Tour Iran – Speciale Single

Tour Iran - Speciale Single

Esplora l’Iran in un avventuroso tour speciale per single. Un viaggio emozionante attraverso una terra di storia e cultura unica, dove i colori vivaci dei bazar si mescolano con le splendide architetture antiche. Cammina tra le maestose rovine di Persepoli e ammira le magnifiche cupole delle moschee. Conosci nuove persone con interessi simili mentre condividi esperienze autentiche, come partecipare a cerimonie del tè tradizionali e scoprire i segreti della cucina persiana. Goditi il calore dell’ospitalità iraniana e attraversa panorami mozzafiato, dai deserti ai giardini fioriti. Questo tour offre un’esperienza unica per i single desiderosi di scoprire un Iran autentico e affascinante.

Tour Iran – Speciale Single: dettagli

Tour Iran, speciale Single, nei i luoghi fiabeschi di mille e una notte, ha una durata di 08 giorni e 7 notti. –
Le Partenze sono Giornaliere. Se interessati ad avere un pacchetto personalizzato sulla base delle Vostre esigenze inviate una richiesta scrivendo a: direzione@barbirottiviaggi.it  

Quote a partire da: € 2.575,00 in camera singola 

Riepilogo dei servizi inclusi 

Routing aereo: è possibile prevedere partenze e arrivi per e da altri aeroporti.  

VoloPartenza dahArrivo ahBagaglio
Tk 1862Roma Fiumicino15.20Istanbul19.001PC
Tk  884Istanbul20.50Shiraz02.151PC – #  
Tk 879Teheran07.35Istanbul09.251PC
Tk 1861Istanbul12.35Roma Fiumicino14.201PC

Soggiorno:

    Località Hotel Consigliati NtsBaseTipologia di camera
ShirazChamran Hotel o similare2HbSingle Room
YazdMoshir Garden Hotel o similare1HbSingle Room
IsfahanAbbasi Hotel o similare2HbSingle Room
TeheranFerdowsi Hotel centro o similare1HbSingle Room 
TeheranIbis Hotel – Aeroporto1BbSingle Room 

Legenda: Hb= Mezza Pensione – 1Pc= 1 Bagaglio da Stiva(oltre a Trolley e Zaino a bordo)

Altri servizi inclusi

  • Assicurazione Top Booking Barbirotti: che include: Coperture spese Medico/Bagaglio e Annullamento.
  • Soggiorno alberghiero in camera singola e servizi come indicato a pagina successiva.
    I tour di gruppo prevedono la sistemazione in Hotel di classificazione Superior 4 della classificazione locale; fatta eccezione nelle località minori e desertiche ove vengono utilizzate sistemazioni in guesthouse.
  • Pasti: mezza pensione (colazione e cena + soft drinks)
  • Guida professionale parlante italiano
  • Trasporti privati dotati di aria condizionata
  • Tutti i trasferimenti (da/per l’aeroporto e hotel)
  • Tutti gli ingressi dei musei e siti inclusi nel programma
  • 1 cena tradizionale
  • Le mance (fattorino, Reception, Ristoranti)

Valutazione personale dell’Agenzia Barbirotti relativa a questa proposta di Viaggio. Classificazione: Alta–Media–Bassa.
Servizi in generale: Alti + Sostenibilità: Medio-Bassa. (vedi Faq https://www.barbirottiviaggi.it/faq/ ).

I 5 perché scegliere questo Viaggio

  • Perché è una vacanza in cui chi è da solo si ritrova facilmente agevolato da un luogo magico e misterioso
  • Per battere sentieri fuori dai percorsi di massa ed ammirare la Moschee.
  • Per la somma Architettura Islamica
  • Per i suoi Bazaar (alcuni sono stati inserito nel patrimonio Unesco)
  • Perché è una Vacanza Barbirotti Viaggi.

Tips: N.b. prevedete uno stop-over a Istanbul al ritorno, e la magia sarà così ancora maggiore.

Bibliografia consigliata

Le Mille e una Notte

Programma di Viaggio

Roma/Istanbul

Partenza da Roma per Shiraz, scalo a Istanbul.

Arrivo a Shiraz, incontro in aeroporto e trasferimento all’Hotel di Shiraz (Early check in).

Intera giornata dedicata alla visita della città con Eram Garden, cittadella fortificata Karim Khan, Nasir Al Molk (meglio conosciuta come la“moschea rosa”), il Mausoleo di Hafez, il Mausoleo di Saadi, i giardini Delgosha e Nazar, la Madrassah del Khan. Tempo a disposizione per la visita del Gran Bazar 

Cena e pernottamento in hotel.

Shiraz/Persepoli/Pasgardae/Yadz (km 460)

Dopo la prima colazione, partenza per Persepoli. Visita del memorabile complesso archeologico (sito Unesco), incluso la vicina necropoli di Nash-e-Rostam. Prosecuzione per Yazd. Lungo il percorso breve sosta a Pagardae. 

Cena e pernottamento in hotel a Yazd.

Yadz/Isfahan (Km 320)

Dopo la prima colazione, visita di Yazd, centro del culto zoroastriano. L’itinerario zoroastriano include le Torri del Silenzio ed il Tempio del Fuoco; si completa la visita con la Moschea Jamé, il Mauseleo Amir Chakhmaq, l’antico quartiere di Fahadan protetto dall’Unesco. 

Al termine delle visite partenza per Isfahan. All’arrivo ad Isfahan sosta ai celebri ponti Khajou e Sio-se-pol. 

Tempo a disposizione per la visita del Gran Bazaar. Cena e pernottamento in hotel.

Isfahan

Dopo la prima colazione, visita della imperdibile città denominata dagli iraniani per la sua bellezza “la metà del mondo” con ben tre siti Unesco. Si visiteranno la Piazza e Moschea Imam, i palazzi Ali Qapu, Chehel Soutoun, Shick Laftollah, la cattedrale Vank e i Minareti oscillanti. Tempo a disposizione per la visita del Gran Bazaar.

Cena e pernottamento in hotel.

Isfahan/Kashan/Kom/Teheran (km 395)

Partenza per Tehran, nel corso del viaggio si effettuerà la visita a Kashan. In questo luogo è possibile ammirare ville che risalgono all’800 iraniano, si tratta di vitte bioclimatiche che sono state scavate nel terreno che hanno una vista sull’hammam di Soltan Amir Ahmad,  al giardino di Fin dove è stato incoronato il grande Shah Abbass, e di Kom con la visita dell’Hazat e Musumeh, sede del clero sciita. All’arrivo a Teheran, tempo permettendo stop and go presso l’Imam Komeini Shrine, e Azadi Square.

Cena di saluto in ristorante tradizionale nell’area di Teheran Alta. Pernottamento in hotel. – al centro

Teheran

Giornata a disposizione – possibilità di organizzare escursione tramite guida locale (vedi supplementi a parte e dettaglio nella pagina successiva.) 

Trasferimento libero al termine dell’escursione presso hotel Ibis/Aeroporto. (eventualmente concordare con la stessa guida il trasferimento. Costo all’incirca € 35,00 da pagare in loco.

Teheran/Istanbul/Roma

Trasferimento a piedi da hotel in aeroporto e partenza per l’Italia.

Visitando l’Iran

Consigli utili

Prepararsi per un viaggio in Iran richiede conoscenze utili per garantire un’esperienza senza intoppi. Ecco alcune informazioni da tenere a mente:

  • Fuso Orario: L’ora locale in Iran è +2 ore e 30 minuti rispetto all’Italia, ma durante l’ora legale italiana l’ora locale in Iran è in avanti di +1 ora e 30 minuti.
  • Lingue : L’ufficiale è il farsi, ma il turco, il curdo e l’arabo sono altrettanto presenti. Mentre nelle città secondarie e nelle province la conoscenza delle lingue straniere è limitata, nelle principali città l’inglese è più diffuso.
  • Valuta: La valuta utilizzata in Iran è il rial iraniano. Un euro vale circa 1.529,21 rial.
  • Documenti e Visto: Per entrare in Iran per motivi turistici è necessario un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’entrata nel Paese. Si richiedono due pagine libere nel passaporto e il documento non deve contenere il visto per Israele.

Visto d’Ingresso

Il visto d’ingresso è obbligatorio per i cittadini italiani. Questo visto deve essere rilasciato dalle Autorità Diplomatiche iraniane in Italia. Se il soggiorno in Iran è di massimo 14 giorni e a scopo turistico, si può ottenere il visto direttamente all’aeroporto di arrivo. I punti di arrivo sono gli aeroporti di Teheran, Esfahan, Shiraz e Mashad. Per ottenere il visto all’arrivo, è necessario compilare un formulario e presentare i seguenti documenti:

  • – Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.
  • – Una fotografia formato 3×4 cm.
  • – Biglietto di ritorno con data non oltre i 7 giorni dall’arrivo.

Il costo del visto è di 50 dollari per il titolare del passaporto. Si paga invece 10 dollari se vi sono altri iscritti allo stesso passaporto..

  • Vaccinazioni e Cura Personale: Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie per l’Iran, ma è consigliabile portare con sé disinfettanti intestinali, antibiotici, repellenti per insetti, creme solari e lenitivi per le scottature.
  • Religione:  La religione predominante in Iran è l’Islam sciita, seguito dal 99% della popolazione.
  • Corrente Elettrica: La corrente elettrica in Iran è di 220 volt e le prese di corrente sono a due buchi. Considera che la corrente potrebbe venire sospesa senza preavviso, quindi è consigliabile avere con sé una torcia elettrica.
  • Telefonia: Per telefonare dall’Iran in Italia, comporre il codice internazionale 0039 seguito dal prefisso e dal numero dell’abbonato italiano desiderato (ad esempio: 0039/089……..). Per chiamare dall’Italia in Iran, comporre il codice internazionale 0098 seguito dal numero dell’abbonato e dal prefisso della città (senza lo 0 iniziale). Le chiamate più convenienti possono essere fatte tramite schede prepagate dalle cabine pubbliche.
  • Mance: Anche se le mance sono apprezzate, in alcuni casi potrebbero essere considerate offensive. È consigliabile dare mance solo quando si ricevono effettivamente servizi extra.
  • Da sapere: L’Iran è un paese con leggi e regolamenti particolari, quindi è fondamentale essere consapevoli degli obblighi e dei doveri durante la visita. All’arrivo, ci sono restrizioni sull’importazione di determinati materiali. In Iran è vietato l’alcol, le carte da gioco, i giochi d’azzardo, i prodotti audio e video occidentali (come CD, videocassette, DVD), riviste di moda, foto, disegni o pubblicità con persone seminude, considerate materiale pornografico. Se hai intenzione di importare cellulari o telefoni fissi, è necessaria l’autorizzazione delle autorità competenti. Se guidi un’auto che non è di tua proprietà, devi avere un documento che dimostri l’autorizzazione del proprietario del veicolo e il libretto di immatricolazione. Le pene per violazioni di queste norme sono severe, incluse multe significative e persino l’espulsione dal paese. Se porti con te somme superiori a 1000 dollari americani, è importante dichiararle all’arrivo per evitare problemi con i controlli doganali. Prima di partire, studia attentamente le leggi e le usanze locali dell’Iran. Rispettare le regole locali e mostrare sensibilità verso la cultura e la religione del paese contribuirà a garantire un’esperienza gratificante e rispettosa durante il tuo soggiorno.

Sicurezza in Iran

 Gli atti di criminalità violenta sono relativamente rari (come già menzionato). Tuttavia, è sempre consigliabile adottare precauzioni contro scippi ed estorsioni. Alcuni ladri potrebbero presentarsi come agenti di polizia, quindi è buona norma essere cauti. Per oggetti di valore e documenti importanti, è consigliabile utilizzare la cassaforte dell’albergo e portare sempre con sé una copia del passaporto.

Clima in Iran

L’Iran è caratterizzato da un clima variegato che porta a condizioni climatiche estreme a seconda della stagione. Durante l’estate, il clima può diventare molto caldo, con temperature che possono raggiungere anche i 40 gradi Celsius. L’esposizione al sole può risultare intensa, quindi proteggersi adeguatamente è essenziale. L’inverno porta con sé freddo intenso, con temperature che possono scendere fino a 20 gradi sotto lo zero. Le giornate fredde sono spesso accompagnate da neve, trasformando il paesaggio in un incantevole scenario invernale. Le precipitazioni variano significativamente da regione a regione. Nelle zone del sud, le piogge sono piuttosto rare, mentre nel nord si possono verificare alcune gocce di pioggia, specialmente nei mesi di novembre e dicembre. Le regioni desertiche, come il sud-est dell’Iran, presentano un clima estremamente arido e caldo, con temperature che possono raggiungere livelli sopraffacenti durante l’estate.

Abbigliamento in Iran

  • Abbigliamento per gli uomini: Gli uomini dovrebbero optare per abiti di cotone a maniche lunghe e pantaloni lunghi. Un pullover leggero può risultare utile per le serate più fresche. Scarpe comode e un cappello offrono protezione dagli intensi raggi solari.
  • Per le donne: Per le donne, si consiglia di indossare camicie o maglie di cotone scuro. Gonne lunghe o pantaloni scuri e non aderenti sono una scelta appropriata. Un impermeabile o spolverino scuro può essere utile per affrontare eventuali cambiamenti del tempo. È importante coprire le gambe con calze o calzini scuri e indossare scarpe comode ma non sandali. Un foulard ampio e non troppo vistoso, fermato con aghi di sicurezza, completa l’abbigliamento.
  • Per tutti: Per tutti i viaggiatori, è consigliabile portare occhiali da sole, una farmacia da viaggio contenente i medicinali necessari, prodotti per l’igiene personale, una crema idratante e una crema per labbra, dato che il clima può essere molto secco. Una pila elettrica ti sarà utile per i dispositivi elettronici. Porta anche alcune foto formato tessera, la fotocopia del passaporto e una borraccia per l’acqua, per rimanere idratati durante la giornata.

Salute in Iran

  • Assistenza Medica: La qualità professionale dei medici in Iran è elevata e molti di loro sono in grado di comunicare in diverse lingue straniere. L’Ambasciata mette a disposizione un elenco di medici a Teheran che parlano anche l’italiano, offrendo un’ulteriore sicurezza per i viaggiatori.
  • Farmaci: È importante notare che alcuni farmaci comunemente disponibili in Italia potrebbero non essere facilmente reperibili in loco. Per questo motivo, è consigliabile portare con sé i medicinali di cui potresti avere bisogno durante il viaggio.

Misure Preventive:

  • Cibi Crudi: Si consiglia di evitare il consumo di cibi crudi, poiché potrebbero presentare rischi per la salute. Opta per cibi cucinati e ben cotti.
  • Igiene Alimentare: Lavare attentamente e disinfettare frutta e verdura prima del consumo per ridurre il rischio di infezioni.
  • Acqua: Preferisci l’acqua minerale in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio. Nel caso decidi di bere acqua del rubinetto, fai bollire l’acqua prima di consumarla.
  • Dissenteria: Durante il periodo di acclimatamento, soprattutto nei mesi estivi, potrebbe manifestarsi una forma di dissenteria. Mantenere l’igiene alimentare e bere acqua sicura sono pratiche importanti per prevenire questo tipo di inconvenienti.

Tenendo conto di queste precauzioni, potrai goderti il tuo viaggio in Iran senza preoccupazioni per la tua salute e il tuo benessere.

Trasporti in Iran 

Nonostante l’ampia estensione del suo territorio e alcune aree meno accessibili, l’Iran si distingue per una rete di trasporti sorprendentemente capillare ed efficiente, superando le aspettative rispetto ad altri Paesi del Medio Oriente. La combinazione di disponibilità e convenienza dei mezzi di trasporto rende gli spostamenti pubblici in Iran comodi ed accessibili, sia che tu scelga di prendere un taxi o di optare per voli nazionali a tariffe vantaggiose.

Aeroporti e Ferrovie

Con ben 39 aeroporti, tra cui i principali aeroporti di Tehran, una ferrovia di 7740 km e una rete stradale di 155.000 km, l’Iran offre diverse modalità di spostamento. Sebbene alcune strade possano non essere sempre in ottime condizioni, sono comunque percorribili.

Autobus e Cooperative Bus Company

L’opzione degli autobus è particolarmente diffusa e comoda in Iran. Oltre 20 compagnie offrono copertura su diverse centinaia di tratte, con solo alcune località meno frequentate che rimangono senza collegamenti. La concorrenza tra le numerose compagnie assicura tariffe vantaggiose per i viaggiatori. Mentre alcune compagnie private richiedono un piccolo supplemento per un maggior comfort sui sedili imbottiti, l’offerta è ampia e adatta alle esigenze di chiunque.

