione delle Tradizioni Maya si propone di diffondere la conoscenza delle erbe medicinali tradizionali Maya, basata sull’uso di diverse decine di piante locali per scopi curativi. La collina offre anche una vista panoramica mozzafiato sul Lago Atitlán.

Santiago Atitlan: Un Rifugio Tradizionale sulla Riva del Lago

Tra i villaggi indigeni che si affacciano sulle sponde del lago, Santiago Atitlán spicca come il più grande, ospitando una popolazione di circa 20.000 abitanti appartenenti all’etnia Tz’utujil. Nonostante la sua popolarità tra i turisti, Santiago Atitlán ha saputo preservare lo stile di vita e le usanze tradizionali dei suoi antenati. I giorni del mercato sono momenti particolarmente suggestivi per visitare il villaggio, quando le bancarelle prendono vita con una varietà di colori autentici e soprattutto le donne, di ogni età, si radunano indossando gli iconici huipiles, i vivaci costumi che ne rivelano l’origine. Ancora più affascinante è il tocoyal, un lungo tessuto decorato con vivaci nappine colorate, avvolto intorno alla testa per creare un raffinato copricapo festivo.

Al culmine del pendio si apre la piazza principale, dominata dalla maestosa e centenaria chiesa cattolica, all’interno della quale sono custodite diverse statue lignee raffiguranti vari santi. Ogni anno, queste statue vengono rivestite con abiti artigianali nuovi, creando un’atmosfera di devozione e tradizione continua.

San Pedro La Laguna: La “Amsterdam” del Guatemala

Sulla riva opposta rispetto a Panajachel si trova San Pedro La Laguna, un luogo che oscilla tra tranquillità e vivacità, un vero e proprio caleidoscopio di esperienze. Questo villaggio è un intricato labirinto di stradine tortuose, dove puoi trovare di tutto: scuole di spagnolo, bagni termali e una varietà di attività. Qui, il livello di religiosità raggiunge vette elevate, con scritte come “Gesù la tua unica salvezza”, “Cerca Dio” e “Gesù il Re di San Pedro” che punteggiano le strade. Gli autisti dei bus, inoltre, non partono mai senza una preghiera, sottolineando l’importanza della fede nella vita quotidiana. A San Pedro, una comunità di italiani emigrati da diversi anni ha trovato una nuova casa.

Santa Catarina Palopo: Un Incanto di Colori e Tradizioni

Situata ai margini del lago, Santa Catarina Palopo affascina per il suo costume regionale unico, indossato con orgoglio dai suoi abitanti. L’abito femminile è composto da tre fasce tessute con stoffe colorate, che presentano affascinanti figure geometriche ricamate. L’abito maschile, in particolare i pantaloni, si caratterizza per il ricamo multicolore compatto che riprende il design del gúipil femminile. Questi splendidi costumi sono realizzati a mano dagli abitanti di Santa Catarina Palopo, sia per l’uso personale che per il commercio, rappresentando un’arte tradizionale tramandata di generazione in generazione.

LIVINGSTON: Un Incontro di Culture sulla Costa Caraibica

Se desideriamo unire esperienze diverse in una sola vacanza, la costa caraibica del Guatemala offre una scelta affascinante, specialmente dopo aver visitato città coloniali, siti archeologici e comunità indigene.

Prima di immergerci nella magia di Livingston, possiamo fare tappa al sito archeologico di Quiriguà, situato nei pressi della più vasta e importante piantagione di banane dell’intera America Centrale. Qui, su un’ampia pianura verde, si erigono capanne sotto le quali si nascondono le celebri steli. Questi monumenti hanno conferito al piccolo centro cerimoniale il prestigioso titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità assegnato dall’UNESCO nel 1981. Le maestose stele in arenaria, autentici “libri di pietra,” possiedono un inestimabile valore artistico, storico e letterario. Quiriguà raggiunse la sua gloria in sincronia con Copan. Il suo sovrano, Cielo Cauac (725-784 d.C.), ingaggiò una guerra con Coniglio 18 e lo sconfisse. In seguito, richiamò gli abili scultori di pietra di Copan alla sua corte e li impiegò per decenni nella creazione di opere a lui dedicate. Il risultato di questa opera è l’attuale presenza di dodici splendide steli scolpite e quattro imponenti sculture zoomorfe. Le steli di Quiriguà spiccano per grandezza e dettagli, e tra di esse si trova la più grande pietra scolpita dai Maya: la stele E, risalente al 771 d.C., che misura 10,70 metri in lunghezza, 1,55 metri in larghezza e pesa ben 65 tonnellate!