Consigli per gli Spostamenti

  • Comunicazione e Segnaletica: È importante notare che spesso il personale addetto alle stazioni e gli annunci non sono in inglese, rendendo la comunicazione un po’ più complessa. Tuttavia, è possibile capire la destinazione in base alle indicazioni urlate dagli addetti, nonostante possano apparire invadenti agli occhi dei turisti.
  • Accesso alle Stazioni: Le stazioni non sono sempre situate in posizioni centrali, ma spesso alle periferie delle grandi città. Fermare un autobus già in viaggio potrebbe essere un’alternativa pratica per evitare di raggiungere faticosamente le stazioni.
  • Assistenza Amichevole:Nonostante le piccole sfide, il personale e i locali sono sempre disposti ad aiutare i viaggiatori. La gentilezza e l’apertura degli iraniani sono in grado di risolvere qualsiasi dubbio o difficoltà.

In definitiva, l’esperienza dei trasporti in Iran si dimostra piacevole e accessibile, grazie all’ampia gamma di opzioni e alla disponibilità della popolazione locale.

Saper vivere in Iran

Quando si visita l’Iran, è fondamentale abbracciare appieno le norme di comportamento e abbigliamento islamiche. Se viaggiate con Iran Air, già al momento dell’imbarco in aereo, le donne dovrebbero indossare abiti consoni: camicia ampia con maniche lunghe, gonna lunga o pantaloni larghi, uno spolverino (le restrizioni possono variare, ma durante Ramadan sono più rigide), e un foulard per coprire i capelli (questo accessorio dovrebbe essere indossato in pubblico). Colori e disegni appariscenti dovrebbero essere evitati. Durante l’inverno, un piumino che copra i glutei è appropriato. Questo abbigliamento deve essere rispettato durante l’intero soggiorno, inclusi i ristoranti e quando si apre la porta della camera d’hotel per il facchino. Un trucco leggero è preferibile.

Per gli uomini, è consigliabile indossare pantaloni lunghi e camicie discrete o magliette a maniche lunghe. Il comportamento in pubblico, specialmente tra uomini e donne, anche se sposati, dovrebbe essere sempre discreto e rispettoso. Una guida locale ha osservato che, mentre alcune sfumature di atteggiamento più rilassate possono talvolta essere tollerate, sarebbe il guidatore a dover spiegare comportamenti scorretti quando il turista se ne andrà!

Durante il mese di Ramadan e Moharram, l’osservanza delle regole è ancora più rigorosa, quindi è bene evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico durante le ore diurne. Lungo le strade fuori dalla città, è possibile mangiare perché i viaggiatori sono considerati pellegrini, consentendo un’eccezione.

Quando si visita una moschea, è importante togliersi le scarpe prima di entrare.

Altre Norme Culturali

  • Fotografare: Evitare di fotografare lungo le zone di confine e in prossimità di istituzioni governative, civili e militari, ambasciate, uffici telefonici o posti di polizia. Chiedere il permesso per fotografare le persone, specialmente le donne.
  • Interazioni: Gli uomini non dovrebbero rivolgere la parola a una donna iraniana, specialmente se sola; invece, rivolgersi all’uomo che l’accompagna. Le donne straniere dovrebbero evitare di toccare uomini e di stringere loro la mano.
  • Rispetto del Contatto Visivo: Le donne iraniane di solito viaggiano raramente sole. Se lo fate, potreste sembrare poco rispettabili agli occhi locali, soprattutto se fissate gli uomini negli occhi.

Rispettare le tradizioni locali è un modo per immergersi appieno nella cultura iraniana e per garantire un’esperienza di viaggio armoniosa e rispettosa.

Shopping in Iran

Se sei alla ricerca di qualcosa di veramente esotico e di alta qualità, i bazar iraniani offrono un’esperienza di shopping unica. Tra gli assortimenti di prodotti, spiccano i famosi kilim e tappeti. Questi capolavori tessili in lana pregiata, tinguti con colori vegetali, portano con sé la storia delle città di provenienza, come Kashan, Yazd, Kerman, Ardakan, Esfahan, Tabriz e Qom. Alcuni sono addirittura denominati in base alle tribù nomadi che li creano, come Bakhtiari, Turkaman e Qashghai.

Un’altra meraviglia artigianale sono i khatam, piccoli mosaici a intarsio, che catturano l’attenzione con la loro straordinaria bellezza. Gli affascinanti ghalam kar, tessuti a mano in fibre naturali, rappresentano un altro esempio di maestria artigianale. Le ceramiche e gli oggetti in rame smaltato e argento, così come le delicate miniature su osso di cammello o avorio, aggiungono un tocco di eleganza e autenticità all’esperienza di shopping.

Tuttavia, è importante tenere a mente che il commercio in Iran è intriso di tradizioni di trattativa. Acquistare un oggetto senza aver discusso sul prezzo non solo può risultare poco vantaggioso, ma può anche essere interpretato come mancanza di rispetto. La trattativa è parte integrante del processo di shopping e offre l’opportunità di immergersi nella cultura locale e scoprire il valore autentico di ciò che stai acquistando.

Nel cuore dei bazar iraniani, scoprirai tesori artigianali che riflettono secoli di tradizioni e passione per l’artigianato. Ogni acquisto non è solo un oggetto, ma un pezzo di storia e cultura che porterai con te per sempre.

Gastronomia in Iran

In Iran, la varietà culinaria è un segno tangibile della ricca multiculturalità del Paese. La gastronomia iraniana, deliziosa e apprezzata a livello mondiale, ha arricchito la scena culinaria globale grazie ai piatti prelibati offerti dai persiani. Sia nelle città che nei pittoreschi paesini, i ristoranti tipici e le case da tè invitano a un viaggio culinario indimenticabile.

Esplorando il mondo culinario iraniano, si scoprono antichi rituali e piatti dalla grande varietà di sapori. Un’esperienza autentica si trova anche nei ristoranti tradizionali, dove non solo si gustano eccellenti piatti, ma ci si delizia anche con musica dal vivo e rappresentazioni folcloristiche. Per chi desidera una tappa culinaria più familiare, le grandi città offrono ristoranti che servono piatti in stile occidentale.

I pasti in Iran seguono una routine ben definita: la colazione si svolge tra le 7:00 e le 9:30 del mattino, mentre il pranzo è tradizionalmente a mezzogiorno, estendendosi fino alle 14:00. La cena, invece, viene servita solitamente dalle 19:30 alle 23:00. Occasionalmente, banchetti possono iniziare presto e prolungarsi fino a tarda notte. La colazione, seguendo uno stile inglese, è gustosa senza sapore forte, mentre i pasti principali offrono una varietà di sapori che si possono assaporare in un tour di dieci giorni.

Gli antipasti iraniani sono una festa per i sensi, con yogurt in diverse variazioni, zuppe ricche e saporite, dolme e antipasti a base di melanzane. I primi piatti, preparati con verdure, legumi, carne e riso, sono una vera delizia per il palato. Il celebre “Chelo Kebab”, a base di riso lungo e sottile accompagnato da carne magra di alta qualità, è un’icona nazionale. Il piatto viene servito con burro, tuorlo d’uovo e sumac, e può includere pollo, verdure, frutta secca e salse (Khoresht). Altri piatti come Juje Kabab, Ghorme Sabzi e Gheime, preparati con carne di agnello, verdure e spezie, aggiungono ulteriore profondità ai sapori.

Nella pasticceria iraniana si trova una vasta gamma di dolci e prodotti agrodolci, oltre a numerosi prodotti tipici della pasticceria orientale. Preziosi succhi naturali di frutta come melone, anguria e melagrana, insieme al Falude, sono un’eccellente scelta.

Tra le bevande, il tè (Chay) è una tipica delizia, servita con ospitalità da parte degli iraniani. Succhi di frutta, bevande analcoliche, birra iraniana e dugh (yogurt da bere) sono accompagnamenti ideali per i pasti.

Un simbolo di lusso culinario è il caviale, uno dei doni più prelibati del mare. Le diverse varietà di caviale, come Sevruga, Asetra e Beluga, offrono un’esperienza culinaria irresistibile. Il caviale iraniano è conosciuto per la sua qualità e lavorazione attenta.

Nel mondo dei ristoranti in Iran, l’esperienza culinaria è impreziosita dalla ricchezza di tradizioni e sapori. Ogni piatto racconta una storia, unendo passato e presente in un caleidoscopio di sapori e profumi.

Curiosità in Iran

In Iran, il tappeto persiano si distingue come una vera icona, ma va sottolineato che non tutti i tappeti persiani sono simili. Ad esempio, il tappeto Bigiar è rinomato per la sua resistenza e peso, con disegni minuziosi disposti senza simmetria su sfondi di tonalità azzurre, brune o rosso mattone. Il Bakhtiyari è suddiviso in riquadri, ognuno dei quali presenta alberi fioriti, alberi della vita o vasi con delicate pianticelle. Il Kashan invece vanta un medaglione centrale da cui si dipanano rami fioriti, intessuto con maestria in lana e seta. Il Kirman sorprende con intricate raffigurazioni di leoni, serpenti, animali e fiori. L’Hamadam, realizzato in pelo di cammello, presenta spesso un disegno a rombo chiuso da sbarre trasversali o punte allungate che terminano in altri rombi. Lo Suruq si contraddistingue per la raffinatezza dei piccoli fiori intrecciati con nodi sennah compatti. Lo Shiraz di solito include uno o più rombi nel campo centrale, contenenti figure stilizzate di animali e linee diagonali. Infine, il Tebriz sfoggia medaglioni a stella o a scudo incorniciati da ampie fasce nel centro.

In Iran, tre calendari sono comunemente utilizzati. Il calendario persiano è quello quotidiano e ufficiale (dunque, per prenotare biglietti, occorre fare riferimento a questo). Il calendario musulmano, basato sull’anno lunare, è usato per le festività religiose (tutte le festività sono calcolate seguendo questo calendario). Infine, il calendario gregoriano, il nostro calendario occidentale, è utilizzato nei rapporti con gli stranieri. Questa è la ragione per cui i giornali iraniani mostrano tre date nella testata. La popolazione, fin dal principio, desidera sottolineare la propria origine persiana indoeuropea, distinguendosi dalla cultura araba.

L’abbigliamento in Iran, in particolare per le donne, richiede una copertura completa del corpo, incluso il capo, secondo la legge locale. Tuttavia, un abito al ginocchio con maniche lunghe, pantaloni e un foulard morbido sulla testa sono sufficienti per rispettare il codice. La gente dell’Iran è accogliente e desiderosa di comunicare; spesso siamo noi stessi a essere fotografati più frequentemente da loro che viceversa. Date le scarse presenze di turisti, gli abitanti si avvicinano regolarmente per conoscere la nostra provenienza e ottenere informazioni sul nostro paese. L’importante è stabilire un dialogo e condividere esperienze.

TEHERAN

Teheran, la maestosa porta d’ingresso dell’Iran, è un luogo che accoglie i visitatori curiosi desiderosi di esplorare l’antica Persia e conoscere l’Iran moderno.

Questa città pulsante di vita offre un ventaglio caleidoscopico di colori e un’apparente anarchia che si manifesta nel traffico frenetico e nelle strade caotiche, suscitando nei turisti una sensazione di stupore e meraviglia. Per abbracciare appieno l’essenza di questa capitale, è necessario dedicare del tempo, lasciandosi avvolgere dall’energia che permea le vie e le strade, simile all’acqua che scorre nei jub, i canali che discendono dalle montagne dell’Elburz. Moschee e maestosi bazar convivono in perfetta armonia con mercati moderni e una moltitudine di musei di fama mondiale. Teheran nasconde una miscela di sfumature che si svela dietro il velo di apparente uniformità, offrendo una città sempre sorprendente e affascinante. 

La capitale è suddivisa in venti quartieri distinti, ciascuno con la propria identità, separando classi sociali e gruppi etnici che abitano questa metropoli. Nonostante l’eterogeneità etnica, negli ultimi anni si è registrato un notevole afflusso di popolazione proveniente dall’Afghanistan. La maggioranza della popolazione di Teheran è di fede musulmana, rappresentando il 98%, mentre il restante 2% è costituito da minoranze religiose tra cui cristiani e zoroastriani. Un gruppo minore, che rappresenta lo 0,3% della popolazione, completa questa sfumata diversità. 

Il clima della città è caratterizzato da calde estati e inverni freschi, con un’atmosfera prevalentemente secca. Teheran, situata a oltre 1100 metri di altitudine, è una città stratificata, e la differenza di temperatura tra le diverse aree può essere considerevole.

Teheran non è solo la capitale del paese, ma anche il centro amministrativo nazionale. Qui troverete gli edifici ufficiali, le istituzioni e le associazioni chiave. La città ospita le sedi dei centri diplomatici, vivaci mercati e una rete di trasporti ben sviluppata con strade moderne. In ogni angolo di Teheran si svela l’essenza pulsante di un Iran che combina tradizione e modernità in una sinfonia affascinante.

Come muoversi a Teheran

Stazione Ferroviaria

La stazione centrale si trova a Meydan-e Rah Ahan, a Sud-Ovest del grande bazar di Tehran. Questo punto di partenza ferroviario collega Teheran ad altre destinazioni chiave del paese.

Stazioni degli Autobus

Teheran è servita da tre terminali principali per gli autobus interurbani. Presso questi terminali troverete gli uffici delle diverse compagnie di trasporto, dove è possibile acquistare i biglietti in anticipo.

Terminale Autobus di Teheran Est

Situato presso la strada di Tehran-Amol, questo terminal gestisce i collegamenti con la provincia di Mazandaran e alcune destinazioni in Khorastan.

Terminale Autobus di Teheran Ovest

Localizzato a ovest della piazza Azadi, sulla strada Teheran-Karaj, questo terminal è punto di partenza per le destinazioni a ovest del paese e la provincia di Gilan.

Terminale Autobus di Teheran Sud

 Trovato a Kh Shahid Bokharayi, circa due chilometri a est della stazione ferroviaria, questo terminal gestisce le tratte verso le capitali delle province del Sud, Sud-Est e Sud-Ovest.

Autobus Urbani

I biglietti possono essere acquistati presso le biglietterie vicino alle fermate. Gli uomini occupano i posti anteriori riservati, mentre le donne si siedono negli spazi riservati nella parte posteriore.

Filobus

 Questi veicoli operano principalmente in alcune zone specifiche della città e seguono le stesse procedure degli autobus.

Metropolitana

 La metropolitana di Teheran collega il centro-nord al sud e il centro all’ovest. Per le donne, è disponibile una cabina riservata, ma possono anche viaggiare con gli uomini se lo desiderano.

Funivie e Funicolari

Tochal

Questa funicolare, costruita nel 1976, supera i 3.900 metri di altitudine, offrendo uno spettacolare panorama su Damavand e Tehran. Con un percorso di otto chilometri e un dislivello di circa 1.800 metri, questa funicolare è dotata anche di una pista da sci.

Darband

Questa meta è celebre tra gli abitanti di Teheran. Per coloro che non vogliono prendere la funicolare, c’è la possibilità di salire a piedi fino alla cima della montagna. Il percorso segue il corso dell’acqua che scende dalle montagne, passando per incantevoli locali tipici lungo il sentiero, molto frequentati di sera e di notte.

Un pò di storia di Teheran

L’attuale importanza di Teheran come centro amministrativo e commerciale dell’Iran non corrisponde appieno alla sua storia. Mentre le prime tracce di insediamenti umani risalgono alla preistoria, i dettagli esatti sulla storia della città come la conosciamo oggi sono scarsamente documentati. Durante l’epoca seleucide, la capitale fu Rey, situata nelle vicinanze di Teheran. Tuttavia, nel 1220, l’invasione mongola di Chenghis Khan devastò Rey, costringendo molti abitanti a migrare verso Varamin o a insediarsi a nord, in un allora insignificante sobborgo chiamato Tehran, che significa “versante caldo”.

Solo nel 1795, quando Agha Mohammad Khan fondò la dinastia Qajar, Teheran divenne la capitale dell’Iran. Inizialmente, la capitale era a Shiraz, ma il cambio di potere portato da Agha Khan portò a un trasferimento della sede del governo. L’espansione di Teheran fu promossa in modo significativo durante il regno di Naser-od-Din (1848-1896), che promosse la costruzione di importanti palazzi, il bazar e istituzioni educative nella città. L’era dei Pahlevi segnò un’ulteriore modernizzazione: le mura furono abbattute e Teheran crebbe rapidamente. Questo sviluppo fu accentuato dalla guerra con l’Iraq, che portò a un’afflusso di rifugiati in cerca di fuga dalle devastazioni causate dai bombardamenti.

L’espansione continuò con l’effetto combinato dell’industrializzazione dell’economia e dei movimenti migratori. L’arrivo di lavoratori industriali e l’urbanizzazione accelerata portarono ulteriori cambiamenti nella struttura e nella demografia della città. La popolazione continuò a crescere e, oggi, Teheran è diventata una delle città più popolose del mondo.

La storia di Teheran riflette la sua crescita da un modesto sobborgo a una metropoli vitale e multiculturale, caratterizzata da influenze storiche e dinamiche socio-economiche.

Moschee e templi di Teheran

Moschea dell’Imam Khomeini

 In passato nota come Moschea dello Shah o Masjed-e Soltani, questa moschea presenta una struttura tipica delle moschee iraniane. Costruita nel 1808 durante il regno di Fath Ali, è caratterizzata da quattro iwans che circondano un cortile centrale con una vasca al centro. L’iwan meridionale conduce alla sala delle preghiere (haram), e successivamente furono aggiunti il minareto e la torre. La facciata è ornata da piastrelle gialle e blu.

Moschea di Shahid Motahari

Tra le moschee più affascinanti e antiche di Teheran, segue la struttura dei grandi edifici religiosi dell’Iran. I suoi otto minareti ricoperti di piastrelle sono particolarmente distintivi. Costruita nel 1848 per volontà del primo ministro Naser-od-Din, Mirza Hussein Kan Sepah Salar Qzvini.

Chiesa di San Taddeo

 Situata nel cuore della vecchia Teheran, questa è la chiesa più antica della città, eretta durante il periodo Qajar di Fath Ali tra il 1797 e il 1834. Nel cortile che conduce al tempio sono presenti lapidi, tra cui spicca quella di Gribaydof, ambasciatore zarista alla corte Qajar. La chiesa presenta quattro navate e una cupola.

Chiesa di San Sarkis

 Questa imponente cattedrale armena si distingue per l’uso di materiali estranei alla tradizione architettonica iraniana, come il cemento e il vetro. Costruita tra il 1964 e il 1960, rappresenta un connubio di stili e influenze. 

Da queste moschee e chiese emerge una varietà di stili architettonici e influenze culturali, che riflettono la diversità religiosa e l’importanza storica di Teheran.

Musei di Teheran

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Museo Nazionale Iraniano

Scopri il Museo Nazionale Iraniano: un tesoro di storia e cultura. Esplora le sezioni uniche che abbracciano il passato, dalla preistoria alla dinastia Qajar. Ammira i reperti provenienti dagli scavi archeologici iraniani, inclusi affascinanti manufatti ceramici e opere zoomorfiche da Gilan. Ammirerai le pietre nere elamite del 1250 AC, segnali dei regni con figure divine incise in cuneiforme. Un’autentica finestra nel tempo è la vetrata dell’anno 1.160 A.C. Un’incredibile scoperta è l’Uomo di Marde Kemaki, una mummia ben conservata del 1.700 AC. L’area storica del museo spazia dall’era Achemenide all’invasione araba. Non perderti il murale di Dario I e Serse, né l’arciere di Susa in ceramica policroma del V secolo AC.

La Sezione Islamica, inaugurata nel 1996, presenta collezioni di Corani risalenti al IX secolo e libri moderni dell’epoca Qhajar, incluso uno su pelle di cervo. Goditi una ricreazione di moschea circondata da libri sacri e opere di scienza, storia e letteratura. Al terzo piano, ammira oggetti artistici islamici dal VII al XIX secolo. Un’esperienza coinvolgente per esplorare la ricchezza dell’Iran attraverso i secoli.

Museo Reza Abbasi

Esplora il Museo Reza Abbasi, una gemma culturale unica. Intitolato all’artista Safavid di fama, Reza Abbasi, è una tappa imperdibile nel paese. Rivivi l’evoluzione dall’archeologia alla calligrafia, con opere preziose che abbracciano il passato e il presente. Il secondo piano regala uno spettacolo di miniature che ti lascerà incantato.

Museo dell’Arte Contemporanea 

Immergiti nel Museo dell’Arte Contemporanea, aperto nel 1977. La sua struttura architettonica unisce audacemente elementi moderni e tradizionali, come le torri acchiappavento (badgird) iraniane. Qui, l’arte incontra la modernità, accompagnata da un cinema e un ristorante. Questo rifugio è un regalo per gli appassionati di fotografia e pittura moderna.

Museo dei Tappeti

Scopri il Museo dei Tappeti, dove la meraviglia prende forma. L’antico tappeto di Tabriz del XVI secolo fa da apripista a una collezione straordinaria. Dai suggestivi tappeti moderni spiccano i 26 che raccontano la vita di Ferdowsi, l’autore, e del suo eroe leggendario, Rostam. Un tappeto addirittura raffigura l’artefice stesso, un progetto che ha richiesto oltre 5 anni per la realizzazione, dal 1992 al 1997.

Complesso di Musei e Palazzi nel Giardino Sa’ad Abad

Esplora il Complesso di Musei e Palazzi nel Giardino Sa’ad Abad, un’elevata oasi a 1.700 m sul livello del mare. Questo vasto complesso di palazzi è uno dei più grandi al mondo e si estende su 410 ettari di giardini. Dal 1921, questi 18 palazzi sono stati dimora del primo shah della dinastia Pahlevi. Dopo la rivoluzione, alcuni di essi sono stati trasformati in musei, consentendoti di immergerti in una ricca storia.

Palazzo Museo Mellat

Si tratta di un autentico gioiello con molteplici anime. All’interno si fondono tre musei unici: il Museo Nazionale dell’Iran, il Museo dell’Arte delle Nazioni e il Museo Mellat. Le facciate abbracciano influssi tedeschi, mentre gli interni sfoggiano un’elegante mescolanza di elementi russi, bizantini e iraniani. Questo luogo, un tempo residenza privata dello shah, emana storia e grandiosità.

Museo Nazionale dell’Iran

Esplora il Museo Nazionale dell’Iran, che trova dimora nelle antiche camere da letto dello shah. Qui, una maestosa esposizione rivela gli oggetti di ornamento e i regali offerti dai leader stranieri durante i loro soggiorni a Tehran. Un enigma artistico attende fuori dal giardino: enormi stivali, tutto ciò che rimane di un monumento dedicato allo shah.

Museo delle Belle Arti

Il Museo delle Belle Arti, inaugurato nel 1980, ti incanta con la pittura figurativa iraniana e opere straniere dipinte tra il XVI e il XIX secolo. Questo edificio, in passato sede del Ministero della Giustizia Imperiale, è ora un luogo di bellezza e ispirazione.

Palazzo Museo Verde

Una dimora con un passato di regalità e storia. Prima della rivoluzione, questo era il rifugio del padre dello shah, l’ex re Reza. Con una maestosa estensione di 137.299 metri quadrati, questo palazzo, costruito nel 1925, mantiene intatto il fascino dell’epoca di Reza. I suoi pregevoli tappeti persiani, mobili francesi raffinati e porcellane provenienti dalla Cina continuano ad abbellire le stanze di questo incantevole edificio.

Palazzo Museo di Storia Naturale

Esplora il Palazzo Museo di Storia Naturale, che un tempo fu abitato da Shahnaz, figlia dell’ex re. Le sculture che adornano il palazzo catturano l’attenzione. Questo museo, sotto l’egida dell’Agenzia per la Protezione Ambientale, ospita una vasta collezione di animali imbalsamati, offrendo uno sguardo avvincente sulla natura.

Palazzo Museo Etnologico

Dai un’occhiata al Palazzo Museo Etnologico, noto in passato come Palazzo di Mahmood Reza e appartenente al fratello dello shah. L’area museale, situata al primo piano, ospita una raccolta di attrezzi agricoli e oggetti legati alla vita dei nomadi e dei contadini, offrendo un’immersione nelle tradizioni e nella cultura.

Museo del Cristallo e delle Ceramiche 

Un tempo dimora di uno dei ministri più potenti della dinastia Qhajar, questo edificio ha attraversato varie fasi come Ambasciata Egiziana e Afgana prima di diventare un museo nel 1976. L’interno è stato adattato con attenzione per custodire ceramiche delicate. Tra i suoi tesori brilla una scatola di oltre 3.000 anni, utilizzata per i semi, con una raffigurazione del mito di Gilgamesh: un uomo primitivo che caccia animali e indossa la loro pelle per ottenere l’immortalità, solo per vederla rubata da un serpente. Una sezione cristallina celebra bottiglie di profumo e splendide fiale per lacrime.

Musei e Giardini del Palazzo Golestan

Esplora il mondo dei Musei e Giardini del Palazzo Golestan, dove la storia è intrecciata con la natura. Questo palazzo, espanso nel XVIII secolo, racchiude un giardino seducente e stanze degne di ammirazione. All’interno risiedono due musei, uno etnologico e l’altro dedicato alla pittura Qajar, Negar Khaneh. Un’esperienza completa tra cultura e bellezza ti attende qui.

Museo Etnologico

Scopri il Museo Etnologico, incastonato in una delle stanze di un luogo spesso chiamato il “Palazzo Bianco”. Qui, un viaggio attraverso la vita dei persiani si svela attraverso figure di cera, autentiche nel dettaglio dei vestiti, degli attrezzi e degli oggetti. Ogni esposizione rivela diverse sfaccettature delle esperienze persiane, tessendo un ritratto vivido della cultura.

Museo di Pittura Qajar Negar Khaneh

Esplora il Museo di Pittura Qajar Negar Khaneh, un gioiello moderno nel cuore di Teheran. Al piano terra del palazzo, questa istituzione accoglie collezioni di ritratti di re, principi e personaggi epici persiani. Le opere dei maestri dell’era Qajar, come Mohammad Sadegh del XVIII secolo, Mirza Baba e Mehdi del XIX secolo, rivivono in un affascinante mosaico artistico.

Museo Nazionale dei Gioielli

Un rifugio di tesori preziosi custodito in un’enorme cassaforte. La porta d’ingresso, spessa 25 cm e protetta da allarmi e meccanismi di sicurezza, apre le porte a una collezione senza pari nel mondo. Questi gioielli, accumulati nel corso dei secoli dalle diverse dinastie persiane e indossati anche da membri recenti della famiglia Pahlevi, fanno brillare gli occhi. In cima alla collezione troneggia il Darya-i-Nur, un diamante rosa eccezionale di 182 carati, il cui nome significa “Mare di Luce”.

Palazzi Niavaran

Ora, immergiti nei Palazzi Niavaran, affacciati su un promontorio con vista sulla città. Mentre molti palazzi hanno perso la loro struttura originale, due sono stati preservati come musei.

Palazzo Museo Niavaran

Esplora il Palazzo Museo Niavaran, eretto tra il 1948 e il 1967, che si estende su 2.000 metri quadrati. All’interno, tappeti, mobili, vasellame e altri oggetti preziosi appartenuti alla monarchia si ergono come testimonianza di un’epoca passata.

Palazzo Museo Sahebqharanyyeh

Soffia via la polvere dal Palazzo-Museo Sahebqharanyyeh, costruito nel XIX secolo dai Qhajar e ancora in perfette condizioni. Tra le sue stanze, le sale Jahan Name e il Salone degli Specchi risplendono come gioielli architettonici.

Museo Nazionale delle Arti Iraniane

Benvenuto al Museo Nazionale delle Arti Iraniane, una delle gemme più antiche della città, fondato nel lontano 1930 dal padre dell’ultimo shah. Qui, immergiti in un caleidoscopio di ceramiche, arazzi, tessuti e opere d’artigianato che incapsulano la ricchezza dell’Iran.

Museo delle Monete

Esplora il Museo delle Monete, una tappa essenziale per gli appassionati di storia numismatica. Questo museo vanta forse la più straordinaria collezione di monete antiche al mondo, che va oltre le monete persiane, abbracciando tesori da terre come l’India, la Babilonia e la Fenicia.

Museo Nazionale Malek

Riscopri il Museo Nazionale Malek, che non solo presenta pitture e monete Kilim, ma seduce anche con l’architettura affascinante che custodisce queste collezioni.

Museo delle Arti Decorative 

Dai uno sguardo al Museo delle Arti Decorative, un vero e proprio caleidoscopio dell’arte e dell’artigianato iraniano. Ogni delle quattro pianti del museo offre un viaggio attraverso l’arte del legno intagliato, dei mosaici, dei tessuti, dei cristalli, dei metalli lavorati e delle lacche, oltre a pitture, calligrafie ed esempi di arte editoriale. Un’esperienza immersiva che abbraccia la varietà dell’arte e dell’artigianato del paese.

Cosa vedere 

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Parlamento Islamico

Scopri l’incantevole Parlamento Islamico, un gioiello nascosto ai turisti ma affascinante quanto un museo. Inaugurato nel 1960, questo edificio originariamente ospitava il Senato della Nazione e in seguito è diventato la sede dell’Assemblea Consultativa Islamica dopo la rivoluzione. Anche se non aperto al pubblico, il suo fascino rimane intatto.

Torre Azadi

Ora, fissa lo sguardo sulla Torre Azadi, il maestoso Arco Trionfale che accoglie i visitatori a Tehran. Questa torre, simbolo della città, fu eretta nel 1971 per celebrare il 2.500º anniversario delle monarchie persiane. Alta 45 metri, le sue pareti sono rivestite di placche di pietra bianca da Isfahan. Circondata da giardini che si estendono su 50 ettari, la torre prende il nome di “Torre della Libertà”. All’interno, puoi esplorare un piccolo museo di archeologia al primo piano, ma il vero spettacolo è la vista panoramica che si apre dalle sue terrazze.

Bazar

Esplora il cuore pulsante del Bazar, dove la vita delle antiche città persiane ancora palpita. Nel corso dei secoli, la città potrebbe aver evoluto il suo aspetto, ma il Bazar ha resistito intatto, brulicante di vitalità. Questo microcosmo di odori, sapori e suoni ti accoglie, dove ogni vendita e ogni acquisto danzano al ritmo della vita quotidiana.

Cammina lungo i suoi innumerevoli corridoi che si estendono per 10 km, immergendoti in un universo magico di colori e sfumature orientali che avvolgono il visitatore. Le case da tè fungono da oasi di riposo, un rifugio in cui osservare il flusso ininterrotto della vita in questo angolo unico della città. Oltre alle vivaci bancarelle, il Bazar svela angoli inattesi: moschee, scuole, bagni pubblici e molto altro.

La storia del Bazar si intreccia con la costruzione avvenuta alla fine del XIX secolo. Originariamente costituito da 36 bazar tematici o settoriali, conosciuto come il Grande Bazar, il suo schema settoriale persiste ancora oggi. Anche se molti venditori hanno lasciato i loro posti tradizionali per aprire nuovi negozi a nord della città, il Bazar rimane un punto focale dell’esperienza di Teheran.

Parchi e giardini di Teheran

I parchi e i giardini di Teheran sono una risorsa straordinaria, offrendo 125 oasi di verde e luoghi dedicati al relax e al divertimento. Accanto a questi spazi, si trovano spesso complessi sportivi che ospitano campi da calcio, stadi di atletica, piscine e parchi divertimenti, creando un’atmosfera di attività e svago.

Tra le gemme più preziose spiccano parchi come Laleh, Shahr, Dar Abad, Ferdousi, Mellat, Niavaram, Sa’ei y e Shatranj, ciascuno con il suo carattere unico e l’offerta di tranquillità e intrattenimento. La varietà di opzioni rende i parchi di Teheran un ritrovo per la comunità, dove natura e svago si fondono in un’esperienza completa.

Dintorni di Teheran 

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Mausoleo dell’Imam Khomeini

Un monumento possente situato a dieci chilometri a sud di Tehran, in prossimità dell’autostrada Tehran-Qom. Per raggiungerlo, minibus partono dalla vivace Piazza Khomeini. Sebbene aperto anche ai non-musulmani, è essenziale rispettare le norme religiose del tempio.

Il Mausoleo dell’Imam Khomeini emerge come un monumento maestoso in mezzo a un’ampia pianura. Il complesso architettonico cattura l’attenzione con la sua imponente cupola dorata e l’edificio in un tono grigio simile al cemento. I minareti si innalzano, sfiorando il cielo anche se ancora in via di completamento. Questa struttura moderna è considerata uno dei più grandi edifici al mondo.

All’interno del mausoleo, una vasta navata conduce all’urna dell’Imam Khomeini, circondata da cancelli su cui molti si appoggiano per pregare. Accanto all’Imam riposa anche il figlio, Sayed Ahmad-e Khomeini. Il complesso si sviluppa ulteriormente, con il progetto che include la futura costruzione di un’università islamica. La sua realizzazione è prevista per la seconda decade del XXI secolo.