Livingston è una perla sulla costa atlantica del Guatemala, fungendo da capoluogo di una delle cinque province che compongono il dipartimento di Izabal. Situato a 300 km da Puerto Barrios via terra (oppure a soli 20 km via mare), si affaccia sulla Bahìa de Amatique e all’imboccatura del Rio Dulce. Questo luogo ha assistito a feroci scontri tra pirati, corsari e spagnoli. Si racconta di navi provenienti dall’Africa che naufragarono sulle coste dell’isola di San Vicente; i naufraghi, probabilmente schiavi, si unirono alle popolazioni indigene dell’isola in seguito alla rivolta garifuna contro gli inglesi. Nel 1795, i garifuna conquistarono l’isola e successivamente si stabilirono nelle isole Roatán dell’Honduras, dopo essere stati espulsi dagli spagnoli. Questo evento segnò l’inizio di un’epica migrazione dei garifuna lungo le coste dell’America Centrale, dal Belize al Nicaragua, unendo le proprie radici a quelle di altre popolazioni indigene delle isole caraibiche, nonché di naufraghi di varie nazionalità. Questo melting pot culturale ha dato vita a una nuova cultura e lingua, integrando elementi africani, indigeni, spagnoli, francesi e inglesi. Nel 2005, l’UNESCO ha riconosciuto la cultura garifuna come patrimonio immateriale dell’umanità, celebrandone così la sua preziosa diversità.

L’Influenza Multiculturale dei Garifuna a Livingston

Lavorarono prevalentemente nelle piantagioni di banane statunitensi, stabilitesi nel paese alla fine del XIX secolo, confluendo e interagendo con giamaicani ed altre etnie giunte a lavorare nelle piantagioni di banane. Più recentemente, i Maya Queqchies si unirono a questa mescolanza culturale, giungendo nella regione di Verapaces in cerca di occupazione e terra.

Le splendide spiagge di Livingston sono incorniciate dalle foreste di mangrovie, dalla sabbia bianca e dalle verdi palme, mentre la suggestiva Gola del Rio Dulce, designata area protetta, con le sue lagune e corsi d’acqua, offre uno scenario memorabile, animato da uccelli tropicali dai vivaci colori.

Molte spiagge, alcune poco conosciute e meno frequentate, lontane dall’agitazione cittadina, altre più accessibili, come quelle nei pressi di Santo Tomás de Castilla, presentano sabbia bianca o dorata. Non si può tralasciare di menzionare le piscine naturali di Siete Altares y Cocolì, a soli 5 chilometri a nord di Livingston.

La Bahia de Amatique, con la sua posizione protetta, offre una destinazione sicura, immune dalle furie degli uragani. Grazie alla sua vicinanza al Belize e all’Honduras, è punto di partenza ideale per escursioni o viaggi più avventurosi lungo la costa caraibica di questi due paesi. Offre inoltre l’opportunità di navigare il Rio Dulce, visitare il lago Izabal (considerato il migliore del Guatemala dagli abitanti del luogo) e esplorare la Punta de Manabique. Più lontana, a 25 minuti da Livingston e raggiungibile solo via barca, si trova Playa Blanca, autentico paradiso per gli amanti delle acque caraibiche. Un’esperienza indimenticabile è offerta anche dalle acque del Rio Quehueche, dove fitte macchie di mangrovie accolgono una ricca varietà di uccelli. Gli amanti dell’osservazione della fauna selvatica troveranno affascinante l’escursione lungo il Rio Dulce, un tratto di 30 chilometri attraverso una natura lussureggiante e incantevoli paesaggi di lagune e fiumi.

ATTRAZIONI SERALI

Al tramonto, capita spesso di assistere a esibizioni di gruppi musicali e cantanti ambulanti lungo la Calle Principal. Se la loro musica vi affascina, non esitate a lasciare qualche contributo. In città si trovano vari locali che ospitano performance di musica garifuna dal vivo, ma gli orari possono variare notevolmente.

Per i viaggiatori più avventurosi, c’è la possibilità di provare il guifiti, un cocktail tipico della zona a base di rum al cocco e spesso aromatizzato con erbe locali. Dopo le 22:00 o le 23:00, i bar sulla spiaggia a sinistra della Calle Principal attirano una folla numerosa, ma è consigliabile prestare attenzione poiché la zona può essere piuttosto buia. Essendo i bar a breve distanza l’uno dall’altro, è possibile fare un giro per scegliere quello che si adatta meglio alle vostre preferenze. L’happy hour è una pratica consolidata lungo la strada principale, e i ristoranti non perdono l’occasione di partecipare. Uno di questi è Casa de la Iguana, una tappa imperdibile per gli amanti della cucina e dell’atmosfera locale.