Cimitero Beshest-E Zahra

Esplora il Cimitero Beshest-E Zahra, situato a poche centinaia di metri a sud-est del mausoleo. Questo cimitero di guerra, il più vasto nel paese, ospita migliaia di tombe, molte delle quali sono decorate con la bandiera iraniana e le foto di giovani che testimoniano i sacrifici degli eroi che riposano lì. La maggior parte di coloro che trovano sepoltura qui persero la vita durante il conflitto Iran-Iraq. Nei giorni feriali, un’atmosfera di rispetto pervade il cimitero mentre le lapidi vengono pulite con acqua di rose, preghiere si elevano per i defunti e fiori vengono posti sulle tombe.

Rey

Dirigiti verso Rey, a sud di Teheran, a soli 16 km di distanza. Inizialmente una zona altamente industrializzata, l’antico cuore storico di Rey svela tracce di un passato splendido. Una volta tra le città più influenti durante il periodo seleucide, tra i secoli XI e XII, Rey accolse personaggi di spicco come Alessandro Magno. I Seleucidi ne abbellirono la struttura al punto da paragonarla persino a Bagdad. Tuttavia, nel 1220, Rey subì devastazione e invasione da parte dei Mongoli di Genghis Khan. Da quel momento, il destino di Rey si trasformò e divenne ciò che Teheran era stata per un certo periodo: un sobborgo di minore importanza.

Scopri il Mausoleo Hazrat-E Abd-ol Azim, un luogo di pellegrinaggio affollato poiché ospita la tomba di Hazrat-e Abd-Ol Azim, discendente dell’Imam Hassan. Questo complesso funerario abbraccia anche le tombe di altri personaggi illustri come alcuni sovrani della dinastia Qhajar, poeti e nobili. Uno degli aspetti distintivi è l’iwan d’ingresso all’area delle tombe, completamente rivestito di specchi, mentre una cupola dorata e minareti decorati con piastrelle catturano lo sguardo dei visitatori.

Torre mongola

Elevati oltre i venti metri, la Torre Mongola, conosciuta anche come Gonbad-e Toghrol, è una testimonianza dell’antico passato. Nel XII secolo, fu costruita con maestria usando mattoni e oggi persiste come unica struttura che ha sfidato l’attacco mongolo.

Varamin

Dirigiti verso Varamin, una città che, a 50 km a sud di Tehran, guadagna importanza dopo l’invasione mongola. I loro invasori frantumarono la città reale, ma Varamin risorse per diventare significativa.

Tomva Torre Borj-E Ala E Din

Esplora la Tomba-Torre Borj-E Ala E Din, costruita nel 1289 durante l’era mongola. Questa struttura, interamente realizzata con mattoni, si innalza in forma cilindrica con una cupola conica, rappresentando un esempio affascinante di architettura di quel periodo.

Moschea del Venerdì (Masjedé-e Jame)

Un gioiello architettonico che si distingue nella regione settentrionale dell’Iran e si annovera tra le rare strutture superstiti dell’era mongola. Il suo valore storico risiede nelle iscrizioni che rivelano la sua costruzione tra il 1322 e il 1326. Questi testi si articolano attorno a un cortile centrale, circondato da quattro iwan, il più imponente dei quali conduce alla sala di preghiera (haram).

Muro del mihrab

Il muro del mihrab, focal point della moschea, è splendidamente realizzato in gesso e ospita alcuni versetti del Corano scritti in caratteri cufici. Un’atmosfera di devozione si unisce all’architettura, creando un’esperienza spirituale completa.

Una recente ristrutturazione ha coinvolto l’ala sinistra dell’edificio, mentre il lavoro attuale si concentra sul ripristino della cupola, portando nuova vita a questa meraviglia storica.

SHIRAZ

Situata a 895 km a sud di Teheran. Nel contesto del mondo islamico medievale, Shiraz brillava come una delle città più rilevanti e addirittura fu la capitale dell’Iran dal 1750 al 1794, durante la dinastia Zand. Questo periodo vide la costruzione e il restauro di numerosi edifici magnifici che ancora oggi splendono. 

Non solo importante storicamente, ma anche culturalmente, Shiraz è il luogo di nascita e residenza dei due celebri poeti persiani, Hafez (1324-1389) e Sa’di (circa 1270-1291). I loro mausolei si ergono qui, testimoniando la profonda influenza della poesia nella città.

Situata a un’altitudine di 1491 m, Shiraz si estende in una fertile valle. Il suo clima piacevole e i viali alberati ampi contribuiscono a renderla una delle città più affascinanti dell’intero paese. La sua bellezza naturale e il suo patrimonio culturale si fondono in una destinazione affascinante per i visitatori.

Un pò di storia

La ricca storia di Shiraz ci conduce in un viaggio attraverso i secoli, risalendo all’epoca Achemenide, quando i primi insediamenti umani presero forma nella regione. La città mantenne la sua importanza anche durante l’epoca Sassanide, emergendo come un centro regionale di rilevanza.

Tuttavia, il vero splendore di Shiraz sbocciò nei secoli XIII e XIV, durante il periodo dei Timuridi. La presenza influente di luminari come Hafez, Sa’di e numerosi altri artisti e studiosi, insieme alle innegabili qualità naturali della città, la elevò a uno dei maggiori centri del mondo islamico. Shiraz diventò un polo di eccellenza nelle arti, nella calligrafia, nella pittura, nell’architettura e nella letteratura. Nel corso dei secoli successivi, gli artisti e gli studiosi di Shiraz divennero ambasciatori culturali, portando il loro talento in tutto il paese e persino all’estero. Tra questi luminari spicca Ostad Isa, architetto del XVII secolo, la cui genialità si rifletteva nel progetto iconico del Taj Mahal di Agra.

La città ha vissuto un secondo periodo di fiorente prosperità sotto la guida illuminata di Karim Khan, il primo sovrano della breve dinastia Zand. Nel 1750, egli decise di elevare Shiraz al rango di capitale nazionale, un atto che segnò un’epoca. Karim Khan, sagace e compassionevole, si dimostrò uno dei più grandi mecenati artistici nella storia dell’Iran.

Determinato a trasformare Shiraz in una capitale degna di nota, Karim Khan diede vita a un quartiere regale, incaricò la creazione di molteplici edifici notevoli e istituì un efficiente sistema di irrigazione e una rete di fognature che servisse l’intera città. Nonostante questo splendore, i suoi successori non furono in grado di mantenere lo stesso prestigio. Nel 1798, Muhammad Khan, dopo aver ucciso l’ultimo sovrano della dinastia Zand, spostò la capitale a Teheran.

Purtroppo, molte delle preziose opere architettoniche di Shiraz, incluso il quartiere regale degli Zand, furono trascurate o distrutte a causa della pianificazione irresponsabile durante l’era dei Pahlavi. Un elemento caratterizzante di Shiraz è il fiume Rudkhune-ye Khoshk che la attraversa da ovest a est. La città vecchia e il centro commerciale risiedono a sud del fiume, mentre le eleganti zone residenziali sono situate a nord, dando vita a un equilibrio tra passato e presente.

Moschee

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Masjed-e Jame-e Atigh

Questa antica moschea, costruita per la prima volta nell’894, si trova poco a sud del Bogh’e-ye Shah-e Cheragh. Praticamente tutta la struttura originaria è scomparsa in seguito a vari terremoti e la maggior parte del tempio risale all’epoca safavide o a periodi posteriori. 

L’interesse è costituito da un edificio turrito rettangolare molto insolito, situato al centro della torre: chiamato Khodakhune (“Casa di Dio”), venne costruito nel XIV secolo come deposito per copie di valore del Corano e si crede che sia modellato sulla Ka’ba della Mecca.

Masjed-e Vakil

Datata 1773, fu costruita per ordine del re Karin Kan. Attualmente è in restauro da esperti. L’originalità della moschea è la pianta ottagonale affiancata da due ivan situati a nord e a sud. Dietro, il secondo ivan si trova il santuario d´inverno, sostenuto da 48 colonne con il fusto a spirale e con motivi vegetali.

Masjed-e Now

Masjed-e Now, conosciuta anche come Masjed-e Shohada o Moschea dei Martiri, fu eretta nel 1219 da Sa´d-ibn Zangi. Le sue dimensioni imponenti di 200 metri di lunghezza e 100 metri di larghezza la resero il più grande monumento dell’Iran durante l’era safavide. Questa maestosa struttura vanta i caratteristici quattro ivan, posizionati agli angoli della moschea, che ne sottolineano la grandiosità.

I frequenti terremoti che hanno colpito la regione hanno richiesto la ricostruzione della Moschea dei Martiri per ben tre volte: inizialmente durante l’epoca safavide, poi nel periodo Zand e infine sotto il dominio Qajar. Le straordinarie decorazioni in piastrelle appartengono alla ricostruzione safavide e contribuiscono a conferire alla moschea un’aura di bellezza senza paragoni.

Moschea Nassir ol Molk

La Moschea Nassir-ol-Molk, situata in un pittoresco vicolo vicino alla cittadella Arg-e Karim Khan, fu edificata nel 1887 durante l’era Qajar. Tuttavia, la sua architettura religiosa è fortemente influenzata dalla tradizione artistica iraniana. Questo luogo di culto è spesso considerato il tempio più impressionante eretto in Iran nel XIX secolo, grazie alla sua straordinaria decorazione, la distribuzione degli spazi, gli arcuati pannelli, la maestosa cupola e il bellissimo portico d’ingresso che risultano semplicemente incomparabili.

Kelisa-ye Moghaddas-e Sham’Un-e Ghayr

Kelisa-ye Moghaddas-e Sham´Un-E Ghayr, conosciuta anche come la chiesa di San Simone, è un luogo sacro dedicato al martire persiano Simone Cananeo, uno dei dodici apostoli. Questo edificio religioso ospita al suo interno una preziosa Bibbia illuminata scritta in lingua Farsi. Purtroppo, la chiesa non è accessibile al pubblico, poiché la Bibbia e le sue preziose testimonianze storiche sono conservate con cura al suo interno.

Musei

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Museo Shah-e Cheragh

Museo Shah-e Cheragh offre al pubblico l’unica ala accessibile del mausoleo. La sua eclettica collezione comprende oggetti vari, tra cui esemplari del Corano, monete, piatti, libri antichi, brocche in porcellana cinese e opere d’intarsio.

Museo Pars

Museo Pars è ospitato nell’edificio che in passato fu una delle residenze di Karim Khan, il sovrano illuminato. Oggi il mausoleo del re, riconoscibile per la maestosa cupola e la decorazione a stalattiti, custodisce ceramiche, manufatti in metallo antico e rari esemplari bibliografici. Pur essendo uno dei più antichi musei cittadini, ha conosciuto periodi di chiusura al pubblico.

Museo Naranjestan-Ghavam

Museo Narenjestan-Ghavam, situato nei suggestivi giardini di Narenjestan, è ospitato in un palazzo del 1881 progettato da Mirza Ebrain Kan. Questa collezione abbraccia l’archeologia e la storia della fotografia. Entrando, è difficile non rimanere affascinati dalla decorazione, dai rilievi, dal “Salone degli Specchi”, dagli intricati lavori in stucco e dai soffitti scolpiti. Recentemente restaurato, l’edificio continua a radiare la sua bellezza.

Museo di Storia Naturale

Questo museo affonda le radici nella storia naturale e ospita una variegata collezione di uccelli imbalsamati, piante, pietre, minerali e altro ancora. Una sezione è dedicata alla tecnologia e alla scienza, arricchendo ulteriormente l’esperienza.

Museo Militare Afif-Abad

Nel cuore di Shiraz, questo museo militare è ospitato in uno dei sontuosi palazzi qajar della città. Costruito nel 1863 da Mirza Ali Mohammad Kan Qavan come residenza per i monarchi in visita, è oggi un’istituzione dell’esercito iraniano. L’edificio incanta con un iwan e una decorazione eccezionale che narra epopee leggendarie su piastrelle decorate con dipinti detti “Taif”, accompagnati da rilievi e colonne che evocano lo stile achemenide tradizionale, caratteristico di città come Persepoli.

Museo dei Martiri

Nonostante il nome possa evocare immagini inquietanti, questo museo è invece dedicato ad esposizioni temporanee di artisti contemporanei della regione. Una cornice artistica e culturale che riflette il talento e l’innovazione dell’arte locale.

Mausolei

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Bogh’e-ye Shah-e Cheragh

Questo rinomato mausoleo del “Re della Luce” racchiude i resti di Sayyed Mir Ahmad, fratello dell’Imam Reza, che morì o fu ucciso a Shiraz nell’853. Nel corso della metà del XIV secolo, fu eretto un mausoleo sulla sua tomba, e da allora è diventato un importante luogo di pellegrinaggio per gli sciiti. L’interno del tempio è abbellito da un caleidoscopio di riflessi multicolori generati da un gran numero di piccole piastrelle di vetro, creando uno spettacolo mozzafiato che giustifica appieno il soprannome di “Re della Luce”.

Aramgah-e Hafez

La tomba del rinomato poeta Hafez si trova a nord del fiume, immersa in un piccolo giardino. Nel 1773, Karim Khan pose una lapide di marmo incisa con un lungo verso tratto dalle opere del poeta, all’interno di una teca. Nel 1935, sopra di essa fu eretto un padiglione ottagonale sostenuto da colonne di pietra e sormontato da una cupola. Il giardino che circonda il mausoleo è arricchito da fontane e offre un’atmosfera molto piacevole. Hafez nacque intorno al 1324 e, rimasto orfano, fu istruito dai migliori studiosi di Shiraz. Oltre ad imparare il Corano a memoria, sviluppò un profondo interesse per la letteratura. Buona parte delle sue opere poetiche, raccolte nel Divan-e Hafez, è caratterizzata da un forte contenuto mistico che sfugge alla traduzione, ma affascina ancora oggi gli animi dei persiani. Molte poesie trattano di vino, usignoli e cortigiane, e i suoi versi sono spesso citati nella conversazione quotidiana. Hafez morì nel 1398, rifiutando generosi inviti a corti prestigiose in virtù del suo amore per la sua città natale.

Aramgah-e Sa’di

Posta all’estremo nord-est di Shiraz, la Tomba di Sa’di è immersa in un tranquillo giardino con una sorgente naturale, situato in una valle ai piedi di una collina. Tuttavia, l’aspetto del monumento in sé è un esempio abbastanza infelice di architettura moderna. Il mausoleo precedente, frutto di una serie di restauri voluti da vari mecenati dopo la morte di Sa’di, fu rimpiazzato nel 1952. Ciò accadde dopo che un comitato di studiosi giudicò che non fosse all’altezza del grande uomo a cui era dedicato. Sa’di, conosciuto come lo sceicco Muhammad Shams-ed-Din, visse circa tra il 1207 e il 1291. Come Hafez, perse suo padre in giovane età e ricevette un’educazione da importanti studiosi di Shiraz. A differenza di Hafez, però, Sa’di trascorse gran parte della sua vita viaggiando in diversi paesi. Fu persino fatto prigioniero dai Crociati in Siria prima di dedicarsi alla letteratura nella sua città natale. Molti dei suoi versi eleganti riflettono la filosofia di umiltà e pietà che sviluppò durante i suoi viaggi. La sua opera più celebre è il Golestan (‘Roseto’). Sa’di riposa nel luogo che si ritiene essere il luogo esatto della sua morte.

Bagh-e Eram

In passato, Shiraz era famosa per i suoi vasti parchi folti di cipressi, e oggi il piccolo e ben curato “Giardino del Paradiso” situato a nord del fiume, vicino all’università, ospita probabilmente gli alberi più belli e alti ancora sopravvissuti. All’interno dei giardini si trova anche un affascinante palazzo risalente al XIX secolo, il Kakh-e Eram.

Tomba di Herju Kermani

Adiacente alla Porta Koran, sorge la Tomba di Herju Kermani, un luogo che accoglie i resti di un derviscio e poeta religioso del XII secolo. Una lapide posizionata accanto alla tomba riporta alcuni dei versi da lui scritti in lingua farsi. Herju Kermani riposa nelle vicinanze del luogo in cui solitamente pregava, meditava e componeva i suoi versi, creando così un legame eterno con il suo luogo di spiritualità.

Takieh Haft Tanan

Conosciuto anche come “Il Palazzo del Riposo dei Sette”, questo edificio conserva i resti di sette figure storiche della città, che trovano eterno riposo all’interno di questa struttura. L’edificio è un esemplare singolare e di grande rilevanza dell’era Karim Khan, ed è situato sul fianco di una montagna. All’interno, spicca la decorazione adornata da motivi floreali, disegni di uccelli e addirittura scene epiche, contribuendo a rendere questo luogo un omaggio artistico e storico alle figure che vi riposano.

Cosa vedere 

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Bazar-e Vakil

Il Bazar-e Vakil, noto anche come il bazar del reggente, trova la sua posizione sul lato sud dell’estremità meridionale di Bolvar-e Karim Khan-e Zand, l’ampio viale alberato che funge da principale arteria cittadina, attraversando la città da ovest ad est. Questo bazar fu eretto grazie alla volontà di Karim Khan ed è celebrato come uno dei più splendidi di tutto l’Iran. Il soffitto a volta in mattoni garantisce che l’interno rimanga fresco d’estate e caldo d’inverno, offrendo un rifugio accogliente ai visitatori.

Madrase-ye Khan

Questa scuola, nota come la Scuola del Khan, è ancora in funzione come scuola coranica. Costruita originariamente nel 1615, è stata ricostruita dopo il terremoto del XIX secolo. La facciata esterna, ornata con piastrelle, è un vero spettacolo visivo. Una volta entrati, la parte più affascinante è la sala dedicata a uno dei filosofi più eminenti del XVII secolo, creando così un connubio tra l’istruzione e la storia.

Chay Khane-ye Saray-e Moshir

Questo affascinante edificio, perfettamente integrato nella struttura del bazar, accoglie al suo interno una fontana ottagonale. Costruito nel 1871 da Mirza Abolhassan Khan Moshir Ol-Molk, l’edificio era originariamente il fulcro degli affari della città. Oggi, invece, è rinomato per ospitare uno dei migliori negozi d’artigianato e di regali, offrendo ai visitatori una selezione di creazioni artistiche uniche.

Palazzo di Mohammad Goli Khan

Nel cuore di rigogliosi giardini si erge il maestoso Palazzo di Mohammad Goli Khan, risalente al XIX secolo. Le sue pareti sono impreziosite da piastrelle dipinte a mano che raffigurano scene tratte dal Libro dei Re (Shahnameh) del celebre poeta epico Ferdousi. Questo sontuoso palazzo, oggi destinato a ospitare una delle facoltà dell’Università di Shiraz, incarna una connessione unica tra l’arte e l’istruzione, ma purtroppo non è più aperto ai turisti.

Darvazeh Qhoran

Se ci si avvicina a Shiraz attraverso la strada che conduce a Persepoli e Isfahan, ci si trova ad attraversare la maestosa Darvazeh Qhoran, la Porta del Corano, rimanente testimonianza delle antiche mura che un tempo cingevano la città. L’origine esatta della porta originaria è ancora avvolta dal mistero, ma questa struttura è una ristrutturazione risalente all’epoca di Karim Khan. In cima alla porta, una piccola stanza custodisce un esemplare del Corano, da cui la porta prende il nome. La sua funzione era quella di benedire coloro che entravano o lasciavano la città, sottolineando l’importanza di un accogliente abbraccio per chiunque varcasse la soglia.

Cittadella Arg-E Karim Khan

L’incantevole Cittadella Arg-E Karim Khan, dallo stile che richiama un castello, si presenta con le sue quattro maestose torri cilindriche che custodiscono gelosamente l’interno dell’edificio. Costruita durante il regno di Karim Khan, tra gli anni 1749 e 1779, quest’opera mirava a essere la residenza regale. Costruita interamente in mattoni, essa è splendidamente decorata con affascinanti motivi geometrici e raffinate iscrizioni. Appena ci si avvicina alla maestosa porta, lo sguardo viene catturato dalla parte superiore, adornata da un mosaico di piastrelle che dipinge con vivacità una scena mitologica persiana. Entrando all’interno, oltre ai cortili e al dipartimento culturale di Shiraz, ci si imbatte nei bagni tradizionali, hamman, che sono stati oggetto di un recente e attento restauro, testimoniando l’antica tradizione.

Giardino Delgosha

Con la sua splendida fusione di fiori, alberi e giochi d’acqua, il Giardino Delgosha rappresenta uno degli spazi più rilassanti e affascinanti di Shiraz. Non sorprende che gli abitanti della città scelgano proprio questo luogo per svagarsi e rilassarsi, specialmente il venerdì, quando i visitatori accendono i piccoli fornelli a gas per preparare del tè da gustare in famiglia.

Bagh-e Eram

 I magnifici giardini Eram, concepiti durante la metà del periodo Qajar nel XIX secolo, risplendono con la loro atmosfera suggestiva. Nel cuore di questi giardini si erge il sontuoso palazzo di Mohammad Ghori Khan. I cipressi e le palme arricchiscono il paesaggio, arredato da una miriade di colorati fiori. Gran parte di quest’area è dedicata al Giardino Botanico, rendendolo un luogo di bellezza e conoscenza.

Dintorni

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Bishapur

Situata a ovest di Shiraz, Bishapur è uno dei gioielli più preziosi all’interno della cintura archeologica dell’Iran, una terra in cui scavi e restauri hanno gettato nuova luce su una significativa porzione della storia del Paese. Bishapur, la cui traduzione letterale è “la bella città di Shapur”, fu eretta sotto la reggenza di Shapur (241-273 D.C.), il secondo sovrano della dinastia Sassanide, celebre per aver respinto le incursioni dei Romani e per aver catturato l’Imperatore Valerio a Edessa.

Durante l’epoca dei Sassanidi e fino alla conquista ad opera degli Arabi, che condusse alla sua distruzione intorno al 637 D.C., Bishapur brillò come un importante centro nella Sassania. Il Palazzo imperiale svela un’ampia sala magnificamente adornata, un giardino reale ornato da sontuosi mosaici e i resti di un Tempio dedicato ad Anahita, la Dea dell’acqua e della fertilità. Attraversando una stretta gola, dall’altra parte di Bishapur, si trovano sei bassorilievi scolpiti nella roccia che commemorano le trionfanti vittorie di Shapur sui Romani. Questi rilievi, per i quali la città è giustamente famosa, raccontano le imprese eroiche di un passato glorioso.

Isfahan 

Isfahan si erge con fierezza come uno dei fulcri storici vitali per il commercio e le vie commerciali dell’Iran, posizionandosi strategicamente tra il deserto Dasht-e Kavir e il Golfo Persico. Questa regione, nonostante la sua aridità, sfoggia una ricchezza di fiumi e un terreno che produce abbondanti frutti, in particolare mele, ma non solo. Durante un viaggio attraverso questa provincia, è imprescindibile fermarsi al monte Karkas, la vetta dominante che raggiunge i 3899 metri d’altezza, e accanto al fiume Zayande che scorre attraverso questa suggestiva area.

A Isfahan, si percepisce un’aura mistica che si sprigiona dai sontuosi edifici, dagli incantati ponti e dalle grandiose arterie stradali. Una città dalla straordinaria bellezza, ma che richiede una certa attenzione alle alte temperature che spesso la caratterizzano. L’appellativo di “la metà del mondo” affibbiato ad Isfahan sottolinea la vasta gamma di monumenti che questa città offre. Infatti, essa vanta ben 123 moschee, 13 chiese, templi del fuoco zoroastriani, un bazar con un asse centrale lungo 8 km, e vari palazzi e ponti tra i più spettacolari al mondo. Una visita adeguata richiederebbe notevole tempo, ma è assolutamente meritevole, tanto che l’UNESCO ha sancito il riconoscimento di Isfahan come Patrimonio dell’Umanità.

Come muoversi a Isfahan

Mezzi di Trasporto

Nella città di Isfahan, i terminali dei mezzi di trasporto sono straordinariamente ben organizzati per accogliere tutte le compagnie di servizi di autobus che operano nel territorio. Se siete in viaggio, vi consigliamo di preferire il trasporto notturno: in genere, durante queste ore, è possibile trovare una maggiore frequenza di servizi di bus, il caldo è meno opprimente e i biglietti sono più convenienti.

Per quanto riguarda i treni, la stazione è situata in prossimità dell’aeroporto. È importante notare che tutti i treni in partenza da Isfahan passano per Tehran, creando un collegamento fondamentale tra le due città.

I minibus, invece, hanno stazioni di partenza distinte e ben separate da quelle dei normali autobus. Tali stazioni sono gestite da compagnie differenti che operano servizi di minibus. Vale la pena sottolineare che le stazioni dei minibus sono un mondo a parte e differiscono in maniera significativa da quelle degli autobus tradizionali.

Al di fuori della città, è possibile trovare diversi terminali specifici per raggiungere destinazioni più remote. Il Terminal di Zayande Rud, situato a Ovest, offre servizi di autobus verso i pittoreschi villaggi della provincia, come ad esempio Shahr-e Kord. Nel Terminal di Jey, invece, è possibile prendere i minibus diretti verso Na’in, Yazd e Ardestan.

Un pò di storia di Isfahan

La storia di Isfahan si svela come una trama complessa di bellezza senza tempo. Le origini esatte della città possono sfuggire, ma è indiscutibile che sin dal V secolo a.C. essa avesse già assunto un ruolo di rilievo, tanto che i sovrani decisero di eleggerla come rifugio nelle calde estati. Tuttavia, è attraverso la maestosa mano del re Safavide scià Abbas (1587-1629) che l’attuale panorama cittadino si trasformò in una sinfonia di palazzi, ponti, moschee, giardini e vie lastricate, trasmutando Isfahan in uno dei gioielli orientali durante il XVI secolo. Gli annali storici narrano con enfasi che la città viveva un periodo di apogeo, un’epoca di prosperità in cui la sua popolazione sfiorava il milione di abitanti e la modernità faceva parte del suo tessuto.

Dopo l’epoca di scià Abbas I, una folla di artisti, monarchi, architetti e pensatori-intellettuali affermati giunsero per lasciare la loro impronta su questa tela, contribuendo ulteriormente a rendere la città un gioiello iridescente di bellezza, e testimoniando un’eredità artistica che trascende i secoli.

Musei 

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Museo di Chehel Sotun

 Immerso nelle sale del palazzo di scià Abbas I, questo museo custodisce una collezione affascinante che abbraccia ceramiche, monete antiche, oggetti d’arte e una serie di corani preziosi. Tra le sue gemme si celano affreschi ben conservati che rivivono la battaglia di Shah Abbas e le sontuose celebrazioni del sovrano. Ogni pennellata di quegli affreschi racchiude una storia.

Museo di Storia Naturale

In un palazzo che risale al XIV secolo, un’opera del periodo Timuride, si trova questo museo che raccoglie una variegata collezione di conchiglie, pietre, animali imbalsamati e altre curiosità naturalistiche. Questi tesori, provenienti da diverse parti del paese, narrano l’infinita meraviglia della vita in forme uniche.

Museo della Cattedrale

All’interno della cattedrale, un piccolo museo si erge come un scrigno di straordinari tesori culturali. Più di settecento manoscritti preservano il ricco retaggio di conoscenza, mentre uno dei suoi tesori più invidiabili è il libro stampato più antico del paese. Inoltre, la storia armena della città è rievocata con delicatezza e il museo cela un’opera d’arte di inestimabile valore: un dipinto di Rembrandt che risplende come una stella tra le collezioni.

Moschee

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Moschea del Venerdì

Il cortile di questa maestosa moschea, con dimensioni di 76×65 metri, è il più ampio tra tutti gli edifici religiosi in Iran. La sua struttura classica è una meraviglia di maestria, con due cupole che si ergono, una alta quattordici metri e l’altra dieci, entrambe realizzate nel XV secolo con un’arte ineguagliabile.

Masjid-e Sheikh Lotfollah

Eretta nel 1602 per volere di Shah Abbas I, questa moschea si presenta come un gioiello architettonico. Le complesse decorazioni la trasformano in un tempio di rara bellezza. L’edificio richiese più di due decenni per essere completato, a causa della straordinaria complessità dei mosaici interni. Una volta chiamata “La Moschea delle Donne”, perché un passaggio segreto la collegava al palazzo di Ali Ghapu, consentendo alle donne della corte di partecipare agli atti religiosi senza essere osservate. Le piastrelle rosa dell’interno variano di tonalità con la luce, e uno degli elementi più affascinanti è il pavone disegnato sul pavimento, che rivela tutta la sua bellezza quando la luce del sole lo illumina in modo indiretto.

Moschea dell’Imam

Eretta tra il 1612 e il 1618, questa straordinaria moschea è uno dei capolavori architettonici più affascinanti dell’Iran. I suoi due minareti gemelli, alti 42 metri, svettano in un panorama unico. La facciata, adornata da piastrelle colorate, è considerata una delle più belle del Medio Oriente. Lungo i 33 metri dell’edificio, si possono ammirare una varietà di stili architettonici che convergono armoniosamente. All’interno, i cortili e le stanze rivestite di piastrelle colorate cambiano tonalità in base alla luce solare, creando uno spettacolo di cromatismi in continua evoluzione. Il mattino è il momento ideale per catturare la sua bellezza attraverso le lenti della fotocamera.

Cattedrale Vank

Eretta nel 1655, la Cattedrale Vank rappresenta uno dei templi armeni più importanti dell’Iran. Questo edificio abbraccia due influenze artistiche distinte: da un lato, la struttura di una chiesa armena, e dall’altro, la pianta tipica di una moschea safavide. Questa fusione di stili crea un risultato visivamente affascinante e unico.

Masjid-e Jame

In poche moschee si può osservare l’evoluzione architettonica dell’Iran come in questo esempio. La sua costruzione si è svolta lungo sette secoli diversi, dal XI al XVIII, dando vita a un insieme di stili e influenze che riflettono le diverse epoche. Elementi di stile seleucide (1051-1220), periodi mongoli (1220-1380) e safavidi risaltano nella sua struttura.

Su uno dei muri della moschea si trova un racconto visivo della sua storia, ma la comprensione richiede l’ausilio di un interprete per decifrarlo. Questo è un esempio tangibile della storia stratificata che caratterizza molte parti dell’Iran.

Cosa vedere

Piazza dell’Imam

Nel 1979, l’Unesco ha dichiarato la Piazza dell’Imam un Patrimonio Culturale Mondiale, un riconoscimento che sottolinea la grandezza e la bellezza di questo luogo straordinario. Questa piazza, una delle più ampie al mondo, si estende per 510 metri in lunghezza e 165 metri in larghezza. Il suo sviluppo è il risultato di un’attenta pianificazione urbanistica, un processo che è ancora in corso di completamento. Durante l’epoca dei monarchi safavidi, la piazza era utilizzata come campo da polo, e le tracce di quei giorni sono ancora visibili nei pali delle porte.

Abbasi Hotel

Senza dubbio uno degli edifici più affascinanti della città, l’Abbasi Hotel è stato costruito nel XVII secolo. Questa struttura è nata come un caravanserraglio, ma è stata restaurata e trasformata in un’accogliente casa da tè e un lussuoso albergo. Uno dei suoi cortili si è trasformato in un’altana panoramica che offre una vista affascinante sulla scuola madrase Chahar Bagh.

Ali Qapu

L’Ali Qapu è un’altra perla di bellezza che offre ai visitatori un’esperienza indescrivibile. All’interno di questo edificio sorge una piscina serena, una sauna rilassante e una sala conferenze che riflettono un lusso straordinario. Ogni dettaglio contribuisce a creare un’atmosfera di eleganza e raffinatezza.

Palazzo Alli Qhapu

È uno dei migliori esempi dell’architettura Safavide. È alto 48 metri i quali sono divisi in 6 piani diversi. Se pensiamo alla data di costruzione, il XVI secolo, e fissiamo lo sguardo sulle enormi dimensioni attuali del complesso, ci renderemo conto che all’epoca in cui il palazzo fu progettato, questo doveva sembrare un gigante irraggiungibile. All’interno è consigliato visitare ogni piano perché ciascuno è arredato in modo del tutto diverso. Tutti i muri sono rivestiti con affreschi, filigrane di stucco, mosaici e legno lavorato.

Palazzo Hasht Behesht

“Il Palazzo degli Otto Paradisi”. Con questo nome viene conosciuta la costruzione di pianta ottagonale dell’epoca dello scià Soleiman. Questo seducente palazzo fu finito nel 1669 sebbene la costruzione fosse iniziata nel XI secolo. All’interno si mantiene ancora una parte della decorazione originale.

Palazzo Chehel Sotun

Nel 1647 terminò la costruzione di questo palazzo dello scià Abbas II. Con uno stile Safavide molto lavorato, questo edificio è dalla fine dell’epoca dei Safavidi. Il nome del palazzo “ Chehel Sotun” vuole dire “ Le Quaranta Colonne”, perché le venti colonne per un effetto ottico mirabile si moltiplicano quando esse si riflettono nell’acqua. Il palazzo è circondato da più 60.000 metri quadrati di giardini dove c’è una vasca e dove le famiglie si riuniscono spesso.

Grande Bazar d´Isfahan

Questo grande bazar è costituito da più di 5 km di vie lungo le quali il mercato percorre la distanza che separa la Piazza dell’Imam dalla Moschea del Venerdì. Vicoli, cortili, caravanserragli, gallerie, fanno parte di un labirinto pieno di vita con piccoli bagni e case da tè, banchi, moschee e giardini che fanno di questo bazar un mercato da sogno. Passeggiare per questo labirinto è la migliore opportunità per lasciarsi avvolgere da questo universo unico e incantevole di sapori, aromi, colori, suoni e conversazioni bisbigliate dalla gente i cui mormorii ci portano lontano verso esperienze irrepetibili. Sia al bazar, sia nella Piazza dell’Imam gli artigiani vendono i propri prodotti, la cui varietà è molto vasta. Isfahan è specializzata in tappeti, miniature, arredi smaltati e tessuti ghalamkar. Questo bazar viene chiamato anche “Bazar Reale” o “Bazar-e Esfahan”. Si dice che il bazar forse esisteva già nel XVI secolo, ma si sa di certo che in questo luogo c’era un mercato 1.300 anni prima e che il bazar si trovava proprio in questo luogo. Ogni vicolo e corridoio è specializzato in un prodotto specifico.

Jolfa

Risalente all’epoca dello scià Abbas I, Jolfa rappresenta il porto armeno di Isfahan. Questo quartiere, noto anche come “Il Nuovo Jolfa”, fu eretto dal re per accogliere la comunità cristiana armena e serviva da rifugio per i credenti impegnati principalmente nel commercio, mentre mantenevano una certa distanza dai centri islamici. Nel corso dei secoli, il tessuto urbano di Jolfa si è fuso con quello della città, ma ancora oggi la sua maggioranza di abitanti conserva la fede cristiana.

Ponte Sio Seh Pol

Conosciuto come il “Ponte dei Trentatré Archi”, questo monumento fu costruito per ordine dello scià Abbas I nel 1602. Oggi, l’iconica immagine di questo maestoso ponte è diventata il simbolo distintivo di Isfahan, rappresentando un trionfo dell’architettura dell’epoca.

Ponte Khaju

 Nel 1650, venne completata la costruzione del Ponte Khaju, che si estende per 133 metri con una larghezza di 12 metri. Oltre alla sua bellezza, questo ponte nasconde una sorpresa sotto uno dei suoi archi: un’accogliente casa da tè, un luogo in cui ci si può rilassare e godere della vista.

Ponte Marnan

Costruito durante l’era Safavide, il Ponte Marnan è diventato negli ultimi anni il punto di ritrovo preferito dei pescatori. Questo ponte non solo unisce le rive, ma unisce anche le storie e le passioni di coloro che condividono la loro passione per la pesca in questo pittoresco luogo.

Ponte Shahrestan

Posizionato a circa 3 km di distanza dal celebre Ponte Khaju, il Ponte Shahrestan è il secondo più antico della città, risalente al XII secolo. Oggi, adibito al traffico pedonale, offre una vista panoramica mozzafiato, permettendo agli ammiratori di immergersi in panorami incantevoli mentre attraversano questo antico ponte.

Ponte Chubi

Commissionato dallo Scià Abbas II, il Ponte Chubi si estende per 150 metri con ben ventuno archi distintivi. La sua caratteristica più affascinante è la presenza di una casa da tè segreta sotto uno dei suoi archi, che aggiunge un tocco di mistero e intrigo all’esperienza di attraversare questo ponte.

Il Giardino dei Rosai Dei Martiri

Conosciuto come Golestan-e Shoahada, questo luogo è il cimitero dedicato ai martiri che hanno perso la vita durante la guerra tra Iran e Iraq. Le pareti sono adornate da fotografie commemorative dei soldati caduti. Uno dei punti di interesse all’interno è il mausoleo dell’ayatollah Shams Abadi, una figura di spicco che fu assassinata dalla polizia segreta dello scià durante la rivoluzione islamica.

Mausoleo d’Abu Abdollah

Famigerato anche come “Manar Jomban” o “minareto oscillante”, questo mausoleo, risalente al XIV secolo, ospita la tomba di Abu Abdollah. Sebbene non sia l’unico minareto oscillante del suo genere, è sicuramente il più rinomato, attirando l’attenzione dei visitatori con la sua storia e architettura uniche.

Atesh Kade-ye Isfahan

 Queste sono le suggestive rovine di un antico tempio del fuoco, situato a circa un chilometro e mezzo dalla città. Questi resti evocativi rappresentano una testimonianza storica e culturale dell’importanza che il fuoco sacro aveva per la tradizione zoroastriana in quest’area.

Dintorni 

Kuhe Soffeh

Un piccolo monte situato a Sud è uno dei luoghi di svago più movimentati della città. Ogni venerdì pomeriggio, centinaia di abitanti di Isfahan vengono quì per praticare qualche sport. Tutti sono benvenuti, ma se ci si va accompagnato da un abitante della città è molto più facile chiacchierare e fare nuove amicizie.

Ardestan

Forse è questa la visita più interessante nei dintorni d’Isfahan. Ardestan fu fondata nel periodo dei Parti (190-224 a.C). Qui nacque Khosro Anushirva, il re Sasanide. 

I punti d’interesse sono: la moschea del X secolo, Majed-e Jame e quella del XI Masjed-e Pamenar

Il minareto costruito nel 1608 è il secondo più antico che esiste ancora in Iran. Consigliata una visita anche alla città desertica di Zaware.

Na-In

Situato tra Yazd e Kashan, la sua posizione strategica gli ha conferito una certa importanza. Tra gli edifici risalta la moschea dell’imam, una delle più antiche dell’Islam che venne concepita nel X secolo. La costruzione primitiva è ancora visibile sulla decorazione scarsa del minareto che venne ornato semplicemente con un po’ di stucco.

Pasargade

Un gioiello situato a 139 km dalla capitale provinciale, Pasargade è stata plasmata dalle mani di uno dei più grandi conquistatori della storia: Ciro I il Grande, il visionario sovrano Achemenide. Questa città, sebbene scelta come insediamento per fondare il suo regno, non si sviluppò mai in una capitale pienamente fiorita. Oggi, mentre passeggi per le sue terre, puoi ancora scorgere la maestosa tomba di Ciro I e le evocative rovine del suo palazzo, del tempio, degli altari del fuoco e della torre di pietra. La tomba di Ciro il Grande è un’opera di pietra megalitica, con una struttura piramidale scalonata che affascina ancora gli occhi dei visitatori. 

L’adiacente museo, sormontato da un tetto a doppia falda, sfoggia un design unico che riflette l’importanza storica di questo luogo. Si narra che la porta della tomba fosse dotata di un sofisticato meccanismo di sicurezza per impedirne l’apertura. Tuttavia, nonostante questo sistema, i tombaroli riuscirono a portare via la porta e oggi il suo splendore non brilla più. La leggenda suggerisce che l’imperatore Ciro fu imbalsamato e riposto in un sarcofago d’oro insieme a tutti i suoi tesori funerari. Ma quando Alessandro Magno, che visitò il sepolcro del grande re, arrivò sul posto, il saccheggio era già stato perpetrato.

All’interno delle rovine del palazzo e tra le tracce del ponte, vennero scoperti preziosi rilievi di straordinario valore archeologico. Tra questi tesori, spicca un reperto in particolare: un rilievo alto tre metri, che rappresenta un enigmatico personaggio con quattro ali.

Kashan

Questa città si trova a 1600 m. di altezza dal livello del mare, dista 240 km. da Tehran e 220 km. da Isfahan. 

Kashan, con i suoi 400.000 abitanti, è raggiungibile in auto ed in treno. La città è quasi confinante con il grande deserto, Dasht-e Kavir, e particolarmente bella da visitare in autunno e primavera. La città, oltre ai suoi pregiatissimi tappeti, è la patria delle caratteristiche mattonelle smaltate, chiamate Kashi, dalle quale la città prende nome. 

Il grande bazar, che espone tappeti, lavori in ceramica, ricami vari, e tessuti in seta, è impregnato dal profumo di acqua di rose, che nella città viene prodotta in grande quantità grazie ai suoi magnifici roseti. Nelle città vi sono molte abitazioni con le caratteristiche torri del vento, Bad Ghir, un tradizionale sistema di areazione e ventilazione delle zone calde e desertiche. Fondata presumibilmente in epoca sassanide, fiorente dall’epoca dei Selgiuchidi fino alla dominazione safavide 

Alla città è legata la figura dello scià Abbas I il quale, dopo averla notevolmente arricchita ed abbellita, chiese di esservi sepolto nel mausoleo di un antenato del XIII secolo. Ai margini della città si trova inoltre uno dei siti archeologici più importanti del Paese. La tomba dello scià Abbas I si trova in mezzo a due sarcofagi all’interno della Zeyarat-e Habib ebn-e Musa

Il mausoleo, che per un certo periodo servì anche da moschea, è prossimo al centro della città.

Un altro edificio molto interessante è la Masjed-e Jamè, una moschea risalente al periodo selgiuchide e timuride, con un mihrab (la nicchia all’interno della moschea che indica la direzione della Mecca) dell’XI secolo.

Il Manar-e Zein-od-Din è un minareto selgiuchide tra i numerosi che costellano la città, ricca di templi e sanyuari di varie epoche.

Bagh-è Tarikhi-ye Fin: conosciuto in passato come Bagh-e Shah, questo famoso giardino è probabilmente uno dei più belli rimasti in tutto l’Iran. E’ situato nel sobborgo di Fin, otto chilometri a sud-ovest rispetto al centro della città.
Progettato per lo scià Abbas I, il giardino è stato sempre particolarmente apprezzato per le sue sorgenti naturali. Purtroppo il palazzo a due piani dello scià, costruito intorno ad una piscina, è in condizioni quanto mai precarie. Nel giardino sorgono altri edifici reali, alcuni dei quali sono stati in gran parte ricostruiti, mentre altri sono stati aggiunti nel periodo cagiaro.

Tappè-ye Seyalk

Sul lato destro della strada che si allontana da Kashan, a pochi chilometri dal centro urbano, si estende il Tappè-ye Seyalk. Questo sito archeologico rappresenta una delle gemme dell’Iran, anche se i reperti più affascinanti sono stati trasferiti in vari musei, tra cui il Museo Nazionale dell’Iran di Teheran e il Louvre.

Un pò di storia

Secondo gli studiosi, il primo insediamento nella regione di Seyalk risale al V millennio a.C., o forse anche a un periodo ancora più antico, e sembra essere stato saccheggiato e poi abbandonato nell’VIII secolo a.C. Sulle distese di terra, tra due colline, si delineano i resti delle antiche abitazioni costruite con fango essiccato, insieme a numerosi frammenti di vasi. La necropoli, scoperta negli anni ’30 da un gruppo di archeologi francesi, ha rivelato una ricca collezione di oggetti in ceramica e utensili domestici realizzati in argilla, pietra e osso, che risalgono al IV secolo a.C. Tuttavia, i reperti più affascinanti consistono probabilmente in tavolette d’argilla incise, datate dalla fine del III all’inizio del II millennio. Il sito di Seyalk costituisce un’importante testimonianza del passaggio di popolazioni che nel corso dei secoli si sono insediate in questa regione ricca di sorgenti d’acqua.

MASHAD

Conosciuta come la “Terra dei Martiri”, Mashad riveste un ruolo di straordinaria importanza nell’ambito dell’Islam. Questa città imponente, con una popolazione che supera i due milioni di abitanti, è resa celebre dalla presenza del Santuario dell’Imam Reza, l’ottavo nipote del profeta Maometto, morto nell’anno 817.

L’origine del nome “Mashad” è legata alla storia dell’Imam Reza. Inizialmente conosciuta come Sanabad, la città iniziò a crescere dopo l’assassinio dell’Imam, fino a diventare una delle metropoli più grandi del paese, grazie soprattutto alla costruzione del suo santuario. Mashad è il luogo più sacro per gli sciiti in Iran e ha affrontato numerosi eventi storici e invasioni nel corso dei secoli.

Essa costituisce la seconda città più popolosa del paese, con un’espansione demografica particolarmente notevole durante il periodo della guerra Iran-Iraq. Questo aumento fu seguito da una diminuzione dopo la fine del conflitto. Gli influssi culturali di persone provenienti da tutto il mondo hanno contribuito a plasmare la sua identità unica e la sua cultura.

Mashad offre un clima piacevole durante le stagioni estiva, primaverile e autunnale, invitando i visitatori a esplorare questa città affascinante, ricca di storia e spiritualità.

Gli sciiti

Gli Sciiti: La corrente sciita dell’Islam, radicata in Persia sin dall’VIII secolo, si affermò come religione ufficiale nel XVI secolo grazie all’ascesa della dinastia Safavide. Questi sovrani, oltre a stabilizzare il governo, contribuirono a istituire un clero solido, gerarchico e centralizzato. Gli “ulema,” i dotti religiosi, risiedevano a corte, mentre i “mollah” erano incaricati della vita spirituale e della supervisione dei rituali, che comprendevano anche aspetti della vita comunitaria nei villaggi. Il clero sciita era finanziato direttamente dai fedeli attraverso il pagamento di imposte religiose. Dopo un periodo di governo più o meno secolare nel corso del XX secolo, gli sciiti riconquistarono gradualmente il potere nei secoli XIX e XX. Questo periodo vide una profonda ristrutturazione della gerarchia religiosa, che si delineò in maniera più chiara: “hojjat ol-islam” (prova dell’Islam), “ayatollah” (segnale di Dio) e “ayatollah-ozma” (il Grand Ayatollah).

Nel corso degli anni ’60, si verificarono gravi conflitti tra coloro che propugnavano uno stato più laico e coloro che sostenevano un governo basato sulla religione. Questi conflitti si intensificarono. Le vittime di quel periodo sono considerate sante, analogamente ai primi martiri sciiti, come ad esempio l’Imam Hussein, deceduto tredici secoli prima. Tra gli sciiti musulmani, esiste un ramo denominato “i duodecimani,” così chiamato perché smisero di enumerare gli imam al raggiungimento del dodicesimo. L’Iran rappresenta l’unico paese in cui si è affermata una rivoluzione religiosa, tuttavia la sharia, la legge islamica (fondata sul consenso della comunità), è sempre sottoposta ai principi logici dell’Islam. Secondo questi principi, l’imam può offrire consigli e orientamenti, ma non esercita un potere di governo. L’Iran si presenta come una democrazia eletta tramite suffragio universale. Questa insolita e unica rivoluzione nel mondo afferma l’uguaglianza tra uomini e donne nell’articolo 20 della Costituzione, e respinge il diritto dell’uomo a disprezzare la donna.

Linee guida per la Visita dei Luoghi Santi: È essenziale rispettare i luoghi sacri sia per il loro valore spirituale che per evitare fraintendimenti. Esistono aree dove le visite sono vietate ai turisti per motivi religiosi (ad esempio, l’interno del santuario dell’Imam Reza). È fondamentale vestirsi adeguatamente in accordo con le tradizioni locali. Questi luoghi rappresentano mete di pellegrinaggio non solo per gli iraniani, i quali fanno voti all’Imam Reza per ogni desiderio, ma anche per numerosi pellegrini provenienti dai paesi del Medio Oriente.

Come muoversi

Nel contesto dei trasporti in Iran, è da considerarsi il sistema di stazioni degli autobus che operano su vasta scala, collegando diverse città del paese. Numerose compagnie offrono viaggi giornalieri a costi convenienti. La stazione principale, situata a nord della città, è raggiungibile tramite taxi, anche se l’atmosfera può risultare un po’ caotica. Da qui è possibile raggiungere agevolmente destinazioni come Cialus, Isfahan, Gombad-e Kavus, Gorgan, Neishabur, Tash, Sshrud, Tabas, Taybad, Tehran, Tus, Zabol e Zahedan. In particolare, a Zarcas è possibile prendere un autobus per raggiungere il Turkmenistan.

Un pò di storia

Per coloro che preferiscono il treno, è utile considerare che la distanza approssimativa da Tehran è di 926 km. Il treno rappresenta una valida alternativa all’autobus in quanto offre un maggiore comfort, sebbene sia spesso più costoso. Va notato, tuttavia, che vi sono alcuni svantaggi, come la variazione frequente degli orari e la difficoltà di ottenere i biglietti. Per raggiungere il Turkmenistan, è possibile prendere il treno.

UNO SGUARDO ALLA STORIA: L’Imam Reza, ottavo imam della corrente sciita, fu anche l’erede del Califfato abbaside. Nel 1817, per ordine del Califfo Mamun, gli fu somministrato del cibo avvelenato. Mamún stesso lo seppellì nella torre di Sanabad, accanto a suo padre Harun-ar-Rashid. Da quel momento, i pellegrini sciiti iniziarono a confluire in città, determinando la sua crescita graduale. Nel 944, il santuario venne distrutto da Sunni Sabotkagin, fondatore della dinastia Ghanavid. Anche se i pellegrini continuarono ad affluire, il santuario venne ricostruito solo nel 1009 da suo figlio Mammud. Tuttavia, questa costruzione ebbe breve durata, poiché venne rasa al suolo dai Mongoli (1220-1380). La città di Mashad cresceva costantemente e iniziò a superare la vicina città di Tus. Fu in questo contesto che il santuario venne riedificato nel XIV secolo. Nel XV secolo, Timur e sua moglie Gohar Shad ampliarono il complesso, costruendo una moschea al suo interno. In quel periodo, la città subì un’altra invasione da parte degli Uzbechi. Nel corso del XVI e XVII secolo, la città fu costantemente attaccata dagli Uzbechi, risparmiando però il santuario. Nel 1722, gli afghani invasero la città risparmiando ancora il santuario. Nel XVIII secolo, sotto il regno dei Seleucidi, dei sovrani come Shah Esma’il I, Shah Tahmasb e Shah Abbas I, Mashad divenne un importante centro di pellegrinaggio per gli sciiti. In quel periodo, sia il santuario che la città stessa si espansero e si abbellirono. Tuttavia, tra il XVII e XVIII secolo, la città fu costantemente attaccata dagli Uzbechi, che rispettarono comunque il santuario. Nel XVIII secolo, durante il regno di Nader Shah, il santuario subì importanti ampliamenti e miglioramenti. Con l’inizio del XIX secolo, la pace non arrivò a Mashad, poiché la città subì costanti cambiamenti di potere. Con l’ascesa di Reza Shah, la situazione mutò significativamente, stabilendo un periodo di pace duraturo. L’unico evento che turbò la vita di Mashad negli ultimi anni fu l’arrivo in massa degli esuli in fuga dalla guerra contro l’Iraq.

Nel mezzo del 1997, Mashad e numerose regioni dell’Afghanistan furono colpite da un terremoto che provocò devastazione sia in città che nelle zone circostanti. Benché i danni fossero significativi, non poterono essere paragonati alla tragedia delle vittime, che contavano ben 1500 morti. Gli esperti ritengono che la regione abbia avuto fortuna, poiché un terremoto di magnitudo 7,5 della scala Richter avrebbe potuto causare danni ben più gravi. La scarsa densità di popolazione in quella regione ha contribuito ad attenuare la catastrofe.

Moschee

Santuario dell´Imam Reza

Nel cuore delle sue mura, si erge maestoso il mausoleo dell’ottavo imam sciita, Imam Reza. Questo sito monumentale non è soltanto un santuario, ma anche il fulcro di tre musei, biblioteche, due sontuose moschee, dodici ampie stanze – di cui due splendono di dorature – sei scuole coraniche, quattro cortili, una libreria, uffici, un ufficio postale e diversi edifici amministrativi. Tutto questo è cinto da possenti mura. Il santuario non rappresenta soltanto un luogo di grandiosità architettonica, ma anche un centro di prosperità, che ha riversato il suo influsso positivo nelle zone circostanti, ora moderne e incontaminate. Da sottolineare è che questo luogo, ancorché non una destinazione turistica comune, è un centro religioso di rilevanza primaria per gli sciiti, oltre a svolgere un ruolo chiave nel mondo degli affari. Questo complesso opera anche come centro di beneficenza, che si dedica ai meno fortunati della città. Negli ultimi anni, diverse attività sono state sviluppate per assistere i più bisognosi, tra cui la biblioteca Malek, ospedali, farmacie, mulini, produzioni artigianali, dolciumi, tessili, tappeti, manifattura di siero, prodotti da forno a base di frutta e molte altre iniziative, sostenute dall’intera comunità. Risalta il fatto che questo complesso funge anche da luogo di sepoltura, dove centinaia di musulmani hanno trovato l’ultimo riposo nel corso degli anni. Per loro, essere seppelliti accanto a un martire è un onore di grande portata. L’eccezione risiede nel mausoleo, solitamente non accessibile ai non musulmani, mentre gli altri edifici e le aree circostanti sono visitabili, con alcune limitazioni relative alle moschee. Si consiglia di visitare durante il periodo del pellegrinaggio (da metà giugno a fine luglio) e in occasione delle festività religiose, per immergersi pienamente nell’atmosfera. L’ingresso è gratuito e per ottimizzare la visita e godere appieno dell’esperienza, è opportuno considerare l’assunzione di una guida turistica locale o il supporto del personale in loco.

Moschea di Gohar Shad

La Moschea di Gohar Shad: Costruita nel 1419, questa imponente struttura si sviluppa su una pianta rettangolare ed è la terza moschea più grande in Iran. I suoi quattro portici sono tanto magnifici quanto i due minareti e la sontuosa cupola. Questo edificio può essere visitato dai non musulmani. Fu eretta all’interno del Santuario dell’Imam Reza per volere di Timur e della sua moglie, Gohar Shad. Questa donna è una delle figure femminili più ammirate, riconosciute e rispettate nella storia dei paesi musulmani, grazie al suo amore per l’arte, la passione per questo stile architettonico e soprattutto per la sua straordinaria personalità. La moschea da lei commissionata è senza dubbio il gioiello più radiante all’interno del mausoleo dell’imam.

Moschea dei Settantadue Martiri

Benché non sia aperta alle visite, vale comunque la pena di ammirare la facciata risalente al XV secolo di questa moschea, conosciuta come “Masje-d 72 Tan Shahid”.

Mausolei

Mausoleo dell’Imam Reza

Un capolavoro di difesa artistica, il Mausoleo dell’Imam Reza è avvolto dalla storia di Mansur Ghaznavi, che protesse questa sacra struttura con un’inesorabile muraglia per respingere ogni aggressione. Dopo innumerevoli invasioni che avevano colpito questo luogo venerato, lo shah prese la decisione di circondare la città con possenti mura, un baluardo per gli abitanti già provati da incessanti massacri. La costruzione fu concepita non solo per proteggere la città, ma anche il santuario, anche se mai toccato dagli invasori. Questa imponente muraglia, eretta con spessore di due metri e altezza di sei, si ergeva come un guardiano maestoso.

La struttura attuale, risalente al 1607, si innalza come una delle meraviglie più impressionanti dell’Iran. Cupola e minareti risplendono d’oro, mentre i muri inferiori sono abbracciati da piastrelle vivaci. All’interno, la tomba è un gioiello custodito da possenti cancelli anch’essi dorati. La lunghezza della tomba supera i dieci metri, ma l’accesso al mausoleo dell’Imam Reza è rigorosamente vietato per ragioni sacre, non una negazione ai visitatori, bensì una protezione del luogo sacro. I fedeli intraprendono rituali di purificazione prima di varcarne la soglia.

Mausoleo di Nader Shah

Nader Quli, fondatore della dinastia Afsharide nel XVII secolo, trova la sua dimora eterna in un mausoleo pittoresco ed eretto nel 1959. Un’opera curiosa ed affascinante, costruita con intrecci di blocchi di pietra, culminante in sculture di bronzo che ritraggono valorosi soldati e un sovrano equestre. All’interno, un piccolo museo custodisce le armi della dinastia Afsharide e relitti archeologici della provincia di Khorashan, il tutto dominato da un antico cannone.

Mausoleo di Sheik Mohamad Hakim Mo’ Men

Attraverso i secoli giunge una piccola meraviglia del periodo Seleucide, il Mausoleo di Sheik Mohamad Hakim Mo’ Men, coronato da una cupola verde affascinante. Costruito nel XVI secolo per custodire i resti di uno dei più eminenti scienziati islamici, Sheik Mohammed Haki Mo’men, celebre autore di opere mediche.

Bogh’é-yé Khajé Rabi

Situato a circa quattro chilometri dal cuore di Mashad, il mausoleo si distingue con la sua pianta rettangolare, un’opera eretta nel XVI secolo. Un elemento d’interesse sono le iscrizioni realizzate da Alì Reza Rabi, un notevole calligrafo che lasciò il suo segno nella storia. Dallo scoppio della guerra fra l’Iran e l’Iraq, il mausoleo si copre di migliaia di lapidi, ritratte con le immagini dei caduti, memoria di coloro che divennero martiri del conflitto.

Musei

Il Museo Sacro

Un’invitante oasi per tutti, il Museo Sacro, conosciuto anche come il “Muze-ye Moghaddas”, si innalza come il “Grande Museo”. All’interno delle sue ricche collezioni si erge maestosa una delle porte del mausoleo, risalente al XVI secolo, splendidamente ornata da uno spettacolare bassorilievo. In tempi recenti, il museo ha accolto anche il “Tappeto delle Sette Città”, una creazione che narra la storia di oltre diecimila tessitrici che, per oltre quattordici anni, hanno dedicato il loro talento a tessere questo capolavoro di trentamila nodi.

Oltre a questa preziosa meraviglia, il museo svela fotografie storiche della città, del museo stesso e persino degli eventi drammatici del 1994, insieme ai doni che l’Imam Khomeini ha ricevuto da ogni angolo del globo. Tra questi doni, alcuni si rivelano autentiche opere d’arte, come il dipinto “I Cinque Giorni della Creazione” offerto da un eminente artista iraniano, il Professore Frashchian. In questa rappresentazione, l’Imam è circondato da animali selvaggi, una passione che gli era cara.

Il Museo Centrale

Affianco al Museo Sacro, sorge il “Muze-ye Markazi”, un tempio dedicato all’esplorazione degli elementi decorativi dell’Islam e alla trascrizione della storia attraverso la scrittura.

Il Museo delle Monete e delle Stampe

Un’esperienza affascinante per gli appassionati di filatelia e numismatica, questa raccolta si erge come uno dei tesori più significativi nel santuario. Tra le sue curiosità, emerge una stampa che ritrae la caduta dell'”Ufficio di Spionaggio degli Stati Uniti”, l’ambasciata di quella nazione.

Il Museo Sacro di Reza

 Il “Muze-ye Ghods-e Razavi” svela un’ampia varietà di oggetti: doni lasciati dai pellegrini guariti dopo aver visitato il santuario, una collezione di tappeti provinciali e una straordinaria esposizione di calligrafia araba e persiana. Tuttavia, la gemma più preziosa del museo si trova al piano superiore, dove una collezione di oltre cento Corani scritti a mano su materiali diversi, dal legno alla carta, si rivela un’attrazione affascinante. Alcuni di essi sono addirittura scritti in lingua cuneiforme, evocando un antico e profondo significato.

Cosa vedere

Il Rifugio Rilassante di Parco Kuhe Sanghi: Inserito recentemente nel panorama, questo parco si presenta come un’oasi di serenità, un luogo gradevole dove le fontane danzanti invitano a riposare, soprattutto nei giorni torridi, dopo le incursioni nelle moschee e nei musei. Un rifugio incantevole, dove la pace scorre come l’acqua e offre sollievo al visitatore stanco.

I Mercati Incantevoli di Mashad: Nella trama affascinante di Mashad spiccano i tre affollati bazar. Ogni angolo di questi luoghi vibranti offre l’opportunità di abbracciare i prodotti tipici della regione: gioielli raffinati, profumi avvolgenti, l’oro scintillante e tappeti avvincenti. Tra le ricchezze di questi mercati brilla lo zafferano, una delle spezie più pregiate, che trova qui la sua dimora. Estratto dalla pianta “crocus”, originaria delle terre persiane, lo zafferano trova impiego non solo come condimento gastronomico, ma anche come erba medicinale nei rituali religiosi. Tra le leggende affascinanti che intrecciano lo zafferano, emerge quella di Cleopatra, che si narra abbia arricchito i suoi bagni con questa preziosa spezia. Fino al XV secolo, la Persia regnava da sola sull’export europeo dello zafferano, prima che la Spagna si inserisse nella coltivazione di questa pianta. Ancora oggi, la Persia persiste come il primo produttore, alimentando le tavole europee attraverso la Spagna.

Il Bazar Grandioso di Reza: Si estende per oltre 800 metri, il Bazar-é Reza, il più maestoso e imponente della città. Qui, piccoli e grandi empori accolgono i visitatori nelle fresche ore del mattino e dell’affascinante pomeriggio, tutti i giorni, ad eccezione del venerdì. Un mondo di mercanteggiatori e tesori, dove la tradizione si intreccia con l’essenza di Mashad.

Feste

L’Inizio Radiante del Nuovo Anno Iraniano: L’Alba dell’Anno Nuovo iraniano risplende all’incirca attorno al 21 Marzo, portando con sé un’esplosione di gioia e festa. In questo periodo magico, l’anima di Mashad si moltiplica, poiché milioni di visitatori e pellegrini convergono verso questa terra, una testimonianza attestata dalle relazioni statistiche. Una marea umana giunge per abbracciare il santuario, durante il periodo del pellegrinaggio che si estende dalla metà di giugno alla metà di luglio. In questi giorni d’ardore spirituale, Mashad vibra di devozione e celebrazione, un’esperienza che infonde nuova luce all’Anno Nuovo e alle anime che lo vivono.

Dintorni di Mashad

Bogh’é-yé Ghadamagh

Sulla strada che intreccia il cammino tra Mashad e Neishabur, emerge un luogo che incanta i pellegrini diretti al Santuario dell’Imam Riza. Qui si trova Bogh’é-yé Ghadamagh, una tomba costruita nel XVII secolo all’interno dei giardini sereni della città di Ghadamagh, chiamata “Il Luogo dei Piedi”. Il nome deriva dalla suggestione popolare che narra delle tracce lasciate dall’Imam Reza sulla fontana che riposa all’interno del mausoleo.

Vakil Abad

Sulla stessa via, c’è un gioiello nascosto da non perdere: il suggestivo Parco di Vakil Abad. Questo piccolo angolo di paradiso offre un rifugio in natura e la dolce brezza dell’aria pura. Accessibile con i mezzi pubblici o un taxi, il parco regala un momento di tranquillità e contemplazione.

Torghabe

Un breve viaggio a bordo dell’autobus 18, dal cuore di Mashad, porta al pittoresco borgo di Torghabe, un luogo che incanta con la sua arte artigianale. Celebre per i suoi tappeti, Torghabe offre un’immersione nell’artigianato locale, una ricchezza per gli occhi e lo spirito.

Tus

Poco distante da Mashad, si erge la piccola città di Tus, celebre per essere stata la culla di Ferdousi, l’autore dello “Shahnameh”. In questo luogo, i cultori della poesia hanno un appuntamento imprescindibile con il mausoleo del poeta, una sorta di zigurat dai muri istoriati con i versi immortali dell’autore. Tus, un tempo chiamata Ferdowsi, si aggira tra le pieghe del tempo, mantenendo l’incanto che un tempo aveva catturato il cuore del poeta.

Il tramonto si addice come il momento migliore per ammirare questo monumento, tra i più belli della città. E a un solo chilometro dalla tomba di Ferdousi, un altro mausoleo cattura lo sguardo: Gombad-e Haruniyev, conosciuta anche come Bogh-e Hordoiek. Questa costruzione risalente al XIV secolo ha affascinato le leggende popolari, attribuendola alla tomba di Harun-al-Rashid. Tuttavia, la verità si cela tra le ombre, potrebbe benissimo essere che quest’uomo riposi nel santuario dell’Imam Reza. La storia e le speculazioni si intrecciano intorno a questa struttura, sospettata di custodire le tracce di un poeta sconosciuto, o forse un edificio di culto misterioso, o persino la prigione dell’assassino presunto dell’Imam Reza.

Per raggiungere questi luoghi, taxi o autobus pubblici da Mashad sono le opzioni possibili. Le partenze dalla Piazza di Shoahada sono programmate ogni 20 o 30 minuti, giorno dopo giorno.

PERSEPOLI

A 53 km da Shiraz, sorge Persepoli, uno dei più straordinari siti archeologici dell’Iran. Benché non sia più una città viva, la sua grandiosità è tale da richiedere un’esplorazione approfondita. Posizionata su un terrazzamento arido, Persepoli sperimenta inverni temperati e calde estati secche. La sua distanza da ciò che fu la capitale dell’Impero Persiano, Istakhr, è di circa 4 km.

Incuneata nella convinzione della propria superiorità bellica, l’insediamento di Persepoli da parte degli Achemenidi si concentrò sulla maestosità della cornice naturale piuttosto che sulla sicurezza e difendibilità del luogo.

UN PO’ DI STORIA

Fondata da Dario I nel 518 a.C., Persepoli si innalzò presto come uno dei gioielli dell’Antichità. Dario nutrì un affetto profondo per la sua creazione e adornò la città con il massimo splendore possibile dell’epoca. I successivi sovrani, Serse e Artaserse, ne ampliarono le dimensioni e ne arricchirono la struttura.

Questo regno di magnificenza brillò intensamente fino al 331 a.C., quando fu devastato dalle forze di Alessandro Magno. Il racconto di Plutarco ci tramanda l’opulenza di Persepoli, tanto grande che Alessandro dovette utilizzare oltre cinquecento cammelli e più di cento asini per trasportare il bottino di guerra. Oggi, l’UNESCO ha onorato il sito archeologico, dichiarandolo “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Una gemma intramontabile che incanta gli occhi e il cuore di chiunque si immerga nella sua grandiosa storia.

Distribuzione della Città

Persepoli, un luogo dove la storia si intreccia con l’arte, sorse su una terrazza artificiale tessuta con pietre unite. Questo intricato tessuto di pietra, con dimensioni di 450x270x15 metri, sorreggeva un universo di edifici e palazzi, disposti su quattro distinti livelli. Nell’area superiore svettavano i palazzi dei nobili, mentre al piano inferiore si celavano le dimore dei servi. Una scalinata colossale si ergeva verso le vette, dove restano tracce di un labirinto di colonne, capitelli e mura in rovina, rivelando gli accenni delle sontuose residenze d’antan.

Scala Monumentale

Ad ovest della vasta piattaforma, un’imponente scalinata si staglia, parallela all’ampia piazza. Con una leggera pendenza che agevolava il passaggio dei cavalli, questa scalinata trasmetteva un senso di grandezza e maestosità.

Porta di Tutte Le Nazioni

Celebre come la Porta di Serse, questo ingresso monumentale originariamente si presentava in tre forme. Attraverso di esse, i visitatori varcavano le soglie della città. Ornate da gigantesche sculture, queste porte raffiguravano tori dal capo umano, ereditando l’influenza artistica assira. Tra gli elementi achemenidi, si scorgono ancora iscrizioni lasciate dai primi esploratori del XIX secolo, come Henry Stanley, giornalista e ricercatore del “The New York Herald” (1870).

L’Apadana

Una maestosa sala, in grado di accogliere oltre diecimila persone, costituisce l’Apadana di Dario I. Il suo scopo era ospitare i numerosi vassalli provenienti dagli stati circostanti, che ogni anno portavano omaggi al monarca Achemenide, noto come “Il Re dei Re”, durante l’equinozio di primavera. Questa celebrazione sopravvive nel corso dei secoli, diventando il “Now Ruz”. L’Apadana si eleva su una base quadrata, raggiungibile attraverso due scalinate. Ogni angolo è adornato da una torre quadrata. I portici rivolti a ovest, est e nord si appoggiano su dodici colonne ciascuno, allineate in fila.

Sala delle Cento Colonne

Altresì nota come “Salone del Trono”, questa sala, creata da Serse e poi ampliata da Artaserse, contava in origine cento colonne, alte venti metri ciascuna. Di forma totalmente quadrata (80×80 metri), per accedervi si attraversava un porticato formato da due file di otto colonne ciascuno. Sopra la porta a nord appare il Re dei Re, Dario I, grandioso in proporzione rispetto agli altri personaggi scolpiti.

Palazzo di Serse

All’estremità meridionale di Persepoli, emerge il maestoso Palazzo Hadish, noto anche come Palazzo-abitazione. Affascinanti sono i rilievi che immortalano Dario I e Serse fianco a fianco, unendo le loro storie in pietra.

Il Palazzo di Dario I, conosciuto anche come Palazzo d’Inverno, Palazzo degli Specchi o palazzo Taciara, si erge con modestia su una base alta circa due metri. Purtroppo, poco è rimasto di questa struttura, ma ciò che persiste è un richiamo al suo splendore passato.

Il Tripilon

Pur essendo denominato Palazzo Centrale, il Tripilon svolgeva un ruolo fondamentale come ingresso al palazzo di Serse. All’interno, trovavano rifugio i custodi. I rilievi delle scalinate, che raffigurano soldati Medi e Persiani, catturano l’attenzione per la loro vivacità. Sulle porte si dipinge un’immagine di Dario I accanto alle ventotto nazioni vassalle, un richiamo visivo alla maestà dell’Impero.

Musolei

Sulle pendici orientali di Persepoli, affacciato sul Monte della Misericordia o “Kuh-e Rahmat”, riposano le tombe dei sovrani che una volta ressero il potere. Dario I, Artaserse II, Artaserse III e Dario III trovano il loro eterno riposo in questo sacro luogo.

Museo di Persepoli

Un vanto di antichità, il Museo di Persepoli ha aperto le sue porte nel 1937, divenendo uno dei più antichi del paese. In un’ambientazione unica nell’harem di Serse, il museo custodisce con amore rilievi, lapidi cuneiformi, strumenti musicali, armi e ceramiche. Questi oggetti ci offrono un affaccio nella vita quotidiana degli Achemenidi, una finestra sul passato attraverso cui ammirare la loro cultura.

DINTORNI

Naghsh-e-Rostam, come un’imponente tela naturale, ospita un santuario monumentale noto come Ka’be-e-Zarodsht, con le quattro maestose tombe di Dario I e dei suoi tre successori. Queste sepolture affrontano un grande dirupo verticale come un portico sorretto da colonne, i caratteristici capitelli di toro Achemenidi che sembrano osservare il passato.

YAZD

A 677 km da Teheran, Yazd emerge come un gioiello unico, poggiate a metà strada tra Isfahan e Kerman. Fondata sotto il dominio sasanide, questa città millenaria, abitata da 230.000 anime, è avvolta da un ambiente naturale straordinario. Con il suo sfondo di due deserti – il Dasht-e Kavir a nord e il Dasht-e Lut a sud – Yazd vive in una simbiosi suggestiva tra la sua storia e la sua terra. L’altitudine di 1230 metri fa sì che l’inverno possa rivelarsi freddo, mentre l’estate lascia spazio a temperature che superano facilmente i 40°C.

Questa terra ospita ben 12 bazar che sfoggiano la loro ricchezza in ogni angolo, accompagnati da affascinanti moschee. Nel passato, Yazd fu fulcro religioso dello zoroastrismo preislamico, un’aura che perdura ancora oggi con una minoranza di circa 12.000 seguaci di Zoroastro, eccedendo la popolazione di zoroastriani di tutto il paese.

L’arte tessile fa parte dell’anima di Yazd, celebre per le sue sete e radicata ben prima del passaggio di Marco Polo sulla via della seta nel XIII secolo. Gli iconici badgir, torri di ventilazione sul tetto delle case, si ergono come opere d’arte funzionali, guidando ogni alito di vento all’interno delle abitazioni. Questo ingegnoso sistema di raffreddamento, superiore all’aria condizionata moderna, diventa essenziale durante le estati torride. Le case di Yazd, in mattoni di fango, si fondono con il paesaggio circostante, creando un’atmosfera unica e indelebile.

Come muoversi

Le stazioni degli autobus, lungo la via Imam Khomeini, danno accesso a diverse compagnie che collegano Yazd ad Ahwaz, Bam, Bandar-e Abbas, Isfahan, Kerman, Kermanshah, Mashhad, Sanandaj, Shiraz, Tabas, Tehran e Zahedan.

Le stazioni ferroviarie, animandosi di treni nei giorni di martedì, giovedì e venerdì, offrono una via alternativa verso Teheran. Tuttavia, sii preparato a orari in mutamento. La stessa linea ferroviaria può condurti a Kerman e da lì, un nuovo viaggio verso Isfahan si fa strada.

Un pò di storia

L’eco del passato risuona a Yazd sin dai tempi dei Sassanidi (224-637), ma è con il fluire dei secoli che la sua rilevanza ha assunto contorni sempre più nitidi. Nel 642, la città cadde sotto il dominio degli Arabi, diventando un punto cruciale nelle rotte commerciali della seta che si snodavano verso l’Oriente. Rinomata per i suoi pregiati tessuti e per la posizione strategica, Yazd prosperava.

Nel XII secolo, durante l’epoca dei Kakoui, una dinastia locale, Yazd raggiunse l’apice della sua grandezza. In questo periodo d’oro, furono costruiti i ghanat, quei canali sotterranei che hanno contribuito a portare l’acqua a questa città nel deserto. Le scuole, le moschee e il commercio conoscevano un impulso notevole. Tuttavia, l’era dei Timuridi (dal 1380 al 1502) segnò una flessione nell’importanza della città, accompagnata dalla distruzione di vari palazzi.

Le dinamiche cambiarono nuovamente con l’era Safavide. Nuove moschee e palazzi sorseggiano per rimpiazzare quelli antichi che erano stati cancellati dalla storia. Ma poi, ancora una volta, il potere e la prosperità sfumarono, gettando un’ombra temporanea sulla città.

In questo viaggio a ritroso nel tempo, le fondamenta della storia di Yazd emergono con una storia di cambiamenti, prosperità e declino.

MOSCHEE E TEMPLI

Tempio di Zoroastro

Il Tempio di Zoroastro, l’Atashkadé, è un faro spirituale per gli zoroastriani a Yazd. Al suo interno, un fuoco sacro arde ininterrottamente dal V secolo, incandescente simbolo di sacralità. Un piccolo museo svela le sfumature della vita cittadina, raccontando storie zoroastriane e il loro culto, mentre i devoti condividono con calore le loro saggezze con i visitatori. Nel giardino che circonda il tempio, la spiritualità si fonde con la bellezza.

Fortezza dei Leoni

La Fortezza dei Leoni, il Ghal´e-ye Asadán, ospita altre fiamme eterne del culto zoroastriano. Anche se non occupa la sua collocazione originale, questa fortezza si erge come custode di antiche fiamme, richiedendo un permesso per essere ammirata.

Moschea del Venerdì

L’architettura abbraccia il divino nella Moschea del Venerdì, una struttura risalente al XIV secolo. I suoi alti minareti fiancheggiano una facciata che sembra sfiorare il cielo. La Masjed-e Jame, nata per volontà di Bibi Fattema Khatoun, moglie del governatore di Yazd, sorge su rovine risalenti al XII secolo e probabilmente un tempo fu un tempio del fuoco zoroastriano. Questo luogo di culto, una meraviglia sia dentro che fuori, ospita giardini, torri del vento e un cortile centrale.

Amir Chakhmaqh

L’Amir Chakhmaqh è un complesso che abbraccia una moschea e un bazar, con minareti simili a quelli della Moschea del Venerdì.

Emamzade-ye Sayyed Ja´far

L’Emamzade-ye Sayyed Ja´far, un santuario radiante, incanta con giochi di luce e colori che danzano sulle piastrelle. Questo tesoro è avvolto in un giardino di meraviglie, il mosaico una testimonianza di arte e spiritualità intrecciate.

Maghbarè-yè Davazdah Emam

E ancora, la Maghbarè-yè Davazdah Emam, la ‘tomba dei dodici imam’, una testimonianza dell’XI secolo che preserva l’architettura del periodo.

Masjed-e Jame’ (nella foto a lato)

Elevandosi all’estremità di una stretta stradina nel cuore della città, la Moschea di Jame’ si erge come un monumento maestoso del XIV secolo. Costruita sulla base di una struttura preesistente, forse risalente al XII secolo, essa stessa ricavata da un antico tempio del fuoco zoroastriano, questa moschea incarna la fusione di diverse epoche e credenze. Il portale d’ingresso, imponente e interamente rivestito di piastrelle di maiolica, è fiancheggiato da due slanciati minareti, e reca un’iscrizione del XV secolo. Splendidi mosaici adornano l’interno della cupola, dando vita a un’esperienza visiva senza pari.

Abambar-e Shesh Badgiri

Una breve distanza dalla Moschea di Jame’, si trova l’Abambar-e Shesh Badgiri, una cisterna d’acqua sormontata da sei torri di ventilazione. Ma l’attenzione si sposta rapidamente verso il sorprendente sito zoroastriano di Dakhmè-ye Zartoshti, situato a circa 15 km a sud-ovest di Yazd. Qui, sulla cima di colline lievemente inclinate, emergono le misteriose “torri del silenzio”. In tempi passati, i morti venivano esposti in queste torri, offerti agli avvoltoi per impedire che la loro decomposizione contaminasse la terra. Ancora oggi, si possono scorgere frammenti di ossa umane. Ai piedi delle colline si stagliano altri edifici zoroastriani abbandonati, come un pozzo mortuario, due piccoli badgir (torri di ventilazione) e un antico lavatoio. L’usanza zoroastriana di esporre i defunti nelle torri del silenzio è stata in gran parte abbandonata una cinquantina di anni fa, nello stesso periodo in cui il fuoco sacro veniva trasferito al nuovo ateshkadè nel centro di Yazd.

DA VEDERE

Torri del Silenzio

Torri del Silenzio: Due torri imponenti, posizionate su colline separate, emettono un richiamo inquietante ai visitatori. Questi luoghi un tempo fungevano da siti principali per le inumazioni zoroastriane. I cadaveri venivano esposti in alto per evitare qualsiasi inquinamento di terra, aria o acqua, mentre gli avvoltoi si occupavano dei resti. Successivamente, le ossa venivano deposte in profondità all’interno delle torri.

I Serbatoi

I Serbatoi: Questi serbatoi raccolgono preziosa acqua dalle montagne tramite canali sotterranei chiamati ghanat, garantendo l’approvvigionamento idrico della città. Tra questi, spicca il maestoso Shekh Baghiri, che conserva in modo impeccabile la sua funzione.

La prigione di Alessandro Magno

La Prigione di Alessandro Magno: Un conquistatore di epoca epica, Alessandro Magno, ordinò la costruzione di questa prigione. Sebbene sia stata restaurata più volte e spostata dalla sua posizione originale, oggi è aperta al pubblico. La visita inizia con un coinvolgente video introduttivo sulla città e la sua storia.

Bagh-e Dolat

Bagh-e Dolat: Questa sontuosa residenza, risalente al 1750, funge da sede ufficiale del governatore. Si distingue per le sue imponenti trentatré metri e le vivaci finestre colorate che adornano la parte superiore. Una passeggiata nei giardini lussureggianti completa l’esperienza.

Tomba dei Dodici Imam

Tomba dei Dodici Imam: Questo luogo è un’attrazione di grande interesse. Situata nelle vicinanze della prigione di Alessandro Magno, la tomba, costruita nel XI secolo, ospita iscrizioni che elencano i nomi dei dodici Imam sciiti. Benché nessuno di loro sia sepolto qui, l’edificio offre un esempio raffinato di architettura seleucide (1051-1220). Anche se generalmente chiusa al pubblico, è possibile visitarla su richiesta presso l’ufficio del turismo.

Quartiere Vecchio

Quartiere Vecchio: Questo affascinante quartiere è stato designato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscendo la sua antichità. L’incantesimo del centro di Yazd è difficile da descrivere a parole. Il quartiere vecchio è un dedalo di vie tortuose che sembrano sfociare nel nulla, ma alcuni sostengono che conducano alle origini stesse dell’umanità. Gli edifici in argilla, le torri del vento e le maestose mura che circondano gli edifici governativi creano un paesaggio senza eguali. I centri storici di Yazd e Zaware, con la loro architettura tipica del deserto, attirano studiosi da tutto il mondo.

Bazar di Yazd

Nel bazar e nelle strade circostanti è possibile acquistare i prodotti tradizionali di Yazd, come tessuti e dolciumi. Il rinomato dolce “soan” è una delizia fatta di farina e noci dolci, mentre il “low-e-pesteh” con pistacchi è altrettanto gustoso.

DINTORNI 

Taft: Situato a 18 km a sud-ovest di Yazd, Taft offre giardini incantevoli, moschee e edifici antichi. Anche se meno affascinante di Yazd, vale la pena condividere un taxi con altri viaggiatori per godere di questa località e assaporare i deliziosi melograni coltivati negli orti grazie ai sistemi di irrigazione come i ghanat e i serbatoi d’acqua.

Ardakan: A 60 km da Yazd, nella zona desertica, si trova il villaggio di Ardakan, casa di uno dei principali popoli agricoli dell’Iran. Grazie ai ghanat e ai serbatoi, l’agricoltura prospera qui. Ardakan è rinomata anche per i suoi cammelli e la Moschea Masjed-e Yame. Il centro storico di Ardakan, sebbene più piccolo di quello di Yazd, è una gioia da esplorare.

Chak Chak: Uno dei luoghi zoroastriani più significativi dell’Iran, situato a circa 50 km a nord-ovest di Yazd. Vicino al 21 marzo, migliaia di pellegrini si radun

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